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Cronaca

Gela (CL) | Arrestato giovane per traffico di droga: sequestrati 20 kg di hashish

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La Polizia di Stato di Gela ha arrestato un giovane di 20 anni in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto durante un controllo di routine volto a contrastare il traffico di droga nella zona. Un equipaggio del Commissariato di Pubblica Sicurezza ha intercettato il giovane mentre viaggiava a velocità elevata lungo la strada statale 117 bis, nonostante i lavori in corso per il rifacimento del manto stradale.

Fermato il veicolo, gli agenti hanno notato l’atteggiamento sospetto e l’agitazione del conducente. Dopo una perquisizione del mezzo, nascosto nel cofano, è stato rinvenuto un trolley contenente ben 200 panetti di hashish, per un peso complessivo di 20 chilogrammi. La sostanza sequestrata avrebbe potuto fruttare oltre 100mila euro sul mercato illecito.

Nel successivo controllo domiciliare, sono state trovate 13 dosi di cocaina e una somma di denaro, probabilmente provento dello spaccio. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Gela, è ancora in corso, mentre il giovane arrestato è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Le forze dell’ordine, in seguito all’operazione, hanno annunciato che i servizi di controllo del territorio continueranno regolarmente, con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione contro il traffico di droga e garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza.

Cronaca

Bergamo | Maxi-operazione europea contro il contrabbando di sigarette

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Un’operazione su scala europea, coordinata da Eurojust ed Europol, ha portato a una serie di arresti, perquisizioni e sequestri mirati a colpire un’organizzazione criminale dedita alla produzione e al traffico di sigarette di contrabbando. Il gruppo, composto da individui originari di Ucraina, Moldavia e Romania, aveva esteso le sue attività in diversi Paesi europei, operando attraverso una rete ben organizzata.

Le indagini sono state condotte da una Squadra Investigativa Comune (JIT) formata dalle autorità di Francia, Italia e Polonia, con il supporto operativo di un team speciale istituito presso Europol. Le operazioni hanno coinvolto le forze di polizia di ben 11 Paesi, tra cui Germania, Grecia, Belgio, Lituania, Lettonia e Paesi Bassi, dimostrando la portata transnazionale delle attività criminali.

In Italia, le attività investigative sono state guidate dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Bergamo, sotto il coordinamento della Procura locale. Grazie a oltre un anno di indagini e diverse riunioni operative tenutesi presso la sede di Eurojust a L’Aja, è stato possibile mappare le rotte del contrabbando e individuare le fabbriche clandestine utilizzate dall’organizzazione in Europa.

L’organizzazione sfruttava canali di distribuzione ben strutturati per trasportare tabacco grezzo e sigarette in Europa, utilizzando autoarticolati per trasferirli verso stabilimenti clandestini disseminati nel continente. La capacità della rete di operare in più Paesi ha reso necessario l’impiego di mandati di arresto europei emessi dalle autorità francesi e polacche nei confronti dei principali sospettati, spesso in movimento tra diverse nazioni.

Le autorità sottolineano che le indagini sono ancora in corso e che le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva. Maggiori dettagli sull’operazione, inclusi i risultati definitivi e i beni sequestrati, saranno resi noti al termine delle attività nelle varie province italiane ed europee.

Questa operazione rappresenta un duro colpo per il mercato illegale del tabacco, un settore che genera ingenti profitti per le organizzazioni criminali a scapito delle economie locali e della salute pubblica. La collaborazione tra le forze dell’ordine di numerosi Paesi europei dimostra l’efficacia del coordinamento internazionale nella lotta contro il crimine organizzato.

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Cronaca

Massafra (TA) | Tre arresti per tentato omicidio e detenzione illegale di armi

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A Massafra, un grave episodio di violenza ha portato all’arresto di tre uomini accusati di tentato omicidio e di possesso e utilizzo illegale di un’arma da fuoco. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno portato alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP su richiesta degli inquirenti.

