Cronaca
In migliaia ai funerali della famiglia uccisa nel Milanese: palloncini azzurri e fiori bianchi all’ingresso della chiesa
La chiesa di Santa Maria Nascente è stata oggi il teatro di un ultimo, toccante saluto a mamma Daniela, papà Fabio e al loro giovanissimo figlio Lorenzo. La famiglia, uccisa il 2 settembre scorso nella loro abitazione di Paderno Dugnano, è stata omaggiata da migliaia di persone che hanno partecipato ai funerali officiati dall’arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini.
La tragedia che ha colpito la famiglia è stata causata dal figlio maggiore della coppia, attualmente in carcere a 17 anni, senza ancora fornire una motivazione per il suo gesto estremo. Questo tragico evento ha sconvolto la comunità, che oggi si è riunita per onorare le vittime e riflettere sulla loro vita spezzata.
Una cerimonia di dolore e speranza: All’ingresso della chiesa, i palloncini azzurri e i fiori bianchi hanno creato un’atmosfera di profondo rispetto e dolore. La celebrazione è stata caratterizzata da un silenzio carico di emozione, lacrime e una lunga riflessione. La musica di Ennio Morricone ha accompagnato i momenti più toccanti della funzione, offrendo un sottofondo di elegia e memoria.
Monsignor Delpini ha guidato la cerimonia con un’omelia profondamente emotiva. Ha immaginato un dialogo tra il Signore e le anime delle vittime, descrivendo una visione in cui ogni membro della famiglia affronta la tragedia con una forza e una saggezza che solo la fede e l’amore possono offrire.
Le parole dell’arcivescovo: “Immagino che accogliendo Lorenzo il Signore Dio gli abbia detto ‘perché sei qui, così giovane? Che cosa sono queste ferite?’”, ha detto Monsignor Delpini, riflettendo sul dolore del giovane e sull’orrore della situazione. “Lorenzo potrebbe rispondere che è stato a causa di mio fratello, il mio fratello intelligente, che ha interrotto il mio incubo notturno.”
Riguardo a mamma Daniela, l’arcivescovo ha immaginato una madre che, pur sconvolta, continua ad amare incondizionatamente. “È stato il mio primogenito a ferirmi con l’orrore del sangue di Lorenzo,” ha detto Delpini, “ma la mamma abita il mistero ed è solo capace di amare.”
Per papà Fabio, Delpini ha descritto un uomo che non ha potuto difendersi, “non per mancanza di forza, ma perché lo spettacolo era troppo assurdo e insanguinato”. “Il papà è uomo di parola, ma forse non ha trovato il modo per esprimerle,” ha aggiunto.
L’ultimo saluto: Durante la funzione, familiari, amici e compagni di scuola di Lorenzo si sono stretti l’uno all’altro. Alla fine della celebrazione, decine di palloncini azzurri con scritto “ciao Lorenzo” sono stati liberati in cielo, tra applausi e singhiozzi, in un ultimo tributo alla memoria del giovane.
Nonni e zii, che vivono accanto alla villetta della tragedia, hanno scelto personalmente la colonna sonora della funzione. Questa scelta ha raccontato la storia di una famiglia che, fino a dieci giorni fa, viveva in un “giardino di fiori” apparentemente perfetto. Oggi, quel giardino è diventato simbolo di un dolore immenso e di una ricerca di risposte che rimarranno, per ora, senza risposta.
Conclusione: La celebrazione di oggi è stata un momento di grande commozione e riflessione, un’occasione per onorare una famiglia che ha vissuto una tragedia inimmaginabile. La comunità si è unita nel dolore, cercando di trovare conforto e speranza, mentre si prepara ad affrontare le conseguenze di una tragedia che ha colpito tutti profondamente.
Cronaca
Isernia | Espulsione di cittadino peruviano: operazione di allontanamento a Fiumicino
Il 26 novembre, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Campobasso ha eseguito un’operazione di espulsione nei confronti di un cittadino peruviano. Il provvedimento, disposto dal Magistrato di Sorveglianza, prevedeva l’allontanamento del soggetto dal territorio nazionale, e ha avuto luogo dopo il termine della sua detenzione presso la casa circondariale locale.
A seguito della scarcerazione, l’uomo è stato accompagnato dalle forze di polizia presso l’aeroporto di Fiumicino, a Roma, dove è stato messo a bordo di un volo diretto a Lima, sua città di origine. Questo intervento è stato effettuato in ottemperanza alle disposizioni di legge relative alla sicurezza nazionale e al controllo dell’immigrazione.
