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Cronaca

Lecce | Sequestro di fuochi d’artificio illegali: anziano denunciato

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La Polizia di Stato di Lecce ha sequestrato numerosi artifizi pirotecnici illegali in un’operazione mirata al contrasto della detenzione e vendita di materiale esplodente non autorizzato, un’attività intensificata in vista delle festività natalizie e di fine anno.

Nel corso delle indagini, il personale della Squadra Mobile della Questura ha ricevuto informazioni che indicavano un garage nella zona 167 di Lecce, vicino a un istituto scolastico, come luogo di vendita di petardi non omologati. Gli agenti si sono quindi recati sul posto, dove hanno trovato un uomo anziano, un 86enne residente a Lecce, seduto davanti a un garage. All’interno, oltre a oggetti da collezione e giocattoli per bambini, sono stati scoperti numerosi artifizi pirotecnici non conformi alle normative di sicurezza.

Alla domanda degli agenti, l’anziano ha ammesso di detenere i petardi e ha consegnato spontaneamente vari articoli esplodenti. Tra i materiali sequestrati figurano petardi e flash banger di diverse tipologie, alcuni dei quali senza la necessaria omologazione o senza classificazione. I fuochi d’artificio sequestrati includevano pezzi pericolosi come il “MAGNUM CON MICCIA” e “VAMPIRO”, oltre ad altri prodotti illegali destinati alla vendita.

L’uomo è stato denunciato in stato di libertà per commercio abusivo di materiale esplodente. Questo intervento rientra nelle attività di prevenzione e sicurezza pubblica, volte a evitare rischi durante le festività, quando l’uso di petardi e fuochi d’artificio è particolarmente diffuso.

Cronaca

Bari | Gioco illegale: scoperta sala da gioco clandestina in copisteria, titolare multato

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Nel corso di una serie di controlli amministrativi ordinari, la Polizia di Stato di Bari ha scoperto un’attività commerciale che operava al di fuori delle normative in vigore. Gli agenti della Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Bari hanno effettuato un’ispezione presso una copisteria che, seppur autorizzata come punto vendita per ricariche di conti di gioco, nascondeva un’attività illecita.

All’interno del locale è stata infatti scoperta una vera e propria saletta da gioco, dotata di sei apparecchi elettronici non conformi alle disposizioni di legge e privi delle necessarie autorizzazioni. Durante il controllo, sono state identificate sette persone all’interno della saletta, di cui sei con precedenti segnalazioni alle forze dell’ordine.

Gli apparecchi sono stati prontamente sequestrati, mentre il titolare dell’attività è stato multato per un importo complessivo di 61.032 euro. La scoperta, che ha sollevato preoccupazioni riguardo all’illegalità delle operazioni e alla sicurezza degli utenti, evidenzia ancora una volta l’impegno della Polizia di Stato nel contrastare il gioco d’azzardo non regolamentato, proteggendo così i cittadini e l’ordine pubblico.

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Cronaca

Torino | Operazione contro lo sfruttamento della prostituzione: cinque misure cautelari

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Il 3 dicembre, la Polizia di Stato ha eseguito cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati coinvolti in un’inchiesta su rapina, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le misure sono state eseguite a seguito di indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino.

Le indagini, che hanno preso avvio nel maggio 2022, erano incentrate su una rapina commessa da due fratelli albanesi e una donna, anch’essa di nazionalità albanese, ai danni di una prostituta connazionale che operava nel quartiere di Torino. La vittima era stata costretta alla prostituzione dalla stessa donna, che era coinvolta in un circuito di sfruttamento sessuale. La rapina ha messo in luce un più ampio fenomeno di sfruttamento della prostituzione e di condizioni di vita disumane per molte delle giovani coinvolte, tutte vittime di violenze fisiche e psicologiche da parte degli sfruttatori.

Le indagini hanno permesso di svelare una rete di giovani prostitute albanesi costrette a lavorare nelle aree di “Barriera Nizza” e “Madonna di Campagna”. Le donne, spesso in precarie condizioni di salute, erano obbligate a consegnare l’intero ricavato della loro attività agli sfruttatori, che spendevano il denaro in alcool e vizi. L’assoggettamento psicologico delle vittime era talmente forte che, nonostante la distanza fisica, i legami sentimentali con i propri sfruttatori non venivano mai spezzati.

Un altro aspetto emerso dalle indagini è il fenomeno della prostituzione indoor, in cui cittadini italiani complicevano gli sfruttatori albanesi. Questi ultimi, infatti, stipulavano contratti di locazione a nome dei complici italiani, che poi cedevano gli alloggi alle giovani donne per la prostituzione.

In seguito alle indagini, sono stati emessi provvedimenti restrittivi a carico di nove persone. Tre dei destinatari, tutti albanesi, sono stati arrestati e condotti in carcere, mentre due cittadini italiani sono stati colpiti dal divieto di dimora nel comune di Torino. Le indagini sono ancora in corso, e il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari. La presunzione di non colpevolezza resta in vigore per tutti gli indagati fino a una sentenza definitiva.

L’operazione, che ha fatto luce su un fenomeno grave e diffuso di sfruttamento e violenza, evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di esseri umani e la protezione delle vittime di sfruttamento sessuale.

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Cronaca

Padova | Lotta al gioco illegale: sequestrati 240 apparecchi in 59 esercizi commerciali

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Nel corso del 2024, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova hanno intensificato i controlli per contrastare il gioco d’azzardo illegale e la ludopatia, con risultati significativi. In particolare, sono stati riscontrati ben 240 apparecchi da intrattenimento non conformi alle normative vigenti in 59 esercizi commerciali sparsi su tutta la provincia.

Le indagini, che hanno coinvolto le Compagnie di Piove di Sacco ed Este, hanno portato alla scoperta di oltre 100 apparecchi, tra VLT (Video Lottery Terminal) e “New Slot”, accesi e accessibili al pubblico durante le fasce orarie in cui il gioco è vietato dalle leggi regionali. In base alla normativa, le ore di gioco devono essere interrotte per proteggere i giocatori da possibili abusi, ma molti esercenti hanno violato questa disposizione, creando condizioni favorevoli al gioco patologico.

Le operazioni di controllo hanno riguardato anche il capoluogo Padova e i comuni circostanti, dove i finanzieri hanno individuato altre violazioni della legge regionale sul gioco d’azzardo patologico, con un focus particolare su 53 apparecchi controllati in diverse attività commerciali.

In particolare, gli interventi nell’alta padovana hanno portato alla scoperta di 20 esercenti che avevano mantenuto attivi 85 apparecchi durante le ore proibite. In uno dei casi, è stata anche proposta la sospensione della licenza per recidiva. Oltre alle violazioni relative alla legge sul gioco d’azzardo, sono state rilevate anche infrazioni amministrative legate alla normativa antiriciclaggio, come la mancata verifica della clientela e la mancata conservazione dei dati per operazioni superiori a 500 euro.

In seguito ai controlli, sono state segnalate le violazioni ai Comuni competenti, che ora dovranno irrogare le relative sanzioni, che possono variare tra i 120.000 e oltre 300.000 euro.

Questa operazione rientra nel più ampio impegno della Guardia di Finanza nel garantire la legalità economica e nel proteggere i cittadini, in particolare i più vulnerabili, dai rischi connessi al gioco d’azzardo illegale. Il contrasto a tali fenomeni resta una priorità per le forze dell’ordine, soprattutto in un contesto che vede il gioco come una delle principali problematiche sociali ed economiche a livello locale.

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