L’episodio risale alla mattina del 13 settembre 2024, quando un cittadino di origini pakistane è stato ferito gravemente all’interno della sua abitazione da un colpo di arma da fuoco. Il proiettile, sparato a distanza ravvicinata, ha causato lesioni talmente serie da richiedere un intervento chirurgico d’urgenza, durante il quale la vittima ha subito l’asportazione della milza.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre arrestati avrebbero agito per vendetta. La motivazione del gesto risiederebbe in un presunto episodio di molestie: uno degli occupanti dell’abitazione della vittima sarebbe stato accusato di aver rivolto attenzioni indesiderate a una giovane donna, amica di uno degli aggressori. Dopo aver ricevuto la confidenza della ragazza, il gruppo avrebbe cercato il presunto responsabile, interrogando altre persone di origini pakistane per ottenere informazioni sulla sua posizione.

La notte dell’aggressione, uno dei tre uomini avrebbe contattato telefonicamente il loro obiettivo, rivolgendogli minacce. Poco dopo, il gruppo si è recato presso l’abitazione indicata, dove ha richiesto insistentemente di entrare. Quando la porta è stata aperta, uno degli aggressori ha esploso un colpo diretto al petto della persona che si trovava davanti a loro, senza preoccuparsi della reale identità della vittima.

Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Massafra hanno permesso di identificare gli autori del gesto. L’azione violenta, mossa da un intento punitivo, ha evidenziato un totale disinteresse per le conseguenze delle loro azioni, aggravando la posizione degli arrestati.

I tre uomini sono stati condotti nella Casa Circondariale di Taranto, dove rimarranno in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Il procedimento si trova ancora nella fase preliminare, e i tre indagati, come stabilito dalla legge, devono essere considerati innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva. Tuttavia, la gravità delle accuse e le prove raccolte finora sottolineano l’urgenza di misure cautelari per garantire la sicurezza pubblica.

Questo drammatico evento riporta al centro dell’attenzione il tema della violenza e della giustizia privata, evidenziando l’importanza di una risposta tempestiva e coordinata delle autorità per tutelare la comunità.

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Cronaca

Como | Controlli a tappeto e quasi 600 persone identificate

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Nel fine settimana appena trascorso, la Polizia di Stato di Como ha potenziato le attività di controllo del territorio, in un’operazione finalizzata a garantire maggiore sicurezza e legalità nelle strade e nei locali pubblici della città. Le azioni sono state coordinate dal Questore Marco Calì, che ha impartito direttive precise alle pattuglie, monitorando costantemente la situazione attraverso le Riunioni Tecniche di Coordinamento tenute in Prefettura.

Nel corso dell’intensificazione dei controlli, sono state effettuate 150 chiamate al numero di emergenza 112, 180 veicoli sono stati fermati per controlli e 575 persone sono state identificate. Tra queste, è stata rilevata la presenza di diversi pregiudicati e alcuni cittadini irregolari sul territorio, i quali sono stati prontamente trattati dalle autorità competenti, in particolare dall’Ufficio Immigrazione.

Numerosi anche i locali pubblici monitorati, con l’aiuto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia di Milano, che hanno effettuato ispezioni nelle aree più sensibili come via Anzani, piazza della Tessitrice e via Plinio. Questi luoghi, infatti, erano stati segnalati per una maggiore affluenza di persone con precedenti penali.

Un’operazione particolarmente significativa ha portato alla denuncia di due giovani marocchini, trovati in possesso di sostanze stupefacenti. I due, un 18enne e un 20enne, sono stati sorpresi mentre si trovavano nei giardini di viale Varese, un’area notoriamente frequentata da pregiudicati. Alla vista della volante, il 18enne ha cercato di disfarsi di un pacchetto, che è stato prontamente recuperato dai poliziotti e risultava contenere 15 grammi di hashish, già confezionato per la vendita.

Durante i successivi accertamenti in Questura, è emerso che il 18enne aveva precedenti legati a un arresto per furto a Como e un allontanamento dalla comunità di Milano, dove era stato posto in custodia dopo una misura alternativa al carcere minorile. Dopo la denuncia a piede libero, il giovane è stato riaffidato alla comunità. Il 20enne, invece, è stato denunciato per la sua posizione irregolare in Italia e per il possesso di una piccola quantità di droga che aveva spontaneamente consegnato agli agenti durante il controllo.

L’intensificazione delle operazioni di controllo del territorio continua a essere un elemento fondamentale nella strategia di sicurezza della Polizia di Stato, con l’obiettivo di prevenire e reprimere fenomeni legati alla criminalità e garantire il rispetto delle leggi.

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