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Cronaca

Molfetta | Sparatoria Durante una Rissa: Antonella Lopez uccisa da un colpo di pistola

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Una violenta sparatoria avvenuta la scorsa notte all’esterno di un locale a Molfetta, in provincia di Bari, ha causato la morte di Antonella Lopez, una ragazza di 19 anni. Colpita da proiettili durante una rissa, la giovane è deceduta a causa di uno shock emorragico. L’episodio è accaduto nei pressi del Bahia Beach, un noto locale della zona. Oltre alla vittima, altre tre persone sono rimaste ferite, una delle quali è stata trasportata in gravi condizioni al Policlinico di Bari.

Secondo le prime ipotesi investigative, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, l’episodio sarebbe legato a faide tra clan mafiosi. Tra i feriti, infatti, figura Eugenio Palermiti, legato alla nota famiglia mafiosa del quartiere Japigia. La giovane uccisa era nipote di Ivan Lopez, ucciso due anni fa in un agguato di stampo mafioso a Bari. La violenza esplosa in quella che sembrava una semplice serata fuori ha sconvolto l’intera comunità, portando il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, a esprimere il suo sdegno e dolore per la tragica perdita.

Le indagini si concentrano sulle dinamiche della sparatoria, che sarebbe scaturita da vecchi rancori tra giovani presenti alla serata. Testimoni affermano che almeno tre uomini armati hanno fatto irruzione nel locale e, dopo una lite, hanno aperto il fuoco. Il colpo che ha ucciso la 19enne è stato letale, penetrando sotto la clavicola e raggiungendo un’arteria principale. I soccorsi non hanno potuto evitare il decesso della giovane.

Le forze dell’ordine stanno ora ascoltando diversi testimoni per chiarire meglio la dinamica dell’accaduto e confermare eventuali legami con la criminalità organizzata.

Cronaca

Catanzaro | Estorsione: arrestata una parrucchiera per minacce a un professionista

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ADN24

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Catanzaro, in esito a un’intensa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, ha arrestato una donna in flagranza di reato per estorsione. L’indagine, condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza, ha rivelato un caso di estorsione ai danni di un noto professionista della città, messo in atto dalla donna, una parrucchiera.

Le indagini, avviate dopo la denuncia della vittima, hanno permesso di ricostruire la dinamica del reato. La donna, approfittando della sua relazione con la persona offesa, avrebbe preteso ingenti somme di denaro in cambio della sua discrezione riguardo a dettagli privati della loro relazione. La minaccia di rivelare questi particolari spingeva il professionista a soddisfare le richieste economiche della donna, che si sono concretizzate in più transazioni di denaro.

L’attività investigativa, che ha incluso intercettazioni e altri riscontri, ha portato alla consegna dell’ultima somma di denaro, momento in cui i finanzieri sono intervenuti, arrestando la donna e sequestrando il denaro estorto. Successivamente, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e applicato una misura cautelare che prevede il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Il caso è ora nella fase delle indagini preliminari, e la procura continuerà a verificare la gravità degli indizi raccolti.

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Cronaca

Cagliari | Smantellato un vasto traffico di droga in Sardegna: sette arresti e ingenti sequestri

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ADN24

All’alba di oggi, un’importante operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cagliari, con il supporto dei Comandi Stazione e delle forze speciali, ha portato all’esecuzione di sette misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cagliari, a carico di altrettante persone coinvolte in un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’operazione ha visto l’esecuzione di tre arresti in carcere e quattro ai domiciliari, con l’obiettivo di interrompere un’organizzazione criminale che gestiva il traffico e lo spaccio di droghe nelle province di Cagliari e Oristano.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno preso avvio dal sequestro di un plico proveniente dai Paesi Bassi contenente 5 chilogrammi di ketamina, uno dei sequestri più significativi mai effettuati in Sardegna. Questo primo colpo ha rivelato l’esistenza di un sodalizio criminale ben strutturato, dedito all’importazione e distribuzione di droghe, destinato principalmente a giovani frequentatori di locali notturni e discoteche.

