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Cronaca

Intensificati i controlli dei Carabinieri di Teramo: arresti, denunce e lotta alle truffe

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Nel fine settimana appena trascorso, i Carabinieri del Comando Provinciale di Teramo hanno intensificato i controlli sul territorio per prevenire e reprimere i reati, con particolare attenzione a quelli contro il patrimonio. Il dispositivo ha visto l’impiego di pattuglie a piedi e automontate, con carabinieri in divisa e in abiti civili, a supporto delle Compagnie di Alba Adriatica, Giulianova e Teramo.

Durante le operazioni sono state identificate 145 persone e controllati 65 veicoli. Inoltre, è stata verificata l’osservanza degli obblighi da parte di 10 soggetti sottoposti a misure restrittive non detentive. Le forze dell’ordine hanno anche presidiato le aree vicine ai locali frequentati da giovani per prevenire l’uso di sostanze stupefacenti o alcolici e l’eventuale guida in stato di ebbrezza.

Tra gli interventi più significativi:

  • Arresto a Silvi Marina: I Carabinieri della locale stazione hanno arrestato un uomo già agli arresti domiciliari, per aver violato più volte le misure a lui imposte. Il soggetto, responsabile di gravi persecuzioni e maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna a Campobasso, ora dovrà scontare la pena in carcere.
  • Incidente a Colonnella: A seguito di un incidente stradale, i Carabinieri hanno denunciato un uomo per guida in stato di ebbrezza. L’uomo, che ha causato il danneggiamento di un palo della pubblica illuminazione, aveva un tasso alcolemico superiore al limite legale. L’incidente ha comportato anche il ritiro della patente e il sequestro del veicolo. Secondo il nuovo codice della strada, l’uomo rischia pene severe, inclusa una multa fino a 6.000 euro e l’arresto.
  • Tentativo di truffa a Teramo: I Carabinieri sono intervenuti per sventare un tentativo di truffa ai danni di un’anziana di 76 anni. La donna era stata contattata telefonicamente da un sedicente carabiniere e poi da un finto avvocato, che le aveva chiesto 12.000 euro per il “salvataggio” del figlio coinvolto in un incidente. La donna, sospettando il raggiro, si è rivolta ai veri Carabinieri, che hanno avviato le indagini.

Lotta alle truffe agli anziani: iniziative di sensibilizzazione

I Carabinieri di Teramo hanno avviato una serie di iniziative per prevenire le truffe agli anziani, un fenomeno in forte crescita. Le attività includono incontri informativi nelle chiese, nei centri ricreativi per anziani, e la presenza dei comandanti di stazione negli uffici postali, soprattutto nei giorni di pagamento delle pensioni, per sensibilizzare le persone. Inoltre, sono stati distribuiti materiali informativi nei locali pubblici e sui totem digitali dei Comuni di Martinsicuro e Tossicia.

Precauzioni per evitare le truffe

Gli anziani sono invitati a non cedere mai a richieste di denaro fatte al telefono, soprattutto se provenienti da presunti rappresentanti delle forze di polizia o enti. In caso di dubbi, è sempre consigliabile contattare il numero di emergenza 112 o rivolgersi a un familiare, un conoscente o un vicino di casa. Se si ricevono telefonate sospette che invitano a recarsi in caserma, è importante verificare sempre la veridicità della richiesta contattando direttamente le forze dell’ordine.

In questo modo, i Carabinieri cercano di creare una vera e propria “rete sociale” di protezione per gli anziani, prevenendo le truffe e garantendo la sicurezza della comunità.

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Cronaca

Morte di Maati Moubakir, la madre chiede giustizia: “Non deve restare impunita”

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Una settimana dopo la tragica morte di Maati Moubakir, il 17enne ucciso a Campi Bisenzio, la madre Silvia Baragatti ha espresso il suo dolore e la sua determinazione durante la cerimonia di ricordo organizzata dal Comune. Circa 100 persone si sono ritrovate in via Tintori, dove Maati è stato trovato morto, per rendere omaggio alla sua memoria e chiedere giustizia.

“Ci sono genitori che non sanno cosa fanno i loro figli”, ha dichiarato Silvia Baragatti, sottolineando che il suo ragazzo è stato trovato morto, “lasciato solo” e senza aiuti. La donna ha criticato duramente l’indifferenza e il fallimento della società: “Questo è il fallimento della società, dell’umanità. Anche gli animali stanno accanto ai loro feriti”, ha detto con forza, aggiungendo che la sua “missione di vita” è ora ottenere giustizia per il figlio, affinché Maati non venga dimenticato.

