Cronaca
Cosenza | Truffa bonus edilizi, sequestro di 5,7 milioni di euro
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza hanno portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 5,7 milioni di euro, a seguito di una truffa aggravata ai danni dello Stato. I protagonisti dell’operazione, tre persone fisiche e una società, sono accusati di aver creato un sistema fraudolento per ottenere crediti fiscali inesistenti, utilizzando illecitamente i bonus statali destinati alla ristrutturazione edilizia, tra cui il “Bonus Facciate”, “Ecobonus”, “Super Sisma Bonus” e il “Recupero del patrimonio edilizio”.
Le indagini sono partite dalla verifica fiscale di una società che operava nel settore delle ristrutturazioni. I Finanzieri hanno scoperto che la società aveva emesso fatture per lavori mai realizzati, creando crediti d’imposta fittizi per un valore di oltre 5,7 milioni di euro. Tali crediti venivano poi utilizzati per abbattere debiti verso l’Erario, l’INPS e altri Enti Locali, o ceduti a terzi, inducendo in errore l’Amministrazione Finanziaria.
I responsabili, tra cui l’amministratore della società, un imprenditore e un commercialista, sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta e indebita compensazione, tramite la creazione di false dichiarazioni relative a lavori edilizi mai effettuati. A seguito delle verifiche, tra cui l’analisi di documentazione fiscale e testimonianze di clienti ignari, è emerso che le opere per le quali erano stati richiesti i crediti non erano mai state eseguite.
Il sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari, ha riguardato beni mobili, immobili e crediti d’imposta per un valore complessivo di 5,7 milioni di euro, a garanzia dell’importo illecito ottenuto. L’operazione evidenzia l’impegno delle Forze dell’Ordine nel contrastare i crimini finanziari, tutelando la sicurezza economica del Paese e preservando la correttezza del mercato. Come sempre, gli indagati sono presunti innocenti fino a una sentenza definitiva di condanna.
Cronaca
Teramo | Falso cieco beccato in bicicletta, truffa da oltre 98.000 euro
La Guardia di Finanza di Giulianova ha eseguito un sequestro preventivo di beni nei confronti di un sessantenne di origini foggiane, domiciliato a Martinsicuro (TE), accusato di aver percepito indebitamente pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento, per un totale superiore ai 98.000 euro. Il soggetto, che si era dichiarato cieco assoluto, avrebbe ricevuto i benefici statali dal 2017 su un conto bancario a San Benedetto del Tronto, ma le indagini hanno rivelato che non soffriva di alcun deficit visivo che giustificasse il riconoscimento dello status di disabilità.
A far scattare le indagini è stata una segnalazione anonima al numero “117” della Guardia di Finanza. Gli accertamenti, anche supportati da filmati, hanno dimostrato che l’indagato era perfettamente in grado di svolgere attività quotidiane, come camminare autonomamente senza ausili, attraversare strade trafficate, fare la spesa da solo e addirittura guidare la bicicletta per diversi chilometri, condotte incompatibili con la condizione di cecità assoluta.
La truffa ai danni dello Stato è stata quindi confermata, con il risultato di un deferimento alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Oltre al sequestro preventivo dei beni, il caso è stato segnalato alla Corte dei Conti per il danno erariale causato.
Questa operazione evidenzia il continuo impegno della Guardia di Finanza nella tutela delle risorse pubbliche e nella lotta contro gli abusi ai danni delle fasce più vulnerabili della società, per garantire che i fondi siano utilizzati esclusivamente per i fini previsti dalla legge.
Cronaca
Roma | Abbattimento di manufatti abusivi
Questa mattina, un imponente dispositivo di sicurezza è stato attuato dalla Questura di Roma per eseguire l’abbattimento di alcuni manufatti abusivi situati in via di Costamagna. L’operazione, pianificata in dettaglio con un’ordinanza di servizio del Questore di Roma, ha visto l’impiego coordinato di diverse forze di polizia, con l’obiettivo di garantire l’esecuzione dei provvedimenti di demolizione in piena sicurezza.
L’area interessata è stata immediatamente cinturata, per prevenire eventuali azioni di disturbo da parte di soggetti che potrebbero aver voluto ostacolare l’operazione o sostenere gli occupanti degli edifici abusivi. La gestione dell’intera operazione è stata affidata al dirigente del commissariato di zona, che ha coordinato le forze sul campo per assicurare una cornice di sicurezza adeguata.
Il lavoro di demolizione è stato svolto da tecnici specializzati, incaricati dal municipio di eseguire le operazioni in conformità alle normative. L’obiettivo di questa azione è quello di restituire l’area alla legalità, intervenendo in modo deciso per migliorare sia la sicurezza pubblica che quella urbana. L’iniziativa rappresenta un esempio di coordinamento efficiente tra le forze di polizia e le autorità locali, che operano congiuntamente per garantire l’ordine e la legalità nelle zone urbane della capitale.
Cronaca
Rovigo | Prodotto ittico illegalmente pescato, sequestro di 431 kg
Il 12 novembre, le forze di polizia del Comando Provinciale di Rovigo, durante una serie di controlli mirati sul territorio, hanno intercettato quattro veicoli che trasportavano prodotti ittici pescati illegalmente nel Fiume Po. L’operazione, condotta dalla Tenenza di Loreo e dalla Sezione Operativa Navale di Porto Levante, ha visto la collaborazione con il Servizio Veterinario dell’ULSS 5 Polesana per verificare la sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, e si è svolta alle prime luci dell’alba nel comune di Porto Viro, località Donada.
I controlli hanno rivelato che i veicoli erano destinati al trasporto di oltre 400 chilogrammi di pesce d’acqua dolce, che, pur risultando idoneo al consumo umano, non rispettava le normative di tracciabilità e sicurezza alimentare. I pesci sono stati quindi sottoposti a ispezione sanitaria, e successivamente inviati al Mercato Ittico di Porto Viro per essere messi in vendita, con l’obbligo che i ricavi derivanti dalla vendita venissero versati all’Erario.
Oltre alla violazione in ambito sanitario e di tracciabilità, sono state riscontrate irregolarità anche sul piano del trasporto: una delle autovetture utilizzate per il trasporto risultava priva di revisione biennale, motivo per cui tutti e quattro i mezzi sono stati sottoposti a fermo amministrativo. A carico dei conducenti sono state elevate sanzioni per un totale di oltre 5.500 euro, con l’accusa di utilizzo improprio dei veicoli.
L’operazione ha avuto l’obiettivo di tutelare l’ambiente e garantire la sicurezza del commercio ittico, intervenendo contro attività illegali che potrebbero danneggiare l’ecosistema del Delta del Po e mettere a rischio la salute pubblica. Le forze di polizia hanno sottolineato come l’azione dimostri il continuo impegno nel contrastare il commercio illecito e garantire che le pratiche commerciali siano svolte nel rispetto delle normative ambientali e sanitarie.
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