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Cronaca

Lecce | Arrestato 31enne per traffico di cocaina: scoperti oltre 13 kg nascosti in un doppiofondo

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Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un uomo di 31 anni, originario di Lecce, per traffico di sostanze stupefacenti. Il sospettato, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati contro la persona, è stato fermato mentre trasportava una significativa quantità di cocaina destinata al capoluogo salentino e alle aree limitrofe.

L’operazione è stata condotta dalla Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Lecce, che aveva avviato un’attività investigativa per monitorare i movimenti dell’uomo. Gli agenti hanno seguito il 31enne in un pedinamento lungo l’area pugliese fino a quando, notando un comportamento sospetto, hanno deciso di intervenire.

L’uomo è stato fermato mentre si trovava in una piazzola di sosta, dove ha mostrato segni di nervosismo durante il controllo. Nonostante una prima ispezione non abbia rilevato nulla di sospetto, la Polizia ha approfondito le ricerche, portando il veicolo alla Questura di Lecce. Con il supporto dell’unità cinofila della Polizia di Frontiera di Brindisi, gli agenti hanno scoperto un doppiofondo nel bagagliaio dell’auto. Qui erano nascosti 11 panetti di cocaina, oltre a due mezzi panetti, per un totale di oltre 13,6 kg.

Informato il Pubblico Ministero di turno, è stato disposto l’arresto del 31enne, che è stato condotto presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce, in attesa della convalida dell’arresto.

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Cronaca

Roma | Arresto e sequestro di beni per frode fiscale nel settore energetico

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Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, che ha portato all’arresto di un amministratore di una società fallita, METAENERGIA s.p.a., e al sequestro di beni per un valore di 167 milioni di euro. L’operazione ha coinvolto anche altre persone legate alla società, tra cui due suoi collaboratori, tre professionisti e altre quattro società del gruppo, attive anch’esse nel settore energetico.

Le indagini sono partite da approfondimenti in materia di antiriciclaggio e hanno rivelato anomalie finanziarie, tra cui distrazioni di denaro e quote societarie dal patrimonio della METAENERGIA. Dal 2017 al 2022, gli investigatori hanno accertato il trasferimento illecito di centinaia di milioni di euro, crediti di imposta inesistenti per 8 milioni e un’evasione dell’I.V.A. per circa 1,5 milioni di euro.

Particolare attenzione è stata rivolta al trasferimento di asset di valore della METAENERGIA, tra cui quote societarie per un ammontare di circa 97 milioni di euro, destinate a una società veicolo con sede a Londra e riconducibile all’amministratore della fallita. Inoltre, circa 63 milioni di euro sono stati diretti verso un’altra azienda del gruppo, aggirando i creditori, tra cui l’Erario.

Nel periodo tra il 2018 e il 2021, METAENERGIA e le sue affiliate avrebbero utilizzato crediti di imposta per attività di ricerca e sviluppo inesistenti, per un valore di 8 milioni di euro, allo scopo di compensare debiti tributari non giustificati. Le ipotesi di reato contestate comprendono bancarotta fraudolenta, uso di fatture per operazioni inesistenti e utilizzo illegale di crediti di imposta.

Le indagini, ancora nella fase preliminare, evidenziano l’importanza del monitoraggio costante del sistema finanziario da parte della Guardia di Finanza per contrastare frodi economico-finanziarie e tutelare le risorse dell’Erario. La responsabilità degli indagati sarà accertata in seguito alla conclusione del procedimento penale, solo dopo una sentenza definitiva di condanna.

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Cronaca

Caltanissetta | Arrestato un 59enne per scontare 7 anni e 10 mesi di reclusione

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La Squadra Mobile ha arrestato un uomo di 59 anni, in esecuzione di un provvedimento emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Caltanissetta. L’arrestato dovrà scontare un cumulo di pene pari a 7 anni e 10 mesi di reclusione, in seguito a condanne definitive per una serie di reati tra cui ricettazione, detenzione di arma da fuoco, violazione degli obblighi e maltrattamenti in famiglia.

Il 59enne era già stato coinvolto in vicende legate a crimini violenti e a reati contro la famiglia. In particolare, era stato trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa e relativo munizionamento, con cui aveva minacciato i suoi familiari conviventi. In seguito a questi fatti, era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle vittime, che lo avevano denunciato per maltrattamenti e minacce.

Nel corso dell’indagine, il Tribunale di Caltanissetta aveva emesso una sentenza di condanna che includeva anche l’interdizione dai pubblici uffici e la sospensione della potestà genitoriale durante l’esecuzione della pena. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto in carcere per scontare la sua pena.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze di polizia nel garantire la sicurezza e il rispetto della legge, in particolare in situazioni di violenza familiare, con l’obiettivo di proteggere le vittime e prevenire ulteriori abusi.

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Cronaca

Manfredonia (FG) | Sequestrata oltre una tonnellata di prodotti ittici illegali

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Nel periodo che precede il Natale, con l’aumento della domanda di prodotti ittici, la Guardia di Finanza di Manfredonia ha intensificato i controlli per garantire la sicurezza alimentare e contrastare la commercializzazione di pesce privo di tracciabilità. L’attività si è concentrata soprattutto sul controllo dei trasportatori e dei pescatori di frodo, al fine di prevenire il commercio di prodotti ittici non conformi e potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.

Durante le operazioni, i Finanzieri della Sezione Operativa Navale hanno sequestrato oltre una tonnellata di pesce, tra cui cefalopodi, mitili, crostacei e frutti di mare pregiati come ostriche e tartufi di mare. Tutti i prodotti erano privi di adeguata documentazione che ne certificasse la tracciabilità, rendendoli quindi non sicuri per la commercializzazione. Il valore del pesce sequestrato ammonta a circa 30.000 euro, frutto di attività illecite che danneggiano sia la salute dei consumatori che l’economia legale del settore.

I controlli sono ancora in corso, con indagini finalizzate a identificare la provenienza di questi prodotti e la loro destinazione finale. Inoltre, le Fiamme Gialle stanno verificando la natura fiscale degli illeciti, in modo da individuare eventuali irregolarità anche sotto il profilo tributario.

Il Corpo della Guardia di Finanza, attraverso la sua componente aeronavale, si conferma come un presidio essenziale per la sicurezza del mercato e la tutela dell’economia legale, operando 24 ore su 24 per prevenire attività illegali nelle acque territoriali e nelle aree limitrofe. Il contrasto al commercio di prodotti ittici non genuini è fondamentale non solo per tutelare la salute pubblica, ma anche per difendere le imprese che operano nel rispetto delle normative.

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