Cronaca
Foggia | Controllo del territorio al quartiere Ferrovia
Prosegue con determinazione l’attività di controllo e presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine, in particolare nelle zone più sensibili della città. L’operazione, che coinvolge la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Locale, l’Ispettorato del Lavoro e lo Spesal, mira a contrastare i fenomeni di degrado urbano, criminalità e marginalità sociale, spesso alimentati da problematiche abitative e occupazionali.
Nella serata del 14 novembre, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nel “Quartiere Ferrovia”, una delle aree più problematiche della città, notoriamente caratterizzata da una serie di criticità sociali. L’operazione ha avuto come obiettivo principale il contrasto alla microcriminalità e la promozione della sicurezza pubblica.
Durante il servizio, sono state identificate 248 persone, di cui una arrestata per resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, sono stati ispezionati 97 veicoli, con 31 sanzioni per violazioni al Codice della Strada, e 5 esercizi commerciali, uno dei quali è stato trovato in violazione delle normative sul lavoro. In questo caso, sono stati scoperti due lavoratori in nero, il che ha portato alla sospensione temporanea dell’attività imprenditoriale.
L’operazione rientra in un più ampio piano di azioni di controllo straordinarie, che continueranno ad essere intensificate nelle aree della provincia più esposte al degrado e ai fenomeni di microcriminalità. Le forze di polizia, coordinate in un intervento integrato, continueranno a monitorare e intervenire per garantire un ambiente più sicuro e contrastare ogni forma di illegalità.
Cronaca
Catania | Droga nelle facciate delle case, scoperto deposito di gruppi ottici rubati
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha condotto un’ampia operazione di controllo straordinario nel quartiere di San Giovanni Galermo, che ha portato a significativi risultati nella lotta contro lo spaccio di droga e il riciclaggio di materiale rubato. L’intervento, organizzato dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Nesima con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e delle unità cinofile, ha visto il coinvolgimento di numerosi agenti impegnati in una serie di perquisizioni e monitoraggi.
L’operazione ha avuto inizio con un controllo mirato nella zona di via Balatelle, dove i poliziotti hanno sorpreso un uomo di 29 anni, pregiudicato e sottoposto alla sorveglianza speciale, mentre stava vendendo droga. Dopo averlo fermato e perquisito, gli agenti hanno trovato addosso due dosi di cocaina pronte per essere smerciate e una somma di oltre 160 euro in contante, ritenuti il guadagno della sua attività di spaccio. Per lui è scattata la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le ricerche di sostanze illecite sono proseguite anche in altre zone del quartiere, in particolare in via Capo Passero, dove il cane poliziotto “Maui” ha fiutato un nascondiglio contenente 850 grammi di marijuana, occultata in una cavità della facciata di un condominio. Nonostante la droga fosse stata sequestrata, gli investigatori sono al lavoro per risalire all’identità degli spacciatori coinvolti in questo traffico.
L’operazione ha anche portato alla scoperta di un deposito di beni rubati. Durante le perquisizioni, i poliziotti hanno trovato un’ingente quantità di gruppi ottici di auto Fiat 500X in un garage di un 27enne, con precedenti per reati contro il patrimonio. L’uomo non ha saputo fornire spiegazioni sulla provenienza dei componenti e, pertanto, è stato denunciato per ricettazione. I gruppi ottici sequestrati sono ora sotto custodia e i cittadini che abbiano subito furti di simili componenti possono recarsi al Commissariato di Nesima per eventuali riconoscimenti.
Questo intervento evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il crimine nelle aree periferiche della città, con un’azione congiunta che ha colpito sia il traffico di droga che il riciclaggio di beni rubati.
Cronaca
Siena | Truffe agli anziani, arrestato 34enne
La Polizia di Siena ha eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un 34enne napoletano, ritenuto responsabile di furto ed estorsione aggravata ai danni di una donna di 91 anni. L’episodio, avvenuto lo scorso 19 giugno, ha visto la signora senese vittima di una truffa ai danni degli anziani, una pratica purtroppo sempre più diffusa.
Tutto è cominciato quando l’anziana ricevette una telefonata da un sedicente maresciallo dei carabinieri, che le raccontò di un grave incidente stradale causato da suo nipote, mettendo in scena una falsa emergenza per spaventarla. Secondo il presunto ufficiale, l’unico modo per evitare il carcere al nipote sarebbe stato consegnare immediatamente tutto il denaro e i gioielli che la signora possedeva.
Poco dopo, un uomo si presentò presso l’abitazione della donna e, guadagnandosi la sua fiducia, riuscì a entrare in casa. Sotto minaccia, l’anziana gli consegnò 700 euro in contante, alcuni gioielli d’oro e un carnet di assegni. Dopo aver preso il bottino, l’uomo fuggì senza lasciare traccia.
Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile della Questura di Siena, hanno consentito di identificare rapidamente il truffatore. Grazie all’analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza cittadino e alla localizzazione del suo cellulare nella zona di Siena il giorno del reato, gli investigatori hanno rintracciato l’uomo, residente a Napoli. La collaborazione con la Questura di Napoli ha portato all’arresto dell’individuo, che ora si trova agli arresti domiciliari.
Questo episodio segna il sesto caso di truffa agli anziani risolto positivamente dalla Squadra Mobile di Siena in meno di un mese, dimostrando l’efficacia delle indagini e l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare tale tipo di reato.
Cronaca
Varese | Divulgato messaggio su chat universitaria con intenti terroristici, denunce per procurato allarme
Giovedì 14 novembre, la Polizia di Stato di Varese ha identificato e denunciato tre studenti coinvolti in un episodio di allarme ingiustificato presso l’Università degli Studi dell’Insubria. La vicenda è emersa dopo che un messaggio minatorio, con contenuti apparentemente terroristici, è stato condiviso su una chat WhatsApp di un gruppo di studenti del primo anno di Informatica. Il testo, scritto in arabo, esprimeva l’intenzione di compiere un attentato nell’ateneo, motivato da una presunta indifferenza della comunità universitaria riguardo alla situazione in Palestina.
Immediatamente allertata, la Polizia ha avviato un’indagine attraverso la Digos di Varese, che ha portato all’identificazione dei responsabili: due studenti dell’Università di Varese e uno iscritto a un altro ateneo, residenti nelle province di Como e Varese. Dopo una rapida analisi, è emerso che il messaggio era solo uno scherzo di cattivo gusto e non rappresentava una reale minaccia.
Nonostante la natura infondata del messaggio, l’episodio ha causato preoccupazione tra gli studenti e il personale accademico, facendo scattare l’intervento delle autorità. I tre giovani sono stati denunciati per procurato allarme, un reato che prevede sanzioni per chi diffonde notizie false con il fine di allertare inutilmente le forze dell’ordine e creare panico.
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