L’operazione si inserisce in un contesto di attuazione delle misure di espulsione a seguito di sentenze emesse dal sistema giudiziario, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le forze di polizia e le autorità giudiziarie per il rispetto delle normative in materia di immigrazione.
Cronaca
Botricello (CZ) | Truffa ai danni di un’anziana: due giovani arrestati per truffa aggravata
Due giovani di 19 anni, originari della provincia di Napoli, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, con l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di truffa ai danni di una persona anziana. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica, in seguito a una serie di approfondimenti investigativi.
Il fatto criminoso si è verificato lo scorso mese di luglio, quando i due giovani hanno contattato telefonicamente un’anziana signora di Botricello, utilizzando sia l’utenza fissa che quella mobile. I truffatori si sono presentati inizialmente come carabinieri e successivamente come avvocati, simulando una situazione di emergenza: hanno raccontato alla vittima che sua figlia, residente fuori regione, era stata coinvolta in un incidente stradale con feriti gravi e che per evitare l’arresto, la madre doveva urgentemente pagare una somma di 4.200 euro, in contanti o in preziosi.
Non avendo la pensionata la disponibilità dell’intera cifra richiesta, la signora ha ceduto 100 euro in contante e 131 grammi di oro, che includevano anche le sue fedi nuziali, consegnandoli a uno dei complici che si è recato direttamente a casa sua per ritirare il materiale.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Botricello, hanno coinvolto diversi strumenti investigativi, tra cui l’analisi delle immagini di videosorveglianza, l’acquisizione delle dichiarazioni della vittima e il tracciamento delle celle telefoniche utilizzate dai presunti autori. Gli accertamenti hanno portato all’individuazione dei due giovani coinvolti nel crimine, accusati di aver messo in atto una truffa con grave danno per la persona anziana.
I due 19enni sono ora agli arresti domiciliari, in attesa di sviluppi nel procedimento, che è ancora nelle fasi preliminari delle indagini. Gli investigatori stanno continuando ad analizzare i dettagli del caso, per determinare eventuali complici e ricostruire l’intera rete criminale coinvolta in truffe simili. La comunità locale, scossa da quanto accaduto, ha potuto constatare l’importanza dei controlli e delle indagini per proteggere le persone più vulnerabili da simili raggiri.
Cronaca
Reggio Emilia | Furti seriali a San Polo d’Enza: recuperata refurtiva per oltre 120.000 euro
Un’indagine approfondita condotta dai Carabinieri di San Polo d’Enza, con il supporto del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti e della Sezione Operativa di Reggio Emilia, ha portato all’individuazione di un presunto responsabile di una serie di furti seriali ai danni di sei aziende del territorio. I raid, avvenuti in diverse notti tra settembre e novembre 2024, hanno causato danni significativi, con il furto di attrezzature edili, batterie e inverter elettrici di alto valore.
Il presunto ladro, un 33enne moldavo residente nella provincia di Reggio Emilia, avrebbe agito da solo, compiendo incursioni mirate nei siti aziendali di San Polo d’Enza. Le prime indagini sono scattate il 12 settembre, quando furono danneggiati i finestrini di cinque furgoni parcheggiati in un’azienda senza che nulla fosse rubato. Successivi furti, culminati il 16 novembre, hanno visto la sottrazione di costose attrezzature e materiali per un valore complessivo superiore ai 100.000 euro.
Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e l’incrocio dei dati ottenuti dai varchi OCR comunali, i Carabinieri sono riusciti a risalire al veicolo utilizzato dall’indagato. L’attenzione degli inquirenti si è quindi concentrata su un capannone preso in affitto a Reggio Emilia, che è stato monitorato e infine perquisito.
All’interno del locale, i militari hanno rinvenuto e sequestrato refurtiva per oltre 120.000 euro, parte della quale è già stata ricondotta ai furti compiuti a San Polo d’Enza. Il materiale recuperato comprende attrezzature edili, inverter e batterie di accumulo di grande valore.
Il 33enne è stato denunciato per furto aggravato e continuato. Le indagini, ancora in fase preliminare, mirano a individuare eventuali complici e a determinare se altri furti nella zona siano riconducibili al medesimo soggetto. Sono inoltre in corso le operazioni di restituzione della refurtiva ai legittimi proprietari.
Questo caso rappresenta un esempio dell’efficacia del lavoro sinergico delle forze dell’ordine, che hanno saputo sfruttare tecnologia e analisi investigativa per smantellare un’attività illecita altamente dannosa per le aziende locali.
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