Cronaca
Lazzaro (RC) | 15 Anni di persecuzione: arrestata donna per stalking sul suo dentista
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Lazzaro hanno arrestato una 52enne, già sottoposta a un divieto di avvicinamento nei confronti di un dentista 72enne, a causa di comportamenti molesti e perseguitori durati 15 anni. La donna era stata legalmente obbligata a mantenere una distanza di 200 metri dal professionista e a non contattarlo in alcun modo, a seguito di segnalazioni riguardanti le sue insistenze nel cercare una relazione mai ricambiata.
La storia ha avuto inizio circa 15 anni fa, quando la donna era una paziente dello studio dentistico dell’uomo. Col passare del tempo, il suo interesse è degenerato in comportamenti invasivi, tra cui messaggi quotidiani su WhatsApp e tentativi ripetuti di contatto diretto. In uno degli episodi più inquietanti, il dentista ha trovato un pacco contenente dolci, un fiore e una lettera d’amore lasciato davanti alla sua casa.
Il 72enne ha vissuto in uno stato di ansia costante, temendo per la propria sicurezza e cercando di evitare ogni possibile incontro con la donna. L’ultimo tentativo di contatto si è verificato recentemente, quando la 52enne ha suonato al campanello dell’abitazione del dentista, dove era presente la sua compagna. Quest’ultima ha immediatamente allertato il compagno, portando all’intervento dei Carabinieri.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la donna nelle immediate vicinanze e l’hanno arrestata per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento. Attualmente, la donna si trova agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari. La vicenda, già complessa e delicata, è ancora oggetto di indagini e gli accusati sono considerati non colpevoli fino a una eventuale condanna definitiva.
Cronaca
Protesta a Roma: Cartelli contro la violenza di genere da un palazzo di Piazza Ostiense
Un’azione di protesta ha avuto luogo oggi a Roma, in piazzale Ostiense, dove un gruppo di uomini si è affacciato da un palazzo alzando sette cartelli che hanno attirato l’attenzione di passanti e residenti. I cartelli, sostenuti tra gli applausi della gente, contenevano messaggi chiari e incisivi contro la violenza di genere e il patriarcato. Tra le scritte esposte, si leggevano frasi come “Meno obiettori più vibratori”, “Non è un fatto isolato, si chiama patriarcato” e “La violenza non è amore”.
L’azione di protesta si inserisce nel contesto di un crescente impegno contro la violenza sulle donne e per la difesa dei diritti civili, tematiche che sono state al centro di numerose manifestazioni nelle ultime settimane. Tra i cartelli esposti, uno recitava: “Se toccano una, rispondiamo tutte”, un chiaro richiamo alla solidarietà femminile e all’importanza della risposta collettiva contro ogni forma di abuso.
Altri messaggi, come “Il silenzio uccide, la giustizia salva” e “No significa No, sempre”, sottolineavano l’urgenza di affrontare le problematiche legate al consenso e alla cultura del silenzio che spesso protegge chi commette violenza. L’ultimo cartello, semplicemente, recitava “Basta”, esprimendo una richiesta inequivocabile di fermare la violenza e il sessismo che ancora persistono nella società.
L’azione, pur non essendo una manifestazione ufficiale, ha suscitato riflessioni tra i presenti, portando un forte messaggio di cambiamento. Il gesto si inserisce in un contesto di crescente mobilitazione contro le disuguaglianze di genere e la violenza, invitando la società a riflettere sulla necessità di un cambiamento profondo.
Cronaca
Foto del Ministro Valditara bruciata durante corteo contro la violenza sulle donne
Una scena di forte tensione si è verificata a Roma prima dell’inizio di un corteo contro la violenza sulle donne, quando una foto del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è stata bruciata davanti al Ministero dell’Istruzione. L’atto è stato compiuto dal movimento femminista ‘Aracne’ e da altri collettivi che partecipavano alla manifestazione.
La foto bruciata è stata accompagnata da un messaggio provocatorio pubblicato su Instagram, in cui si legge: “Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere bruciamo il ministro Valditara”. L’iniziativa ha suscitato immediate polemiche, dato che il gesto rappresenta una forma di protesta diretta contro le politiche del governo in materia di istruzione e diritti civili, secondo gli attivisti coinvolti.
Un manifesto esposto durante l’azione portava la scritta: “104 morti di Stato. Non è l’immigrazione ma la vostra educazione”, un chiaro riferimento ai presunti fallimenti della politica educativa e alle politiche sociali ritenute responsabili di situazioni di emarginazione e violenza. L’atto, pur nell’ambito di una protesta legittima contro la violenza sulle donne, ha sollevato un acceso dibattito sul rispetto delle istituzioni e sulla legittimità delle forme di dissenso.
Nel corso del corteo, che ha visto la partecipazione di numerosi attivisti e sostenitori dei diritti delle donne, le tensioni tra gli organizzatori e le forze dell’ordine sono rimaste elevate, ma non sono stati segnalati altri episodi di violenza. Il gesto ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità, sollevando interrogativi sul confine tra protesta legittima e azioni eccessive contro figure istituzionali.
Cronaca
Tentata rapina a Corbetta: ladri accerchiati dai condomini e arrestati dai carabinieri
Un tentativo di rapina si è trasformato in un incubo per due malviventi a Corbetta, un comune nell’hinterland nord-ovest di Milano, nella serata di giovedì 21 novembre. Due uomini di 23 e 62 anni hanno cercato di saccheggiare un appartamento, ma sono stati sorpresi e accerchiati dai condomini, portando alla loro cattura.
Tutto è iniziato intorno alle 21:30, quando i ladri hanno fatto scattare l’antifurto, attirando l’attenzione degli abitanti del condominio. I primi a intervenire sono stati proprio i vicini di casa, che, dopo aver allertato i carabinieri, hanno cercato di bloccare i malviventi mentre stavano tentando di fuggire. Nel frattempo, uno dei ladri impugnava una spranga di ferro, mentre l’altro aveva in mano un lungo cacciavite, segno della violenza con cui stavano cercando di forzare l’appartamento.
Prima dell’arrivo dei militari, un uomo di 41 anni, che aveva cercato di fermare i ladri, è stato brutalmente picchiato e malmenato. Nonostante il violento pestaggio, l’intervento tempestivo dei condomini ha permesso di circoscrivere la situazione. Quando i carabinieri del radiomobile di Abbiategrasso sono arrivati sul posto, hanno trovato i due malviventi circondati, incapaci di fuggire.
I due ladri sono stati arrestati con l’accusa di tentata rapina e lesioni. Fortunatamente, nonostante la violenza subita dal 41enne, le sue condizioni non sono gravi. L’incidente ha scosso la tranquilla comunità di Corbetta, ma dimostra anche l’efficacia della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine nel contrastare i crimini.
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