Cronaca
Genova | Tre arresti e una denuncia: operazione dei carabinieri contro la criminalità diffusa
Nelle ultime ore, i Carabinieri della Stazione di Genova-Maddalena hanno effettuato tre arresti e una denuncia nell’ambito di un’operazione mirata a contrastare vari reati, preservando in ogni caso la presunzione di innocenza per tutti gli indagati.
Arresto per Spaccio di Sostanze Stupefacenti
Il primo arresto è avvenuto in via San Luca, dove un senegalese di 25 anni è stato fermato per detenzione ai fini di spaccio. Il giovane, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria per reati analoghi, era sotto osservazione dei Carabinieri. Durante una perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto 12 dosi di crack nascoste in un calzino e diverse dosi di hashish nel portafoglio del sospetto. La droga è stata sequestrata, e l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.
Denuncia per Detenzione e Traffico di Droghe e Resistenza a Pubblico Ufficiale
Un altro intervento dei Carabinieri ha portato alla denuncia di un 18enne italiano, già con precedenti di polizia, accusato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Durante un servizio di pattugliamento in via Mura degli Zingari, il giovane, alla vista dei militari, ha tentato di nascondersi dietro un’automobile, abbandonando un borsello e cercando di fuggire, opponendo resistenza fisica agli agenti. Una volta bloccato, i Carabinieri hanno recuperato il borsello contenente diverse dosi di hashish, che sono state sequestrate.
Arresto in Flagranza di Reato per Furto su Auto
I Carabinieri della Stazione di San Teodoro e Scali hanno arrestato in flagrante un 29enne tunisino, con precedenti di polizia, mentre stava commettendo un furto su un’automobile parcheggiata. Il giovane è stato colto sul fatto mentre infrangeva il vetro di un veicolo con targa lussemburghese e ne sottraeva un cellulare e altri effetti personali dal portaoggetti. La refurtiva è stata immediatamente recuperata e restituita al legittimo proprietario.
Arresto su Mandato Europeo
Infine, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova hanno eseguito l’arresto di un 40enne rumeno, ricercato in tutta Europa. L’uomo era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie rumene per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Dopo l’arresto, è stato condotto presso la casa circondariale di Marassi.
Cronaca
Isernia | Espulsione di cittadino peruviano: operazione di allontanamento a Fiumicino
Il 26 novembre, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Campobasso ha eseguito un’operazione di espulsione nei confronti di un cittadino peruviano. Il provvedimento, disposto dal Magistrato di Sorveglianza, prevedeva l’allontanamento del soggetto dal territorio nazionale, e ha avuto luogo dopo il termine della sua detenzione presso la casa circondariale locale.
A seguito della scarcerazione, l’uomo è stato accompagnato dalle forze di polizia presso l’aeroporto di Fiumicino, a Roma, dove è stato messo a bordo di un volo diretto a Lima, sua città di origine. Questo intervento è stato effettuato in ottemperanza alle disposizioni di legge relative alla sicurezza nazionale e al controllo dell’immigrazione.
L’operazione si inserisce in un contesto di attuazione delle misure di espulsione a seguito di sentenze emesse dal sistema giudiziario, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le forze di polizia e le autorità giudiziarie per il rispetto delle normative in materia di immigrazione.
Cronaca
Botricello (CZ) | Truffa ai danni di un’anziana: due giovani arrestati per truffa aggravata
Due giovani di 19 anni, originari della provincia di Napoli, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, con l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di truffa ai danni di una persona anziana. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica, in seguito a una serie di approfondimenti investigativi.
Il fatto criminoso si è verificato lo scorso mese di luglio, quando i due giovani hanno contattato telefonicamente un’anziana signora di Botricello, utilizzando sia l’utenza fissa che quella mobile. I truffatori si sono presentati inizialmente come carabinieri e successivamente come avvocati, simulando una situazione di emergenza: hanno raccontato alla vittima che sua figlia, residente fuori regione, era stata coinvolta in un incidente stradale con feriti gravi e che per evitare l’arresto, la madre doveva urgentemente pagare una somma di 4.200 euro, in contanti o in preziosi.
Non avendo la pensionata la disponibilità dell’intera cifra richiesta, la signora ha ceduto 100 euro in contante e 131 grammi di oro, che includevano anche le sue fedi nuziali, consegnandoli a uno dei complici che si è recato direttamente a casa sua per ritirare il materiale.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Botricello, hanno coinvolto diversi strumenti investigativi, tra cui l’analisi delle immagini di videosorveglianza, l’acquisizione delle dichiarazioni della vittima e il tracciamento delle celle telefoniche utilizzate dai presunti autori. Gli accertamenti hanno portato all’individuazione dei due giovani coinvolti nel crimine, accusati di aver messo in atto una truffa con grave danno per la persona anziana.
I due 19enni sono ora agli arresti domiciliari, in attesa di sviluppi nel procedimento, che è ancora nelle fasi preliminari delle indagini. Gli investigatori stanno continuando ad analizzare i dettagli del caso, per determinare eventuali complici e ricostruire l’intera rete criminale coinvolta in truffe simili. La comunità locale, scossa da quanto accaduto, ha potuto constatare l’importanza dei controlli e delle indagini per proteggere le persone più vulnerabili da simili raggiri.
Cronaca
Reggio Emilia | Furti seriali a San Polo d’Enza: recuperata refurtiva per oltre 120.000 euro
Un’indagine approfondita condotta dai Carabinieri di San Polo d’Enza, con il supporto del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti e della Sezione Operativa di Reggio Emilia, ha portato all’individuazione di un presunto responsabile di una serie di furti seriali ai danni di sei aziende del territorio. I raid, avvenuti in diverse notti tra settembre e novembre 2024, hanno causato danni significativi, con il furto di attrezzature edili, batterie e inverter elettrici di alto valore.
Il presunto ladro, un 33enne moldavo residente nella provincia di Reggio Emilia, avrebbe agito da solo, compiendo incursioni mirate nei siti aziendali di San Polo d’Enza. Le prime indagini sono scattate il 12 settembre, quando furono danneggiati i finestrini di cinque furgoni parcheggiati in un’azienda senza che nulla fosse rubato. Successivi furti, culminati il 16 novembre, hanno visto la sottrazione di costose attrezzature e materiali per un valore complessivo superiore ai 100.000 euro.
Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e l’incrocio dei dati ottenuti dai varchi OCR comunali, i Carabinieri sono riusciti a risalire al veicolo utilizzato dall’indagato. L’attenzione degli inquirenti si è quindi concentrata su un capannone preso in affitto a Reggio Emilia, che è stato monitorato e infine perquisito.
All’interno del locale, i militari hanno rinvenuto e sequestrato refurtiva per oltre 120.000 euro, parte della quale è già stata ricondotta ai furti compiuti a San Polo d’Enza. Il materiale recuperato comprende attrezzature edili, inverter e batterie di accumulo di grande valore.
Il 33enne è stato denunciato per furto aggravato e continuato. Le indagini, ancora in fase preliminare, mirano a individuare eventuali complici e a determinare se altri furti nella zona siano riconducibili al medesimo soggetto. Sono inoltre in corso le operazioni di restituzione della refurtiva ai legittimi proprietari.
Questo caso rappresenta un esempio dell’efficacia del lavoro sinergico delle forze dell’ordine, che hanno saputo sfruttare tecnologia e analisi investigativa per smantellare un’attività illecita altamente dannosa per le aziende locali.
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