Cronaca
Firenze | Arrestato un 34enne per tentato furto in un locale di ristorazione
Ieri sera, poco dopo le 22:30, è scattato l’allarme di un locale di ristorazione in via Montebello a Firenze. La Polizia di Stato è intervenuta rapidamente, trovando la saracinesca del locale visibilmente danneggiata e la porta d’ingresso socchiusa. All’esterno, una bicicletta era appoggiata al muro, suggerendo che l’autore del tentato furto fosse ancora nei paraggi.
Gli agenti delle volanti di via Zara hanno effettuato un controllo all’interno del locale, scoprendo che gli armadietti nel piano interrato erano stati rovistati e il pavimento era cosparso di vestiti. Nonostante apparentemente non ci fosse nessuno, la tempestività dell’intervento non avrebbe lasciato all’intruso il tempo di fuggire.
Dopo un’attenta ispezione, i poliziotti hanno trovato un uomo nascosto in una cantina del locale. Si tratta di un cittadino tunisino di 34 anni, già noto alle forze dell’ordine. Nel suo zaino, oltre a effetti personali, sono stati trovati un taglierino e uno spray al peperoncino di produzione statunitense. Poco distante, la polizia ha recuperato un altro zaino contenente oltre 5 chili di cioccolata, riconosciuta successivamente dal titolare del locale come parte della sua merce.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato furto aggravato e, su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, oggi comparirà davanti al giudice per la convalida della misura precautelare.
Cronaca
Scoperto falso cieco: per 20 anni ha incassato 120mila euro di pensione
Per oltre 20 anni ha percepito una pensione di invalidità come cieco totale, ma era in realtà ipovedente. La Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha smascherato la truffa a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, sequestrando 124.794,05 euro a un uomo e a sua moglie, entrambi indagati per truffa aggravata finalizzata all’indebita percezione di sussidi pubblici.
L’indagine ha rivelato che dal 2004 l’uomo, privo dei requisiti necessari, percepiva indebitamente la pensione per cecità assoluta e l’indennità di accompagnamento. Le prove raccolte dai finanzieri mostrano che l’indagato conduceva una vita del tutto autonoma, incompatibile con la condizione dichiarata.
In video e appostamenti, è stato osservato attraversare la strada senza bisogno di assistenza, trasportare pesanti buste della spesa e inserire chiavi nella serratura con precisione. Durante un controllo fiscale, ha persino firmato un verbale senza alcuna difficoltà visiva. Tutti comportamenti che hanno insospettito gli investigatori e confermato la natura fraudolenta della pensione ricevuta.
La moglie dell’indagato è accusata di aver contribuito alla truffa, aiutando il marito a perpetrare l’inganno per anni. Secondo gli inquirenti, la somma percepita è stata utilizzata in parte per coprire il mutuo della famiglia, aggravando il danno alle casse pubbliche.
La Procura di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, ha sottolineato la gravità del reato, evidenziando come tali comportamenti danneggino non solo lo Stato ma anche chi necessita realmente di sostegno. Il sequestro preventivo del denaro rappresenta il primo passo verso il recupero della cifra indebitamente percepita.
L’episodio riaccende i riflettori sulle truffe ai danni dello Stato, spingendo le autorità a intensificare i controlli per garantire che le risorse pubbliche siano destinate a chi ne ha effettivo bisogno.
Cronaca
Latina: chiuso ristorante dopo un malore, gravi irregolarità igienico-sanitarie
Un ristorante di Latina è stato chiuso dai Carabinieri del Nas in collaborazione con il personale della Asl, a seguito di gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali riscontrate durante un controllo. L’intervento è scattato dopo che un cliente, che aveva consumato una cena a base di pesce, ha accusato un malore.
Secondo quanto riportato, l’uomo avrebbe manifestato sintomi compatibili con una tossinfezione alimentare o una reazione allergica dopo aver mangiato tonno e alici. Gli alimenti sospetti sono stati sequestrati e inviati a laboratorio per verificare la presenza di contaminanti o allergeni non dichiarati.
Le verifiche nel locale hanno fatto emergere una situazione allarmante: circa 400 kg di alimenti, tra pesce, carne e prodotti vegetali, erano conservati in condizioni di promiscuità, senza etichette e senza rispettare le norme igieniche. La mancata adozione del sistema di autocontrollo HACCP, obbligatorio per garantire la sicurezza alimentare, è stata una delle infrazioni più gravi rilevate. Gli alimenti, considerati potenzialmente pericolosi, sono stati immediatamente distrutti per tutelare la salute pubblica.
Il valore della struttura chiusa è stato stimato in circa 400mila euro. Il titolare è stato multato per un totale di 3.000 euro e rischia ulteriori sanzioni in base ai risultati delle analisi sui campioni prelevati.
Le autorità hanno ribadito l’importanza del rispetto delle normative in materia di sicurezza alimentare, sottolineando che violazioni come queste possono mettere a rischio non solo i consumatori, ma anche l’intera attività commerciale.
L’episodio si aggiunge a recenti casi simili, come quello di un ristorante etnico a Parma, dove i Nas avevano trovato ragnatele, insetti morti e altre gravi irregolarità, evidenziando un problema diffuso nella gestione delle strutture ristorative.
Cronaca
Tragedia in Brasile: muore dopo una liposuzione da 1.500 euro
Una tragedia ha colpito la comunità di San Paolo, Brasile, dove Paloma Lopes Alves, una donna di 31 anni, è morta in seguito a un intervento di liposuzione presso la clinica Manà Day. Paloma aveva conosciuto il medico, il dottor Josias dos Santos, tramite i social media, dove aveva trovato l’offerta per l’operazione al costo di 10mila real brasiliani (circa 1.500 euro). Tuttavia, l’intervento, che doveva riguardare schiena e addome, si è trasformato in un incubo.
Martedì 26 novembre, Paloma è entrata nella clinica in mattinata e avrebbe dovuto tornare a casa nel pomeriggio. Durante l’operazione, però, qualcosa è andato storto. La donna ha subito un arresto cardiorespiratorio ed è stata trasferita d’urgenza all’ospedale municipale di Tatuapé, dove i medici non sono riusciti a salvarla. Il suo decesso è stato registrato come sospetto.
Everton Silveira, marito della donna, ha raccontato che Paloma aveva risparmiato a lungo per potersi permettere l’intervento, ma aveva incontrato il chirurgo per la prima volta il giorno dell’operazione. Silveira ha denunciato che il dottor dos Santos, dopo la tragedia, ha chiuso la clinica ed è sparito senza fornire spiegazioni. “Voglio giustizia per Paloma,” ha dichiarato il marito.
Il caso ha suscitato indignazione in Brasile e riaperto il dibattito sulla regolamentazione delle cliniche estetiche e sulla sicurezza degli interventi promossi attraverso i social network.
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