Cronaca
Giulianova (TE) | Minacce e simulazioni di reato
A Giulianova, i Carabinieri hanno avviato indagini su due distinti episodi di violenza e disonestà. Il primo incidente, avvenuto il 22 ottobre, ha visto coinvolti due uomini di 52 e 54 anni in uno stato di ebbrezza. Dopo un acceso litigio, il 52enne ha estratto un coltello e ha minacciato l’altro, mentre un coraggioso testimone albanese di 60 anni è intervenuto per fermare la violenza, riportando ferite alle mani. Il coltello è stato rinvenuto dai Carabinieri vicino a un cestino della spazzatura e l’aggressore è stato denunciato per minaccia aggravata e porto abusivo di arma. Le autorità hanno inoltre proposto un foglio di via obbligatorio dal Comune di Giulianova.
In un secondo episodio, risalente al 16 agosto, una 38enne ha cercato di ingannare le autorità simulando il furto della propria automobile. La donna, con precedenti penali, aveva denunciato il furto per coprire il figlio di 20 anni, coinvolto in un incidente stradale e fuggito dal luogo del sinistro. Le indagini, basate su video di sorveglianza e testimonianze, hanno rivelato la verità e l’auto, che si trovava parcheggiata in un luogo riservato ai disabili, è stata rimossa dai Carabinieri. La donna è stata deferita per simulazione di reato e dovrà risarcire la vittima dei danni causati.
Cronaca
Cosenza | Dirigente dell’Asp citato per danno erariale da un milione di euro
Cronaca
Ancona | Amministratore di sostegno accusato di peculato: sottratti 120.000 euro a un familiare vulnerabile
Un amministratore di sostegno è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Ancona con l’accusa di peculato, in seguito a indagini che hanno rivelato presunte sottrazioni di denaro dai conti del proprio familiare, persona affetta da gravi deficit cognitivi e incapace di provvedere autonomamente alla gestione del proprio patrimonio. La somma, stimata in oltre 120.000 euro, era destinata al mantenimento e alle cure del familiare, ma sarebbe stata trasferita dall’amministratore sui propri conti tramite bonifici e prelievi di denaro in contante.
L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Macerata, ha incluso meticolosi accertamenti bancari e testimonianze che hanno contribuito a delineare le presunte condotte illecite. L’indagato, che per il suo ruolo è equiparato a un pubblico ufficiale, è soggetto agli obblighi di tutela delle persone che non sono in grado di gestire i propri beni e interessi; l’accusa di peculato implica che abbia abusato di questo ruolo a fini personali.
Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Macerata ha disposto il sequestro preventivo di beni pari alla cifra sottratta, includendo due immobili e somme liquide dell’amministratore, per garantire la possibile restituzione delle risorse al familiare vulnerabile.
Questo intervento rappresenta un ulteriore passo della Guardia di Finanza nella lotta alla criminalità economica e a tutela delle persone più fragili. La presunzione di innocenza rimane garantita per l’indagato fino a un’eventuale sentenza definitiva.
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