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Cronaca

Milano | Vallanzasca è “malato e disorientato”, per la difesa va trasferito in un luogo di cura

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Renato Vallanzasca, ex boss della banda della Comasina, è al centro di un’importante udienza oggi davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano. I legali di Vallanzasca, Corrado Limentani e Paolo Muzzi, hanno avanzato una richiesta di trasferimento in regime di detenzione domiciliare a causa delle gravi condizioni di salute dell’anziano criminale, ora 74enne. Secondo la difesa, Vallanzasca soffre di un decadimento mentale significativo, descritto nella recente relazione medica del carcere di Bollate come “disorientato nel tempo e parzialmente nello spazio”, con “comportamenti inadeguati” e “scarsamente collaborativo”.

I difensori hanno individuato una struttura assistenziale in Veneto, specializzata in malattie come l’Alzheimer e la demenza, che ha già accettato di accogliere Vallanzasca. Questo trasferimento, se approvato, permetterebbe all’ex capo della mala milanese di ricevere le cure e gli stimoli cognitivi necessari, come raccomandato nella relazione medica del carcere di Bollate. Secondo la difesa, l’ambiente carcerario non sarebbe adeguato per soddisfare queste esigenze.

In passato, Vallanzasca ha già usufruito di permessi premio per trascorrere del tempo in una comunità terapeutica. Tuttavia, la situazione clinica attuale è tale da rendere difficile la sua permanenza in regime carcerario. Le recenti valutazioni dei servizi di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano confermano che le condizioni di Vallanzasca sono incompatibili con il regime penitenziario e richiedono una struttura assistenziale adeguata.

Oggi, il Tribunale di Sorveglianza ascolterà le argomentazioni della difesa e la posizione della Procura generale, che dovrà esprimere un parere sulla richiesta di trasferimento. I giudici Carmen D’Elia e Benedetta Rossi decideranno nei prossimi giorni, determinando se Vallanzasca potrà proseguire la sua detenzione in una struttura di cura esterna.

Cronaca

Viterbo | Arrestato 50enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio

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Lunedì scorso, la Squadra Mobile della Questura di Viterbo ha arrestato un 54enne italiano, noto per i suoi precedenti penali legati al traffico di droga, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio. L’uomo è stato trovato in possesso di circa 70 grammi di cocaina durante un’operazione di polizia mirata alla lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti.

L’arresto è scaturito da un’attività info-investigativa condotta dalla Sezione Antidroga della Polizia di Stato. Gli agenti hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione del sospetto, situata nel capoluogo viterbese, dove hanno rinvenuto la cocaina e una somma di circa duemila euro, che si ritiene possa essere il provento dell’attività di spaccio.

Questo intervento segue un arresto avvenuto nel mese di luglio, quando un cittadino senegalese era stato fermato in un’altra abitazione nella stessa via, trovandosi in possesso di oltre 30 pasticche di MDMA, note come Blue Punisher, una sostanza particolarmente pericolosa.

Il 54enne arrestato è stato posto agli arresti domiciliari e rimane a disposizione della Procura della Repubblica di Viterbo, che coordina le indagini. L’arresto è stato convalidato nella giornata odierna dal Giudice per le Indagini Preliminari.

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Cronaca

Como | Entra in piena notte in un supermercato con una pistola carica, disposto processo per direttissima

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Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un 21enne comasco per porto abusivo di armi. L’incidente è avvenuto intorno alle 3 di notte in un supermercato della periferia sud di Como, che opera 24 ore su 24.

Gli addetti alla sicurezza dell’esercizio commerciale hanno contattato il 112 NUE, segnalando la presenza di un individuo armato che aveva fatto irruzione nel negozio. Il giovane, visibilmente armato con una pistola infilata nella cintura dei pantaloni, ha immediatamente destato preoccupazione tra i presenti.

Le volanti della Polizia sono intervenute prontamente e hanno bloccato il giovane con l’assistenza del personale di sicurezza del supermercato. Durante l’intervento, è stato accertato che il ragazzo portava con sé una pistola Hecker & Koch calibro 9 x 21, completa di caricatore e 15 proiettili.

Portato in Questura per l’identificazione, è emerso che il 21enne era un ex Guardia Giurata, ma la sua licenza di porto d’armi era stata revocata a seguito del suo licenziamento. Ulteriori indagini a casa del giovane hanno portato al rinvenimento di 35 munizioni dello stesso calibro e di un coltello a serramanico, tutti sequestrati dalle forze dell’ordine.

Il Pubblico Ministero di turno è stato informato dell’arresto e ha disposto che il giovane comparisse oggi stesso davanti al giudice per un processo per direttissima.

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Cronaca

Verona | Arrestati due cittadini cinesi per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente

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Nella scorsa notte, due cittadini cinesi residenti nella provincia di Milano sono stati arrestati dalla Polizia Stradale per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto lungo l’autostrada A/4, dopo un intervento da parte della pattuglia della Sottosezione di Verona Sud.

I due uomini, di 31 e 45 anni, sono stati fermati per un controllo mentre viaggiavano a bordo di una Toyota Rav4. Tuttavia, hanno tentato di eludere il controllo, proseguendo fino all’uscita per Sommacampagna. Qui, hanno tentato di scambiarsi i posti, probabilmente perché il conducente non era in possesso di una patente di guida, un fatto che ha attirato ulteriormente l’attenzione degli agenti.

Durante la perquisizione del veicolo, gli agenti hanno trovato buste contenenti 61 grammi di Ecstasy (MDMA) e una somma di 2.090 euro, presumibilmente ricavata dalla vendita della droga. Inoltre, sono state scoperte due armi – un coltello con lama di 9 cm e un manganello telescopico lungo 51 cm – e otto pipette in vetro colorato, alcune delle quali presentavano segni di opacizzazione, probabilmente dovuti all’uso.

I due uomini sono stati arrestati e, su disposizione del Magistrato di turno della Procura di Verona, sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Verona/Montorio. La loro responsabilità sarà accertata solo dopo il giudizio definitivo, mantenendo la presunzione di innocenza fino alla sentenza finale.

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