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Cronaca

Frode ai danni del Comune di Verolavecchia: funzionario amministrativo sottrae oltre 350.000 euro

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Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Cremona, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, ha portato alla luce un importante caso di frode ai danni del Comune di Verolavecchia, in provincia di Brescia. Il responsabile sarebbe un funzionario amministrativo che ha abusato della propria posizione per sottrarre ingenti somme di denaro pubblico, agendo in modo sistematico dal 2005 al 2023.

Le indagini sono partite da alcuni accertamenti precedenti in provincia di Cremona e si sono estese attraverso una serie di perquisizioni domiciliari, acquisizioni di documenti e indagini bancarie, che hanno permesso di ricostruire l’intero schema fraudolento. Il funzionario in questione, utilizzando mandati di pagamento falsificati, ha effettuato bonifici dal conto di tesoreria del Comune sui propri conti correnti e su quelli dei suoi familiari. In totale, l’importo sottratto è risultato essere di 186.682 euro.

Il dipendente ha ammesso le sue colpe durante l’interrogatorio con il Pubblico Ministero e ha restituito l’intera somma indebitamente sottratta. Tuttavia, l’indagine ha rivelato che la frode non si limitava a questi episodi, ma coinvolgeva anche la manipolazione delle proprie buste paga. Dal 2005 al 2023, il funzionario avrebbe regolarmente aumentato gli importi a lui spettanti, appropriandosi di un totale di 162.182 euro.

Il funzionario è stato notificato dell’avviso di conclusione delle indagini, con l’accusa di peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico. Sebbene gli elementi probatori siano stati acquisiti durante l’indagine preliminare, il dipendente è ancora da considerarsi innocente fino a una sentenza definitiva, come previsto dalla legge.

Questo caso evidenzia come, purtroppo, a volte la fiducia riposta in figure professionali all’interno degli enti pubblici possa essere tradita, arrecando danni significativi alle casse comunali. Le forze dell’ordine e la Procura di Brescia hanno svolto un ruolo cruciale nel far emergere questa frode, riportando alla luce il sistema illecito adottato dal funzionario pubblico e dimostrando il continuo impegno nel contrastare fenomeni di corruzione e malversazione.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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