Il gruppo, composto da dodici membri, operava con una logica ben organizzata, utilizzando veicoli noleggiati per evitare intercettazioni e comunicando tramite linguaggi criptati per ridurre i rischi. L’approvvigionamento e la distribuzione della droga avvenivano in modo sistematico, con una chiara divisione dei compiti tra i membri. Il presunto leader dell’organizzazione, un uomo di 38 anni residente a Cagliari, si occupava direttamente dei contatti con i fornitori nazionali e internazionali e gestiva le operazioni di trasporto e distribuzione.

L’indagine ha portato anche ad altri significativi sequestri di sostanze stupefacenti, tra cui oltre due chilogrammi di hashish, quasi un chilogrammo di marijuana, 720 grammi di cocaina, 151 pastiglie di MDMA e 43 grammi di 2C-B, una sostanza sintetica pericolosa, conosciuta anche come “cocaina rosa”, per la prima volta intercettata in Sardegna.

Nel corso delle indagini, sono stati effettuati arresti in flagranza di reato, con il sequestro di ingenti quantitativi di droga e la possibilità di interrompere una rete criminale che operava da mesi nella zona. Gli arresti odierni segnano una tappa importante nella lotta contro il traffico di stupefacenti e dimostrano l’efficacia della collaborazione tra le forze dell’ordine nell’affrontare questo tipo di criminalità organizzata.

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Cronaca

Padova | Bloccati due “baby rapinatori seriali” irregolari

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ADN24

La Questura di Padova ha intensificato i dispositivi di prevenzione contro i reati predatori, e in particolare i furti con strappo e le rapine “da strada”, grazie al lavoro della Squadra Mobile. In questo contesto, giovedì 14 novembre, due giovani, un diciottenne tunisino e un diciassettenne egiziano, sono stati arrestati in via Bainsizza dopo un’accurata indagine che li ha coinvolti in una serie di crimini avvenuti nel quartiere Sacra Famiglia di Padova nelle settimane precedenti.

Gli investigatori avevano avviato le indagini dopo una serie di rapine e furti che avevano colpito la zona. Gli agenti hanno identificato i due giovani come responsabili di alcuni episodi di rapina avvenuti in pieno centro. In particolare, il primo crimine risale al 30 ottobre, quando un quindicenne è stato aggredito da una coppia di ragazzi che gli hanno sfilato il telefono cellulare con un rapido movimento, per poi colpirlo e fuggire.

Il secondo episodio si è verificato il 3 novembre, quando una donna di 65 anni, mentre passeggiava in via Goito, è stata spinta e rapinata del suo telefono cellulare da una coppia di giovani. L’oggetto è stato poi rinvenuto ancora in possesso del tunisino durante il fermo.

Un altro episodio risale al 12 novembre, quando una donna anziana è stata vittima di un furto violento in via Siracusa. Il diciassettenne egiziano ha strappato la borsa della vittima, che conteneva denaro, il cellulare e i documenti.

I due giovani, entrambi senza fissa dimora e in situazione di irregolarità sul territorio, sono stati arrestati dopo una serie di pedinamenti e appostamenti. Il tunisino, già noto per precedenti crimini, era stato coinvolto in due rapine simili nel corso dell’estate, compiute con l’uso di spray al peperoncino. Questi episodi si erano verificati ai danni di due giovani donne che, dopo essere state aggredite, avevano subito il furto dei loro telefoni.

I telefoni rubati sono stati recuperati e saranno restituiti alle vittime. Dopo l’arresto, il diciottenne è stato trasferito nel carcere di Padova, mentre il minorenne è stato collocato in una comunità. I due sono ora a disposizione delle autorità giudiziarie che ne stanno valutando la posizione. L’operazione rappresenta un’importante azione di contrasto alla criminalità predatoria che, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, ha portato alla fine dell’attività criminale dei due giovani.

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