Maati Moubakir è stato trovato morto per dissanguamento e per gravi lesioni causate da coltellate inferte da più aggressori. La madre ha anche sottolineato l’importanza di un cambiamento profondo nella cultura del nostro Paese: “Non deve più passare il messaggio che in questo Paese si può fare tutto senza conseguenze, che dopo due anni si è fuori. Basta.”

Il padre di Maati, Farid Moubakir, ha parlato con dolore e determinazione, dichiarando: “Chiediamo giustizia per nostro figlio, perché la sua vita è stata spezzata ingiustamente. Maati non era solo nostro figlio, era il figlio di tutti noi.” Con un accorato appello, ha aggiunto che il dolore della sua famiglia non deve essere vissuto da nessun altro, e che continuerà a lottare affinché sia fatta giustizia.

Nel corso della cerimonia, si è osservato un minuto di silenzio, e il padre ha recitato una preghiera musulmana in memoria del figlio. Il ricordo e la richiesta di giustizia per Maati sono ora al centro delle battaglie della sua famiglia, determinata a fare luce su questa tragica morte.

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Cronaca

Perugia, marito e moglie trovati morti in casa: ipotesi di omicidio-suicidio

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Una tragedia ha scosso la comunità di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, dove questa mattina sono stati rinvenuti i corpi senza vita di una giovane coppia di coniugi. Il ritrovamento è avvenuto poco dopo le 10 di oggi nella loro abitazione, situata in località Gaifana.

Secondo le prime informazioni, gli investigatori stanno esplorando l’ipotesi di un omicidio-suicidio. La coppia, che sembrava essere in buoni rapporti, potrebbe essere stata coinvolta in un dramma familiare che ha avuto un esito tragico. La causa delle morti non è stata ancora confermata, ma sono in corso le indagini da parte dei carabinieri, che stanno eseguendo tutti gli accertamenti necessari per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Gli uomini dell’Arma stanno raccogliendo testimonianze e analizzando la scena del crimine, ma al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli riguardo le circostanze precise della morte. Non è chiaro se siano stati ritrovati segni di violenza evidenti o se la tragedia possa essere stata determinata da altri fattori. Gli inquirenti non escludono alcuna pista e continuano a lavorare per stabilire se si tratti di un gesto estremo compiuto da uno dei coniugi.

La vicenda ha suscitato grande dolore nella comunità locale, che ora è in attesa di ulteriori sviluppi sull’inchiesta.

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Cronaca

Roma, esplosione a casa di pregiudicato: ipotesi di tentata strage

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Il 5 gennaio 2025, un’ordigno ad alto potenziale è esploso sulla terrazza di un’abitazione a Roma, provocando gravi danni alla struttura e suscitando paura tra i residenti della zona. L’esplosione, che è stata avvertita a chilometri di distanza, ha semidistrutto la parte esterna della palazzina in via Cianciana, alla periferia sud-est della città. Alcune sezioni del controsoffitto della scala esterna sono crollate, le finestre sono andate in frantumi e diverse autovetture parcheggiate lungo la strada sono state danneggiate. La palazzina, di recente costruzione, è stata dichiarata parzialmente inagibile dai vigili del Fuoco.

Secondo quanto riferito, l’esplosione ha avuto luogo poco dopo le 5 del mattino e ha sorpreso i residenti, alcuni dei quali hanno raccontato di essere stati svegliati dal forte boato. L’onda d’urto ha provocato la rottura dei vetri in alcune abitazioni circostanti. Secondo le prime informazioni, il bersaglio dell’attentato sarebbe stato Amine Mohamed A., noto anche con i soprannomi ‘Kalò’, ‘Becco’ e ‘Naso’, un narcotrafficante di 30 anni. L’uomo, considerato dai membri dell’antimafia romana come il capo dell’organizzazione criminale smantellata nel 2020 grazie all’inchiesta ‘Gerico 2’, era presente nell’abitazione al momento dell’esplosione ma fortunatamente non è rimasto ferito, né lo sono stati gli altri inquilini della palazzina.

Le forze dell’ordine, tra cui la polizia scientifica, gli artificieri e la squadra mobile, sono intervenute tempestivamente sul luogo dell’incidente. Le indagini sono ora coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, con l’ipotesi di reato che al momento è quella di tentata strage. Non è escluso che l’ordigno sia stato confezionato con esplosivo al plastico, una sostanza ad alta potenza che avrebbe potuto causare danni ancora più gravi se l’attentato fosse riuscito.

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