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Cronaca

Firenze | Controlli straordinari della Polizia: arrestato giovane per detenzione di droga

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Un’operazione di controllo straordinario del territorio, messa in atto dalla Polizia di Stato nel pomeriggio di ieri nella zona della Stazione Santa Maria Novella di Firenze, ha portato all’arresto di un giovane marocchino di 24 anni, trovato in possesso di due panetti di hashish. L’attività di vigilanza ha visto coinvolti numerosi agenti delle volanti, impegnati in un’operazione che ha consentito di identificare oltre 90 persone, con il sequestro di circa 200 grammi di droga.

L’episodio ha avuto inizio intorno alle 18.00, quando una volante che pattugliava via dell’Albero ha notato un giovane in monopattino che sopraggiungeva in contromano. Nonostante l’alt imposto dalla Polizia per le verifiche di routine, il giovane ha reagito fuggendo a piedi, abbandonando il monopattino lungo il percorso.

A questo punto, in un rapido scambio di ruoli, uno degli agenti ha preso il monopattino del fuggitivo e ha inseguito il sospetto lungo le strade di Firenze, percorrendo via Maso Finiguerra e via Montebello. L’inseguimento si è concluso in via del Curatone, dove il giovane ha tentato di nascondersi tra le auto parcheggiate. Tuttavia, il suo tentativo di far perdere le proprie tracce non è riuscito.

Nel corso della perquisizione, la Polizia ha rinvenuto i due panetti di hashish nascosti tra le vetture in sosta. Il giovane, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato successivamente accompagnato in questura, dove, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, dovrà comparire davanti al giudice per la convalida dell’arresto.

L’operazione di controllo straordinario conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga e garantire la sicurezza nel centro di Firenze, un’area particolarmente sensibile per la presenza di turisti e cittadini. La Polizia ha sottolineato l’importanza della vigilanza nelle zone centrali, con l’obiettivo di prevenire e reprimere comportamenti illeciti che potrebbero mettere a rischio l’ordine pubblico.

Cronaca

Padova | Sequestrati oltre 3 milioni di accessori per smartphone e 68 mila integratori

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Nel corso di due distinti interventi a tutela del consumatore, i militari del Comando Provinciale di Padova hanno sequestrato oltre 3 milioni di articoli elettrici destinati all’alimentazione di smartphone e circa 68.000 pastiglie e singole dosi di integratori alimentari non conformi alla normativa vigente.

Le operazioni, eseguite dai Baschi Verdi del Gruppo di Padova, sono state il risultato di indagini autonome che hanno permesso di individuare due esercizi commerciali che distribuivano prodotti irregolari. Il primo intervento ha avuto luogo presso un grossista nella zona industriale di Padova, dove sono stati rinvenuti accessori per smartphone, prevalentemente compatibili con dispositivi di marca “Apple”, privi delle informazioni di sicurezza necessarie e senza la dichiarazione di conformità alle normative europee.

Il secondo intervento, scaturito da un controllo del territorio, ha portato alla scoperta di un esercizio commerciale nel centro di Padova, che vendeva integratori alimentari destinati a sportivi e anziani, ma senza le dovute avvertenze e le modalità di assunzione indicate in lingua italiana. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei consumatori, in quanto i prodotti avrebbero potuto risultare dannosi se assunti senza le corrette informazioni.

I responsabili degli esercizi commerciali coinvolti sono stati segnalati alla locale Camera di Commercio e all’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agro-Alimentari per l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge.

Questi interventi si inseriscono nell’impegno della Guardia di Finanza a contrastare l’abusivismo commerciale e a proteggere i consumatori, garantendo la sicurezza dei prodotti e promuovendo un mercato equo e conforme alle normative europee.

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Cronaca

Torino | Rapina a Borgo Vittoria: tre giovani egiziani arrestati dalla Polizia

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Tre diciannovenni egiziani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, accusati di aver compiuto una rapina ai danni di un uomo nel quartiere Borgo Vittoria di Torino. L’incidente è avvenuto durante la mattinata, quando la vittima, dopo aver assistito i genitori anziani, stava per recarsi al mercato.

