Cronaca
Landini alla Cgil: “Il governo deve rispondere alle 500.000 persone scese in piazza. Necessari investimenti in sanità e fisco”
Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha lanciato un monito chiaro al governo, chiedendo una risposta immediata alle oltre 500.000 persone che venerdì scorso hanno partecipato alla manifestazione indetta dal sindacato per chiedere miglioramenti nelle politiche sociali ed economiche. “Il punto è cosa risponde ora il governo a queste persone”, ha dichiarato Landini a margine dell’assemblea di Avs a Chianciano, sottolineando che la partecipazione di così tante persone in piazza non può essere ignorata.
Secondo il leader della Cgil, la risposta deve necessariamente arrivare su due fronti: aumento degli investimenti nella sanità e interventi sul sistema fiscale. “Bisogna agire sul fisco per andare a recuperare le risorse necessarie per fare questi investimenti”, ha detto, ribadendo la necessità di un intervento immediato per rilanciare il settore sanitario e sostenere i cittadini.
Landini ha anche precisato che il sindacato sta chiedendo al governo di convocare un tavolo sulla legge di bilancio, in modo da discutere le misure da prendere per rilanciare l’economia e rispondere alle richieste dei lavoratori. Oltre a questo, il leader della Cgil ha fatto un appello agli imprenditori: “Chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative per i rinnovi dei contratti, in modo da garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti”.
Se il governo non risponderà positivamente e rapidamente alle richieste della piazza, Landini ha avvertito che il sindacato valuterà le prossime azioni. “Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e ciò che 500.000 persone hanno chiesto: essere ascoltati”, ha affermato, ribadendo che “già da lunedì” il sindacato valuterà come continuare la sua mobilitazione.
La manifestazione di venerdì scorso ha segnato un punto di forte tensione sociale, con la Cgil che continua a chiedere risposte concrete alle difficoltà quotidiane che molti lavoratori e cittadini italiani stanno affrontando, in particolare in relazione al sistema sanitario e alle condizioni di lavoro. La pressione sul governo è alta, e le parole di Landini segnano una chiara posizione di sfida: il governo dovrà rispondere o affrontare nuove forme di protesta.
Cronaca
Femminicidio di Giulia Cecchettin: ergastolo per Filippo Turetta, ma il padre invita a riflettere sulla cultura della violenza
Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia. La Corte ha riconosciuto l’aggravante della premeditazione, escludendo però quelle della crudeltà e dello stalking. Un verdetto che segna un passaggio importante nel percorso di giustizia, ma che non placa il dolore dei familiari della vittima.
Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha espresso un messaggio carico di dignità e riflessione: “Abbiamo perso tutti come società. Nessuno me la ridarà indietro e io non sono né più sollevato né più triste di ieri o di domani. Penso sia stata fatta giustizia e rispetto la sentenza, ma la violenza di genere non si combatte con le pene, bensì con la cultura. Come essere umano mi sento sconfitto. Come papà non è cambiato nulla rispetto a un anno fa”.
Queste parole evidenziano una verità spesso trascurata: le pene, per quanto severe, non possono agire da sole per prevenire tragedie come questa. Il femminicidio di Giulia Cecchettin è uno dei molti episodi che sottolineano la necessità di un cambiamento culturale profondo, volto a sradicare le radici della violenza di genere.
La condanna di Turetta, pur rappresentando un atto di giustizia per la famiglia e la comunità, non è una soluzione al problema sistemico. Serve un impegno collettivo che coinvolga istituzioni, scuole, media e famiglie per promuovere il rispetto e l’uguaglianza.
Il caso di Giulia è diventato un simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne in Italia, un richiamo alla responsabilità di tutti affinché tragedie simili non si ripetano.
Cronaca
Rieti | Denunciato giovane tunisino per detenzione di droga e possesso di coltello
Nell’ambito delle operazioni di controllo del territorio, intensificate dalla Questura di Rieti per la prevenzione e repressione dei reati, gli agenti della Squadra Volante hanno denunciato un giovane tunisino, ventenne senza fissa dimora, per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il giovane, che si aggirava con fare sospetto nei pressi della stazione ferroviaria, è stato fermato e sottoposto a controllo dagli agenti.
Durante la perquisizione personale, il tunisino è stato trovato in possesso di circa 20 grammi di hashish, suddivisi in 12 dosi pronte per essere vendute. Inoltre, gli agenti hanno rinvenuto un coltello a serramanico nascosto tra i suoi indumenti, per il quale l’uomo è stato denunciato anche per la violazione delle normative relative alle armi.
Il giovane, già con numerosi precedenti per reati legati alla droga, è stato denunciato in stato di libertà. La sua responsabilità penale sarà ora valutata dal Giudice. In attesa di una sentenza definitiva, si precisa che l’indagato è considerato innocente fino a prova contraria.
Cronaca
Teramo | Violenza familiare: divieto di dimora per un uomo accusato di maltrattamenti e lesioni
Un uomo di Teramo è stato colpito da una misura cautelare che gli impone il divieto di dimora, con il controllo elettronico dei suoi spostamenti, dopo essere stato accusato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, nonché di lesioni aggravate. La misura è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo, a seguito di un’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica.
Secondo le accuse, l’uomo avrebbe perpetrato comportamenti violenti e vessatori nei confronti della madre, sottoponendola a continue aggressioni fisiche e psicologiche. Oltre a minacce e richieste incessanti di denaro, il 14 novembre 2024 avrebbe aggredito la madre con violenza, colpendola con pugni al volto e spingendola contro un mobile della cucina. L’urto ha causato alla vittima lesioni alla schiena, per le quali è stato previsto un periodo di guarigione di sette giorni.
L’indagato è stato rintracciato dai poliziotti della Squadra Mobile e accompagnato presso la Questura di Teramo per gli adempimenti necessari. La misura cautelare, che prevede il divieto di dimora, è stata adottata per evitare ulteriori rischi per la vittima e per impedire che l’indagato possa ripetere comportamenti violenti.
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