Cronaca
Contaminazione da plutonio a Casaccia: lavoratore sotto controllo, ma rischio per la salute escluso
Un episodio di contaminazione da plutonio ha scosso il Centro di ricerca Enea di Casaccia, situato nella periferia nord di Roma. Un lavoratore del centro è stato sottoposto a controlli medici dopo che nel suo corpo è stato rilevato un valore di radioattività superiore alla norma. Secondo le prime verifiche, non sono stati riscontrati rischi immediati per la sua salute e non si registrano contaminazioni nell’ambiente esterno.
L’incidente è stato reso noto attraverso una interrogazione parlamentare presentata dai deputati del Partito Democratico (Pd), che hanno chiesto informazioni al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, in merito alla contaminazione da plutonio. I parlamentari hanno citato “notizie di stampa” riguardanti un operaio colpito dalla contaminazione, avvenuta nei giorni scorsi all’interno del sito nucleare di Casaccia, un ex impianto di ricerca ora gestito dalla Sogin.
Le autorità hanno rassicurato sul fatto che il rischio per la salute del lavoratore è stato escluso e che la situazione è sotto stretto monitoraggio. Tuttavia, la vicenda ha sollevato preoccupazioni, data la natura pericolosa del plutonio, che può causare gravi danni alla salute, come irritazioni polmonari, tosse cronica e, in alcuni casi, malattie a lungo termine. I sintomi della contaminazione da plutonio potrebbero infatti manifestarsi anche dopo anni.
L’operato del personale Enea e della Sogin è al momento sotto la lente di ingrandimento, e sono in corso indagini per accertare le cause dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità. Anche se le prime verifiche hanno escluso un pericolo immediato, il fatto ha riacceso i riflettori sulla sicurezza delle strutture di ricerca nucleare in Italia, e sull’importanza di mantenere altissimi standard di sicurezza, soprattutto in siti delicati come quello di Casaccia.
Resta quindi da capire come sia avvenuto l’incidente e se siano necessari interventi preventivi aggiuntivi per evitare che simili episodi possano ripetersi. L’intera vicenda, oltre ad aver sollevato interrogativi sulla gestione dei rischi, ha reso necessario un approfondimento sulle pratiche di sicurezza e protezione adottate nei centri di ricerca nucleare.
Cronaca
Mazara del Vallo (TP) | Arrestato uomo per droga e detenzione di materiale esplosivo
Lo scorso 25 novembre, un’operazione della Squadra Mobile e del Commissariato di Mazara del Vallo ha portato all’arresto di un uomo di 52 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati agli stupefacenti. L’uomo è stato trovato in possesso di una significativa quantità di cocaina e crack, oltre a materiale esplosivo custodito nella sua abitazione.
L’operazione è il risultato di un’indagine approfondita, avviata dopo segnalazioni che indicavano l’uomo come figura centrale nello spaccio di droga nei quartieri popolari della città. Gli agenti, dopo un periodo di osservazione, hanno fermato il sospettato fuori dalla sua abitazione e successivamente hanno proceduto a una perquisizione domiciliare.
All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti circa 250 grammi di cocaina, 35 grammi di crack, strumenti per il confezionamento della droga e 2000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Oltre alle sostanze stupefacenti, è stato sequestrato un quantitativo significativo di materiale esplosivo, tra cui una miccia artigianale da 550 grammi e 40 petardi di tipo professionale Cobra 6.
A seguito del sequestro e in considerazione della pericolosità del materiale rinvenuto e dei precedenti penali dell’arrestato, il soggetto è stato trasferito in carcere. Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura di Marsala, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare.
L’intervento si inserisce in una strategia di contrasto allo spaccio di stupefacenti e alla gestione illegale di materiali pericolosi, confermando l’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza della comunità mazarese.
Cronaca
Arezzo | Zona Saione: sospesa per 15 giorni l’attività di un circolo privato
Il Questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo, ha disposto la sospensione temporanea della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande a un circolo privato situato nella zona di Saione. La decisione, in vigore per quindici giorni, è stata adottata in seguito a un controllo congiunto svolto da diverse forze dell’ordine, che hanno riscontrato gravi irregolarità.
Durante l’operazione, condotta dalla Squadra Amministrativa e dalla Squadra Mobile della Questura, con il supporto della Guardia di Finanza e del Nucleo Cinofili, sono state rinvenute sostanze stupefacenti in possesso del presidente del circolo, nascoste sia sulla sua persona sia all’interno dei locali dell’associazione.
Il provvedimento riflette la necessità di tutelare la sicurezza e il benessere dei cittadini, poiché il circolo è stato giudicato un elemento di rischio per l’ordine pubblico. La misura, finalizzata a preservare la moralità e il buon costume, sottolinea l’impegno delle autorità nel contrastare attività che possono costituire un pericolo per la collettività.
L’intervento rappresenta un segnale chiaro contro l’uso improprio di spazi associativi e mira a ristabilire un clima di sicurezza nella zona di Saione.
Cronaca
Bergamo | Emessi 11 DACUR per contrastare la violenza nei pressi di bar e locali pubblici
Nel mese di novembre, la Questura di Bergamo ha intensificato le misure per arginare episodi di violenza nelle aree urbane, emettendo 11 provvedimenti di DACUR (Divieto di Accesso ai Centri Urbani), noti come “Daspo Urbano”. Queste disposizioni, volte a prevenire comportamenti pericolosi nei pressi di bar e locali pubblici, hanno coinvolto persone di età compresa tra 16 e 52 anni, responsabili di reati come minacce, risse, lesioni personali e danneggiamenti.
I provvedimenti, con una durata variabile da uno a tre anni, sono stati in alcuni casi accompagnati dall’obbligo di firma. Tra gli episodi più recenti si segnala un grave caso di aggressione compiuto da tre minorenni di Paladina, identificati come autori dell’atto violento avvenuto nelle vicinanze di un bar locale. Per due di questi ragazzi, già con precedenti per reati contro il patrimonio, è stato emesso anche un avviso orale, misura introdotta con il “Decreto Caivano” (D.L. 123/2023), che mira a rafforzare il contrasto alla criminalità minorile.
Questa operazione rappresenta un segnale di fermezza delle autorità, impegnate a garantire la sicurezza e la vivibilità nei centri urbani di Bergamo e provincia. L’obiettivo è dissuadere comportamenti antisociali e rafforzare la tutela dei cittadini frequentatori di locali pubblici.
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