Cronaca
Milano | Carcere Beccaria: Accolta per tre agenti l’istanza di scarcerazione
La gip Stefania Donadeo ha deciso che dieci agenti di polizia penitenziaria, arrestati il 22 aprile per presunte violenze e torture ai detenuti del Beccaria, resteranno in carcere, mentre tre saranno trasferiti ai domiciliari. Tale decisione è stata presa in seguito alle istanze presentate dalle difese dei poliziotti, con alcuni non chiedendo la scarcerazione, dopo le udienze del riesame. Si apprende che la gip ha anche valutato la posizione di alcuni degli otto agenti indagati e sospesi dal servizio.
Per altri tre agenti, che hanno richiesto la scarcerazione, la decisione verrà presa in seguito: è prevista un’udienza al riesame per due di loro il 7 maggio, mentre per il terzo non è stata ancora fissata una data. Nel frattempo, dal 6 maggio, gli inquirenti ascolteranno anche i detenuti attualmente al Beccaria (mentre finora sono state ascoltate le vittime delle violenze che sono state trasferite altrove).
Durante gli interrogatori, gli agenti arrestati avevano fornito varie versioni. Uno di loro aveva commentato che l’arresto era stato un “sollievo”; altri avevano parlato di “interventi contenitivi”. La maggior parte si era lamentata dei “turni massacranti” di lavoro e della mancanza di formazione per gestire “ragazzi problematici”.
In risposta a queste vicende, il Ministero ha promesso di inviare nuovi agenti e ha nominato un nuovo comandante delle guardie penitenziarie presso il Beccaria, Daniele Alborghetti, con un incarico fisso. La senatrice Licia Ronzulli di Forza Italia ha promesso il supporto del governo per “riprendere in mano la situazione”. Inoltre, don Gino Rigoldi, ex cappellano del Beccaria, ha proposto nuovi corsi di formazione per gli agenti, con la partecipazione di imam, considerando che molti detenuti sono di origine araba e molti sono analfabeti.