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Cronaca

Gabicce (PU) | Cade da un balcone mentre svolgeva dei lavori, morto 62enne

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Un tragico incidente si è verificato ieri pomeriggio all’Hotel Continental di Gabicce, in provincia di Pesaro-Urbino, dove un architetto di 62 anni ha perso la vita dopo essere caduto da un balcone mentre era impegnato in lavori di misurazione. L’uomo, originario di Ferrara e libero professionista, si trovava nell’hotel, attualmente chiuso al pubblico, per svolgere alcune attività tecniche.

I soccorsi sono stati prontamente attivati, con l’arrivo del 118, dei carabinieri e di un tecnico dell’azienda sanitaria territoriale della provincia. I rilievi effettuati hanno confermato che il parapetto del balcone era conforme alle normative di sicurezza. Secondo le prime informazioni, l’architetto si sarebbe trovato oltre il parapetto, il che ha portato a escludere situazioni di rischio lavorativo.

Per chiarire la dinamica dell’accaduto e stabilire se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario, la salma è stata sottoposta a fermo giudiziario per l’espletamento dell’autopsia. Quando i soccorritori e le forze dell’ordine sono giunti sul posto, l’uomo era già deceduto. Le indagini sono ora in corso per ricostruire in dettaglio quanto accaduto e fare chiarezza su questo triste episodio.

Cronaca

Reggio Calabria | Chiesta la conferma di tutte le condanne emesse in primo grado nel processo “Crypto”

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Il sostituto procuratore generale di Reggio Calabria, Vincenzo Luberto, ha richiesto la conferma delle condanne emesse in primo grado nel processo noto come “Crypto”. Questo procedimento giudiziario è il risultato di una vasta operazione antimafia condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha messo in luce un presunto gruppo criminale attivo nel traffico di sostanze stupefacenti a livello europeo e italiano.

Nell’udienza che si è svolta ieri nella Corte d’Appello di Reggio Calabria, il pubblico ministero ha presentato la sua requisitoria, sottolineando l’importanza di mantenere ferme le condanne già inflitte. Tra gli imputati, diversi hanno ricevuto pene significative in primo grado, tra cui Giuseppe Cacciola, Bruno Pronestì, Vincenzo Raso, Domenico e Nicola Certo, tutti condannati a 20 anni di reclusione.

L’elenco delle condanne comprende anche nomi come Francesco Cambria, Roberto Porcaro e Francesco Suriano, ciascuno con una pena di 20 anni. Altri imputati hanno ricevuto pene variabili, con alcuni, come Pasquale Giovinazzo e Massimiliano Guerra, condannati a pene più leggere di 3 e 7 anni, rispettivamente.

Al contempo, il processo ha visto anche alcune assoluzioni. Tra queste, si segnalano quelle di Francesco Barone e Filippo Angelica, per i quali erano state richieste pene significative, ma che sono stati assolti in primo grado.

La sentenza di appello è attesa con grande attenzione, dato il peso delle accuse e la portata delle condanne già stabilite. Le indagini hanno rivelato un sistema complesso di traffico di droga e il coinvolgimento di numerosi individui, confermando la gravità del fenomeno criminale in atto nella regione.

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Cronaca

Orta Nova (FG) | Arrestata donna accusata di usura ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso

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I carabinieri hanno arrestato una donna residente ad Orta Nova, nel Foggiano, accusata di usura ed estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso. Secondo le indagini, la donna avrebbe prestato denaro a tassi d’interesse stratosferici, oscillanti tra il 200 e il 600% annuo. Per aumentare la sua capacità di intimidazione, si sarebbe vantata di una parentela con un noto esponente mafioso della Società Foggiana.

L’arresto è avvenuto a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Le indagini, condotte in collaborazione con la Procura di Foggia, sono state avviate in seguito all’incendio di un’automobile appartenente a una delle vittime, evento che ha fatto scattare l’allerta delle forze dell’ordine.

Nel corso delle indagini, protrattesi tra settembre 2023 e settembre 2024, è stato possibile ricostruire un sistema illegale di gestione del credito. Approfittando delle difficoltà economiche dei suoi “clienti”, la donna li avrebbe costretti al silenzio e a continui prestiti, nonostante il valore esiguo degli stessi.

Durante le perquisizioni effettuate, sono stati rinvenuti e sequestrati vari elementi probatori, tra cui pizzini, denaro contante, un’agenda con annotazioni riguardanti prestiti e interessi, e un libretto postale intestato a un minore con disabilità motoria, figlio di una coppia vittima di usura, trattenuto dalla donna come garanzia. L’operazione ha messo in evidenza la gravità del fenomeno dell’usura, particolarmente insidioso in contesti di fragilità economica.

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Cronaca

Milano | Condanna definitiva per chirurghi accusati di truffa ai danni di una modella ucraina

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Un episodio di truffa ha colpito il mondo della chirurgia estetica, portando alla condanna in appello di due noti chirurghi. La Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza che condanna Marilena Pizzuto e suo marito Santo Gentilcore a due anni e mezzo di carcere e al pagamento di un risarcimento di circa tre milioni di euro alla modella e imprenditrice ucraina Oksana Moroz.

La vicenda risale al periodo tra il 2016 e il 2018, durante il quale i due medici avrebbero ingannato Moroz, diagnosticandole una malattia della pelle inesistente, la sclerodermia. Sotto la pressione di questa falsa diagnosi, la modella si è sottoposta a ben 22 interventi chirurgici, sostenendo costi enormi per trattamenti che si sono rivelati privi di validità scientifica, consistenti in un mix di vitamine e minerali facilmente reperibili in farmacia.

L’avvocato di Moroz ha confermato che il risarcimento sarà destinato a una causa benefica, a favore di bambini ucraini orfani a causa del conflitto in corso nel loro paese. La modella ha espresso soddisfazione per l’esito della sentenza, mentre i due chirurghi, che hanno sempre negato le accuse, potrebbero presentare un ricorso in Cassazione.

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