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Cronaca

Monza | Settembre di rimpatri: 50 cittadini irregolari

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Nel mese di settembre, la Polizia di Stato ha intrapreso un’azione significativa per il rimpatrio di cittadini extracomunitari irregolari, portando all’allontanamento di 50 individui, di cui sette accompagnati in frontiera e nei centri per il rimpatrio. Tutti gli interessati erano gravati da precedenti penali di particolare gravità, spaziando da tentato omicidio a furto, danneggiamento e spaccio di sostanze stupefacenti.

Tra i casi più rilevanti, il 13 settembre è stato rimpatriato un tunisino di 32 anni, giunto in Italia nel 2022, e il 15 settembre un marocchino di 31 anni, già condannato per diversi reati, tra cui lesioni e rapina. Il marocchino, scarcerato, era nuovamente finito in carcere per aver violato gli arresti domiciliari.

Un altro episodio degno di nota riguarda un cittadino georgiano di 56 anni, il quale ha subito un allontanamento definitivo dopo aver accumulato una lunga lista di reati contro il patrimonio e le persone. Ulteriori rimpatri hanno riguardato un tunisino di 30 anni e una cittadina albanese di 35 anni, coinvolti in reati di vario genere, inclusa la truffa e la sostituzione di persona.

In totale, dall’inizio dell’anno, sono stati allontanati dalla provincia di Monza e Brianza 365 stranieri irregolari, sottolineando l’impegno delle autorità nel mantenere la sicurezza pubblica e l’ordine sul territorio nazionale.

Cronaca

Messina | Arrestato uomo 49enne: allestiva una serra per la cannabis

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Un uomo di 49 anni è stato arrestato dai Carabinieri ad Alì Terme, nella provincia di Messina, dopo che le forze dell’ordine hanno scoperto una serra clandestina allestita nella sua abitazione per la coltivazione di piante di cannabis. L’operazione è scattata a seguito di un’indagine condotta attraverso servizi di osservazione e pedinamento.

Nella serra, i Carabinieri hanno rinvenuto quindici piante di cannabis, con un’altezza variabile da 50 centimetri a un metro e mezzo. La coltivazione avveniva in un ambiente opportunamente attrezzato, dotato di impianti di areazione, illuminazione e irrigazione, per ottimizzare la crescita delle piante. Inoltre, sono stati sequestrati fertilizzanti che, secondo gli investigatori, erano utilizzati per supportare la coltivazione.

L’individuo, già noto alle forze dell’ordine per reati simili, è stato posto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre le piante sono state inviate al R.I.S. di Messina per ulteriori analisi. L’operazione evidenzia l’impegno delle autorità nel contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nella regione.

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Cronaca

Bari | Aggressione al molo di Santo Spirito: giovane salvato da pescatore

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Un giovane di vent’anni, di origini sudanesi, è stato vittima di un’aggressione brutale nella notte tra giovedì e venerdì a Santo Spirito, una frazione di Bari. Secondo quanto riportato, il ragazzo sarebbe stato circondato da un gruppo di individui che lo hanno picchiato, immobilizzato e gettato tra gli scogli, dove è rimasto incastrato.

La situazione drammatica è stata scoperta da un pescatore che, dopo averlo notato, ha immediatamente allertato i soccorsi. I vigili del fuoco sono giunti sul posto e, dopo averlo liberato, hanno trovato il giovane privo di sensi a causa di un’ipotermia avanzata. Gli operatori del 118 hanno quindi stabilizzato il ragazzo e lo hanno trasportato in ospedale, dove è stato trattato per le ferite subite durante l’aggressione.

Le autorità locali, incluse le Volanti della Questura di Bari e la Squadra mobile, hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’episodio. Il giovane, che si trova regolarmente in Italia, ha fornito diverse versioni dei fatti agli inquirenti, rendendo le indagini ancora più complesse. La comunità locale è scossa da questo grave atto di violenza che solleva interrogativi sulla sicurezza nella zona.

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Cronaca

Inizia il processo Open Arms: Matteo Salvini in aula a Palermo per sequestro di persona

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Oggi, 18 ottobre, ha preso avvio il processo Open Arms, che vede coinvolto il vicepremier Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. L’udienza si svolge nell’aula bunker di Palermo, dove Salvini, assistito dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha fatto il suo ingresso dichiarando di essere “a testa alta, senza paura, per l’Italia e gli italiani”.

L’imputazione riguarda il comportamento di Salvini nel 2019, quando, in qualità di ministro dell’Interno, non autorizzò lo sbarco di 147 migranti salvati dalla nave Open Arms, mantenendoli a bordo per giorni. La Procura di Palermo ha richiesto una pena di sei anni di carcere per il leader della Lega.

Il processo non è privo di tensioni: il pubblico ministero, Giorgia Righi, ha ricevuto minacce e insulti, rendendo necessaria la protezione. In contemporanea, una manifestazione di sostegno a Salvini si svolge in piazza Politeama, con la presenza di esponenti della Lega e cittadini.

Durante la sua arringa difensiva, l’avvocato Bongiorno ha sostenuto che la nave avrebbe potuto dirigersi verso la Spagna per sbarcare i migranti, suggerendo che l’operato di Salvini fosse giustificato. Il clima di solidarietà per Salvini è ulteriormente rafforzato dalle dichiarazioni di politici europei, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, che ha espresso il suo sostegno, lodando il leader leghista per la sua posizione sulla gestione dei migranti in Europa.

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