Cronaca
Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina
Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.
L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.
I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.
Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.
Cronaca
Padova | Controlli antidroga: sospensione licenza e sequestro di sostanza stupefacente
Intensificati i controlli nelle zone ad alta criticità di Padova, con particolare attenzione alla Stazione e a via Tommaseo, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Questura di Padova. Nella serata del 28 novembre, è stata eseguita la sospensione della licenza di un minimarket, situato nel quartiere Arcella, per un periodo di 20 giorni. Il provvedimento è stato adottato a seguito di ripetuti episodi di illegalità legati allo spaccio di droga all’interno del locale e alla presenza di cittadini stranieri irregolari, coinvolti in attività illecite.
Nel corso di un controllo, risalente al 22 novembre, gli agenti hanno identificato otto persone, tutte di nazionalità nigeriana, di cui sei con precedenti per reati legati allo spaccio, immigrazione clandestina e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, sono stati trovati due individui privi di documenti, risultati irregolari sul territorio e successivamente accompagnati in Questura. I due, un 40enne e un 35enne, sono stati sottoposti a provvedimenti di espulsione e trasferiti in strutture di detenzione per migranti.
Sempre nell’ambito delle attività di contrasto al narcotraffico, il 26 novembre, gli agenti della Squadra Mobile hanno scoperto oltre 40 dosi di marijuana e hashish nascoste in via Tommaseo, pronte per essere vendute. Le pattuglie, impegnate in un servizio di osservazione, hanno individuato i luoghi dove la droga era occultata, sequestrando immediatamente le sostanze.
L’operazione ha continuato con l’arresto di un 29enne nigeriano, arrestato il 27 novembre mentre cedeva una dose di eroina a un giovane in via Tommaseo. Il pusher, con numerosi precedenti per spaccio, è stato arrestato in flagranza di reato e posto a disposizione della Procura per il rito direttissimo. Anche per lui è stato attivato un procedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Questi interventi rientrano nell’intensificazione della vigilanza nel contrasto alle attività illecite, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi nelle zone sensibili della città. La sospensione della licenza del minimarket e i sequestri di droga sono solo alcuni dei risultati concreti che dimostrano l’impegno delle forze dell’ordine nel tutelare la comunità e interrompere attività criminali legate al narcotraffico e all’immigrazione irregolare.
Cronaca
Trieste | Sequestro di beni per 565.000 euro: due ex dipendenti incriminati per danno erariale
Un’operazione della Guardia di Finanza di Trieste ha portato al sequestro conservativo di beni per un valore complessivo di 565.884 euro nei confronti di due ex dipendenti di una società pubblica operante nel settore della manutenzione stradale e autostradale regionale. L’operazione è stata condotta nell’ambito di un’indagine per danno erariale, in seguito a indagini documentali e contabili delegati dalla Corte dei Conti.
L’indagine, che fa seguito a precedenti accertamenti conclusi con il deferimento di altri responsabili per reati come truffa, falso ideologico e corruzione, ha portato alla luce gravi irregolarità nella gestione di nove appalti pubblici assegnati tra il 2014 e il 2017. I finanziari hanno scoperto che la società vincitrice degli appalti aveva falsamente dichiarato l’avvenuta esecuzione dei lavori, permettendo così il pagamento di somme di denaro che, invece di essere impiegate per le opere pubbliche, sono state utilizzate dagli indagati per la ristrutturazione delle proprie abitazioni.
L’attività investigativa ha messo in evidenza come questi comportamenti abbiano danneggiato le finanze pubbliche, sottraendo risorse destinate a miglioramenti infrastrutturali per fini privati. Il sequestro preventivo dei beni, disposto dalla Magistratura contabile, ha lo scopo di garantire il recupero delle somme sottratte e restituirle alla collettività.
Questa operazione ribadisce l’impegno delle istituzioni nel contrastare la corruzione e la mala gestione dei fondi pubblici, con l’obiettivo di preservare l’integrità del sistema economico e garantire la concorrenza leale tra le imprese. La presunzione di innocenza, comunque, rimane un principio fondamentale, e sarà solo una sentenza definitiva a stabilire le eventuali responsabilità penali dei soggetti coinvolti.
Cronaca
Catania | Controlli straordinari: sanzioni e scoperta di attività illegali
Un’operazione di controllo su larga scala ha coinvolto le forze di polizia di Catania, portando a numerosi interventi e sanzioni nei confronti di automobilisti indisciplinati e gestori di attività illecite. Tra i 35 automobilisti multati, molti sono stati sorpresi a lasciare i propri veicoli nelle corsie riservate ai mezzi di soccorso, ostacolando gravemente l’accesso delle ambulanze al Pronto Soccorso del Policlinico. Oltre alla sosta vietata, sono emerse altre infrazioni, come guida senza casco, senza patente e senza assicurazione, con un totale di oltre 10.000 euro in sanzioni.
Il servizio di controllo ha visto il coinvolgimento della Polizia di Stato, della Polizia Stradale, della Polizia Locale e del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, che hanno operato in vari quartieri della città. Particolare attenzione è stata prestata anche alla sicurezza stradale, con posti di controllo in zone strategiche come via Vescovo Maurizio, dove sono stati monitorati gli studenti di un istituto scolastico per verificare l’uso del casco.
Nel corso dell’operazione, sono stati controllati oltre 230 individui e 150 veicoli, con particolare focus anche su attività come il lavaggio dei vetri e il parcheggio abusivo, specialmente sul lungomare. Non sono mancati i controlli sugli esercizi commerciali: a Picanello, due attività sono state sanzionate per occupazione illegale del suolo pubblico.
In un’ulteriore indagine, il personale della Polizia e di Enel ha scoperto un furto di energia elettrica in un chiosco-bar in via Villa Glori, dove il contatore era stato manomesso, creando un pericolo per la sicurezza degli avventori. Insieme a ciò, è stato trovato un cartello stradale manomesso, utilizzato per coprire una violazione del codice della strada.
Infine, l’operazione ha anche portato al recupero di 5 veicoli rubati, prontamente restituiti ai legittimi proprietari. L’intensificazione dei controlli si è dimostrata cruciale per il contrasto all’illegalità e la sicurezza pubblica, segnalando un impegno forte delle forze dell’ordine nel garantire il rispetto delle leggi e prevenire reati sul territorio.
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