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Cronaca

Messina | Misure cautelari per proteggere una madre a Sant’Agata di Militello

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Un nuovo caso di maltrattamenti e atti persecutori si è verificato a Sant’Agata di Militello, dove la Polizia di Stato ha dovuto intervenire per tutelare una giovane madre e i suoi figli. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha messo in luce la gravità della situazione quando l’ex compagno della donna ha speronato il suo veicolo, mettendo a rischio la vita di tutti a bordo.

La donna, mentre si trovava in auto con i suoi piccoli, si è trovata a dover affrontare l’ex partner che, in un gesto aggressivo, ha accelerato per superarla e ha colpito il suo veicolo. Per fortuna, grazie alla prontezza di riflessi della madre, l’incidente non ha avuto conseguenze gravi, ma ha lasciato un grande spavento e una profonda preoccupazione per la sicurezza dei bambini.

Le indagini condotte dal Commissariato locale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno rivelato un quadro preoccupante riguardante la personalità violenta dell’ex compagno, il quale aveva già messo in atto comportamenti persecutori nei confronti della donna. La sua condotta, caratterizzata da minacce, insulti e appostamenti, ha convinto il Giudice per le Indagini Preliminari della necessità di adottare misure cautelari immediate.

Di conseguenza, l’uomo è stato sottoposto a un divieto di avvicinamento e a un’ordinanza di distanza minima di 500 metri dalla donna. Inoltre, per garantire una maggiore protezione, è stato disposto l’uso di un braccialetto elettronico.

Questo episodio sottolinea l’importanza di affrontare con serietà le situazioni di violenza domestica e di proteggere le vittime da ulteriori aggressioni. La legge, in questo caso, ha agito prontamente per prevenire possibili tragedie e tutelare la sicurezza della madre e dei suoi figli.

Cronaca

Canaro (RO) | Arrestata cittadina slovacca: condannata a 4 anni per falsa testimonianza e ricettazione

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I Carabinieri di Canaro hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Ferrara, arrestando una cittadina slovacca responsabile di reati legati alla falsa testimonianza e ricettazione.

Dopo aver avviato un’indagine mirata, i Carabinieri hanno localizzato la donna nel territorio di loro competenza. L’arresto è stato eseguito con il trasferimento della donna al carcere di Bologna, dove dovrà scontare la pena di oltre 4 anni di reclusione, come stabilito dalla sentenza definitiva.

La donna era stata condannata per aver falsamente testimoniato in un procedimento legale, nonché per aver partecipato ad attività di ricettazione, reati commessi nella città di Ferrara. Il suo arresto conclude un lungo iter giudiziario che l’ha vista coinvolta in questi crimini, portando alla sua condanna per i gravi reati di cui era accusata.

Le operazioni di ricerca e arresto sono state svolte con grande tempestività, a dimostrazione dell’efficacia dei Carabinieri nel perseguire e applicare la giustizia, assicurando che la condannata dovesse finalmente affrontare le conseguenze legali delle sue azioni.

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Cronaca

Genova | Operazione di controllo: arrestato un evaso e segnalato per droga

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ADN24

Nella serata di ieri, il Commissariato di Polizia Prè ha coordinato un’importante operazione di controllo del territorio nel centro di Genova, con il supporto di diverse forze dell’ordine. L’iniziativa ha coinvolto il Reparto Prevenzione Crimine Liguria, i cinofili antidroga, la Polfer, l’Esercito e la Polizia Locale, con l’obiettivo di monitorare le aree più sensibili della città, note per la presenza di attività legate al traffico di droga. Il servizio ha interessato principalmente le zone di Caricamento, Darsena, Stazione Principe, via XX Settembre e via San Vincenzo, luoghi frequentati da spacciatori e consumatori di stupefacenti, come segnalato da cittadini e associazioni locali.

Durante l’operazione, gli agenti hanno fermato un 36enne di origine marocchina all’interno di un locale di via Gramsci, alle 21.00. L’uomo è stato segnalato amministrativamente per uso personale di droga, poiché trovato in possesso di una piccola quantità di cocaina. Poco dopo, mentre i poliziotti transitavano a piedi in via San Luca, hanno notato un giovane che, alla loro vista, ha cercato di fuggire. Dopo un breve inseguimento, il 26enne di origine gambiana è stato raggiunto in vico Indoratori e sottoposto a controllo. L’uomo è risultato essere colpito da una condanna penale da espiare, con l’obbligo di detenzione domiciliare. Per questo motivo, è stato arrestato per evasione, trovandosi fuori dalla sua abitazione in orario non consentito.

Durante il controllo, il giovane è stato trovato in possesso di una modesta quantità di cannabis, per la quale è stato segnalato amministrativamente. Questa mattina, il 26enne è stato portato in tribunale per la direttissima e per la convalida dell’arresto. Rimane fermo il principio della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

L’operazione ha messo in evidenza l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e nel garantire la sicurezza e il rispetto delle norme, soprattutto nelle aree più vulnerabili della città.

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Cronaca

Bari | Frode fiscale da oltre 22 milioni di euro, sequestrati beni per oltre 2,7 milioni

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La Guardia di Finanza di Bari ha eseguito un importante sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, che riguarda una società del settore del commercio di parti di autoveicoli. Il sequestro, che include saldi di conti correnti, autovetture, immobili e quote societarie, ha un valore di oltre 2,7 milioni di euro. Questo intervento si inserisce in una più ampia operazione di contrasto alla frode fiscale che ha coinvolto un complesso meccanismo di evasione dell’I.V.A., noto come “frodi carosello”, per un giro d’affari che supera i 22 milioni di euro.

L’indagine, avviata dalla Compagnia di Monopoli della Guardia di Finanza sotto il coordinamento del I Gruppo Bari, ha portato alla scoperta di una frode che ha coinvolto diverse imprese, incluse alcune con sede in Ungheria. L’operazione fraudolenta sfruttava il sistema delle “cartiere”, ovvero società fittizie senza reale operatività, create ad hoc per far transitare beni e servizi attraverso una catena di cessioni fasulle tra paesi comunitari. In questo modo, veniva indebitamente detratta l’I.V.A. su operazioni che, di fatto, non erano mai avvenute.

Le indagini hanno rivelato che la società sotto osservazione non solo partecipava a queste transazioni fittizie, ma emetteva anche fatture false per operazioni inesistenti, simulando vendite di merci verso altre società in Ungheria. Ciò le ha permesso di acquisire beni a costi molto più bassi rispetto al mercato, potendo così praticare prezzi estremamente concorrenziali, a discapito degli altri operatori del settore che rispettano le normative fiscali.

L’azione della Guardia di Finanza ha portato anche al deferimento di cinque soggetti per reati legati all’emissione e all’utilizzo di fatture false, e ha visto la denuncia delle società coinvolte per responsabilità amministrative. Questo tipo di frodi non solo danneggia il fisco, ma altera gravemente il mercato, favorendo una concorrenza sleale a danno degli imprenditori onesti.

L’operazione testimonia l’impegno costante della Guardia di Finanza, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Bari, nella protezione dell’economia del Paese, contrastando le frodi fiscali che minano l’integrità del sistema e distorcono il mercato. Il procedimento è ancora nelle fasi preliminari e le indagini sono in corso per accertare ulteriori responsabilità.

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