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Cronaca

Mantova | Potenziati i controlli di Sicurezza: operazione contro la Criminalità Diffusa

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Nella mattina di ieri, la Polizia di Stato di Mantova ha attuato un servizio straordinario di controllo del territorio, in linea con le disposizioni del Questore locale. L’operazione ha visto la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, della Polizia Locale di Mantova e di un’unità cinofila antidroga della Questura di Bologna.

Le attività si sono concentrate su aree della città recentemente segnate da episodi di criminalità e disturbo della quiete pubblica, come Piazza Mondadori, i Giardini “Tazio Nuvolari” e la zona limitrofa al supermercato Esselunga. L’intervento ha avuto come obiettivo principale il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e ad altre forme di criminalità.

L’unità cinofila ha dimostrato un’importante efficacia, consentendo il rinvenimento di circa 40 grammi di sostanze stupefacenti, tra cui hashish e marijuana, nascosti in diverse località, come all’interno di canalizzazioni e tra le fioriere del supermercato. Inoltre, la Polizia Ferroviaria ha sequestrato ulteriori 17.40 grammi di cannabinoidi durante l’operazione.

Nel corso della giornata, sono state identificate 227 persone e controllate 111 autovetture. Inoltre, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un individuo già sottoposto a misure restrittive, a causa di comportamenti criminali persistenti.

Le forze dell’ordine hanno annunciato che queste operazioni di controllo del territorio continueranno nelle settimane a venire, per garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.

Cronaca

Padova | Bloccati due “baby rapinatori seriali” irregolari

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ADN24

La Questura di Padova ha intensificato i dispositivi di prevenzione contro i reati predatori, e in particolare i furti con strappo e le rapine “da strada”, grazie al lavoro della Squadra Mobile. In questo contesto, giovedì 14 novembre, due giovani, un diciottenne tunisino e un diciassettenne egiziano, sono stati arrestati in via Bainsizza dopo un’accurata indagine che li ha coinvolti in una serie di crimini avvenuti nel quartiere Sacra Famiglia di Padova nelle settimane precedenti.

Gli investigatori avevano avviato le indagini dopo una serie di rapine e furti che avevano colpito la zona. Gli agenti hanno identificato i due giovani come responsabili di alcuni episodi di rapina avvenuti in pieno centro. In particolare, il primo crimine risale al 30 ottobre, quando un quindicenne è stato aggredito da una coppia di ragazzi che gli hanno sfilato il telefono cellulare con un rapido movimento, per poi colpirlo e fuggire.

Il secondo episodio si è verificato il 3 novembre, quando una donna di 65 anni, mentre passeggiava in via Goito, è stata spinta e rapinata del suo telefono cellulare da una coppia di giovani. L’oggetto è stato poi rinvenuto ancora in possesso del tunisino durante il fermo.

Un altro episodio risale al 12 novembre, quando una donna anziana è stata vittima di un furto violento in via Siracusa. Il diciassettenne egiziano ha strappato la borsa della vittima, che conteneva denaro, il cellulare e i documenti.

I due giovani, entrambi senza fissa dimora e in situazione di irregolarità sul territorio, sono stati arrestati dopo una serie di pedinamenti e appostamenti. Il tunisino, già noto per precedenti crimini, era stato coinvolto in due rapine simili nel corso dell’estate, compiute con l’uso di spray al peperoncino. Questi episodi si erano verificati ai danni di due giovani donne che, dopo essere state aggredite, avevano subito il furto dei loro telefoni.

I telefoni rubati sono stati recuperati e saranno restituiti alle vittime. Dopo l’arresto, il diciottenne è stato trasferito nel carcere di Padova, mentre il minorenne è stato collocato in una comunità. I due sono ora a disposizione delle autorità giudiziarie che ne stanno valutando la posizione. L’operazione rappresenta un’importante azione di contrasto alla criminalità predatoria che, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, ha portato alla fine dell’attività criminale dei due giovani.

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Cronaca

Scavo Abusivo e Recupero di Reperti Etruschi: Importante Sequestro a Città della Pieve

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ADN24

Nel mese di aprile 2024, è stata avviata un’indagine a seguito di una segnalazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, riguardante un possibile scavo abusivo tra Chiusi e Città della Pieve, con il ritrovamento di reperti etruschi. Le indagini, condotte dalla Sezione Archeologia, si sono concentrate su alcune urne cinerarie etrusche in vendita sul mercato illecito. Un esperto dell’Università di Roma ha confermato che i reperti appartenevano a una necropoli etrusca, probabilmente vicino a Chiusi.

Nel corso delle indagini, si è scoperto che nel 2015 un contadino aveva trovato un ipogeo etrusco a Città della Pieve, contenente urne funerarie e sarcofagi della famiglia Pulfna. Tuttavia, le urne nelle fotografie scoperte rappresentavano principesse etrusche, non maschili. Le indagini si sono quindi concentrate sull’area circostante per verificare possibili scavi illeciti. Un imprenditore locale, titolare di una società di movimento terra e proprietario di terreni vicino all’ipogeo del 2015, è stato identificato come sospetto.

Con il sospetto di una imminente vendita clandestina dei reperti, sono state avviate intercettazioni telefoniche e osservazioni, anche con l’ausilio di un drone. Le indagini hanno portato al ritrovamento delle urne etrusche e altri reperti in un’area specifica di Città della Pieve. Due persone sono state identificate come responsabili di furto e ricettazione di beni culturali. Sono stati sequestrati 8 urne in travertino bianco, due sarcofagi e un corredo funerario etrusco, tra cui specchi in bronzo, un balsamario e altri oggetti.

Questo recupero è stato considerato uno dei più importanti mai realizzati e ha un alto valore archeologico, artistico e storico, poiché tutti i reperti appartenevano a un unico ipogeo etrusco della famiglia Pulfna.

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Cronaca

Operazione “Zamek”: Disarticolata una banda internazionale di contrabbando di tabacchi

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ADN24

In corso in tutta Europa un’importante operazione contro un’organizzazione criminale internazionale dedita al contrabbando di tabacchi lavorati. Il gruppo, composto da oltre 50 membri originari dell’Est Europa (ucraini, moldavi e rumeni), è stato smantellato grazie alla collaborazione tra le autorità di diversi paesi europei, tra cui Italia, Francia, Polonia, Belgio, Germania e altri.

L’indagine, coordinata da Eurojust e supportata da Europol, ha portato al sequestro di numerose fabbriche clandestine di sigarette in diversi Stati europei, tra cui Bergamo. Inoltre, sono state sequestrate oltre 50 tonnellate di tabacco che avrebbero fruttato sul mercato 13 milioni di euro. L’organizzazione importava il tabacco in Europa, dove veniva distribuito in fabbriche clandestine e successivamente venduto illegalmente.

In Italia, l’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Bergamo, sotto la direzione della Procura della Repubblica. L’inchiesta, durata più di un anno, ha permesso di ricostruire le operazioni illecite e le reti di distribuzione del contrabbando.

Le operazioni sono ancora in corso, con arresti, perquisizioni e sequestri in varie province. Il procedimento penale è nelle fasi preliminari e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo con una sentenza definitiva.

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