Mentre camminava per le strade del quartiere, l’uomo è stato avvicinato da due giovani, che lo hanno superato e poi attaccato. Un terzo complice si è posizionato dietro di lui come “palo” per sorvegliare la situazione. Uno dei rapinatori ha aggredito la vittima, facendola cadere a terra e colpendola ripetutamente nel tentativo di strapparle il borsello. Nonostante l’aggressione, l’uomo è riuscito a mantenere la presa sul borsello, ma durante il confronto è stato derubato della collanina d’oro. Dopo il furto, i rapinatori sono fuggiti in direzione del mercato.

Grazie alla prontezza e alla meticolosità delle indagini svolte dalla Squadra Mobile, i tre rapinatori sono stati identificati in poche ore e fermati. Le prove raccolte dalla Polizia sono state fondamentali per permettere alla Procura della Repubblica di Torino di richiedere la convalida del fermo e l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti degli arrestati.

Il caso è attualmente in fase di indagini preliminari, e gli indagati godono della presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva.

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Cronaca

Bari | Maxi operazione contro l’evasione fiscale e il riciclaggio: 4 arresti e 2 interdizioni

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Oggi, la Guardia di Finanza di Bari ha eseguito un’importante operazione contro un’organizzazione criminale dedita a frodi fiscali e riciclaggio, con l’emissione di misure cautelari detentive nei confronti di 4 persone, agli arresti domiciliari, e misure interdittive nei confronti di 2 soggetti, con il divieto temporaneo di esercitare attività professionali e aziendali. Le misure sono state disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

L’operazione, che segna l’epilogo di una complessa indagine condotta dalla Guardia di Finanza, ha svelato l’esistenza di un’associazione a delinquere che emetteva fatture per operazioni inesistenti, con l’obiettivo di frodare il sistema fiscale e di riciclare i proventi illeciti. Le indagini, avviate nel 2018, hanno portato alla scoperta di un vero e proprio schema fraudolento, gestito da un gruppo criminale operante tra Bitonto e Bari, che utilizzava imprese fantasma, ovvero “scatole vuote”, per emettere fatture false.

Le fatture, emesse nei confronti di aziende reali, permettevano alle imprese utilizzatrici di abbattere la base imponibile e ridurre così le imposte dovute, mentre i membri del sodalizio trattenevano una percentuale del 22% sull’importo delle fatture, che equivaleva a una vera e propria “commissione” per il servizio reso. Inoltre, sono emerse pratiche particolarmente singolari, come il trasferimento di denaro contante da parte dei membri dell’organizzazione ai clienti prima ancora che venissero effettuati i bonifici, per rendere le transazioni illecite ancora più difficili da tracciare.

Le indagini, che hanno visto l’impiego di attività tecniche, accertamenti bancari, pedinamenti e perquisizioni, hanno permesso di ricostruire la filiera fraudolenta, che ha coinvolto circa 165 operatori economici in tutta Italia, con oltre 1.250 fatture false emesse per un valore di oltre 10 milioni di euro. Tra gli utilizzatori delle false fatture ci sono anche grandi imprese, alcune delle quali operano in settori cruciali come l’edilizia, il commercio di energia elettrica e la gestione dei rifiuti.

Oltre ai 4 arresti, l’operazione ha portato alla notifica di avvisi di conclusione delle indagini preliminari per 7 soggetti, tra cui 4 appartenenti alla Guardia di Finanza e 3 funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, accusati di reati come peculato, ricettazione e falso. Le indagini hanno infatti svelato come alcuni di questi funzionari avessero facilitato i prelievi di denaro e il riciclaggio, favorendo le attività illecite del gruppo.

Il procuratore della Repubblica di Bari, in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza, ha sottolineato l’importanza di questa operazione nel contrastare le frodi fiscali e il riciclaggio, con l’obiettivo di proteggere l’economia legale e tutelare gli imprenditori onesti. La lotta contro il crimine economico, ha aggiunto, è essenziale per garantire equità sociale e il benessere della collettività.

L’indagine è ancora in corso e gli arrestati sono presunti innocenti fino a un eventuale processo penale.

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