Cronaca
Confisca di 2,15 milioni di euro a donna condannata per autoriciclaggio: sequestrati beni e liquidità
I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, su ordine della Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo, hanno eseguito un provvedimento di confisca del valore di 2,15 milioni di euro nei confronti di una donna condannata per il reato di autoriciclaggio. La condanna è arrivata dopo un’ampia indagine che ha portato alla luce un articolato piano criminoso di spoliazione patrimoniale a danno di un imprenditore italo-americano e di suo figlio disabile, erede universale di tutti i beni paterni.
La donna, una badante originaria di Misilmeri, era stata assunta per assistere l’imprenditore, titolare di una catena di lavanderie negli Stati Uniti, che era rientrato in Italia per trascorrere gli ultimi anni della sua vita con il figlio malato. L’imprenditore, in segno di gratitudine per le cure ricevute, le aveva lasciato in eredità 31 proprietà immobiliari e polizze assicurative per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Tuttavia, subito dopo la morte del padre, il figlio disabile si è trovato sotto l’influenza della badante, che ha approfittato della sua condizione di vulnerabilità.
Le indagini, condotte tra il 2015 e il 2018, hanno rivelato che la badante aveva smobilizzato le polizze assicurative del figlio e trasferito i fondi sui propri conti correnti. Per occultare la provenienza dei fondi, aveva anche reimpiegato le somme su conti bancari di una società ungherese, di cui era socia unica. Alcuni trasferimenti internazionali avevano reso difficile tracciare i movimenti, ma grazie agli accertamenti bancari, alle intercettazioni telefoniche e ambientali, e alle denunce del perito incaricato dal Tribunale, è stato possibile ricostruire l’intero schema illecito.
La confisca riguarda non solo i beni immobili intestati alla condannata e ai suoi familiari, ma anche le somme liquide rinvenute sui suoi conti e quelli dei familiari, oltre ad altre disponibilità economiche. Questo provvedimento ha lo scopo di restituire all’erario i proventi illeciti derivanti dal reato, assicurando che la quasi totalità delle somme sottratte venga destinata alla collettività. L’attività di polizia giudiziaria, ancora una volta, dimostra l’efficacia delle indagini nella lotta contro il riciclaggio e il crimine finanziario.