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Cronaca

Como | Sequestrati oltre 40 grammi di marijuana, denunciato un italiano al confine con la Svizzera

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Prosegue senza sosta l’impegno della Guardia di Finanza e dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) di Como nella lotta contro gli illeciti doganali e il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare nei valichi di confine con la Svizzera.

Nei giorni scorsi, i militari del Gruppo Ponte Chiasso, insieme ai funzionari della Sezione Operativa Territoriale (SOT) di Ponte Chiasso, hanno fermato un soggetto italiano proveniente dalla Svizzera, che ha destato sospetti a causa di un comportamento nervoso e risposte evasive durante il controllo. Un approfondimento delle verifiche ha rivelato che l’uomo era già sottoposto a una misura cautelare dell’obbligo di firma, emessa dal Tribunale di Civitavecchia, e aveva precedenti penali per reati legati agli stupefacenti ed evasione fiscale.

Grazie alla collaborazione con i cani antidroga “Anima” e “C4”, il controllo del veicolo ha portato alla scoperta di oltre 40 grammi di marijuana, abilmente occultata nel vano sotto la pedaliera dell’auto. La sostanza è stata immediatamente sequestrata e l’uomo è stato denunciato alla Procura di Como per violazione della normativa sugli stupefacenti.

Questo intervento è frutto della sinergia tra la Guardia di Finanza e l’ADM, consolidata tramite un protocollo d’intesa a livello nazionale, e si inserisce in una più ampia operazione di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti presso i valichi di confine. L’attività, volta a garantire la legalità e la sicurezza, continua a produrre risultati concreti nella lotta contro il traffico di droga e altri reati collegati.

Cronaca

Perugia | Sequestrati oltre 10.000 prodotti contraffatti e non sicuri, denunciati ambulanti

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Nel corso delle tradizionali Fiere di San Florido a Città di Castello, la Guardia di Finanza di Perugia ha messo in atto un’accurata operazione di controllo per contrastare la vendita di prodotti contraffatti e non conformi alle normative di sicurezza. L’operazione, volta a tutelare sia i consumatori che l’economia locale, ha portato al sequestro di migliaia di articoli e alla denuncia di due venditori ambulanti.

Durante il controllo, sono stati individuati e sequestrati oltre 1.000 prodotti falsi, tra cui sciarpe, cappellini, gadget di squadre di calcio italiane, portachiavi e oggetti a tema cartoni animati. I due ambulanti responsabili della vendita di questi articoli sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia per reati legati alla contraffazione e alla ricettazione, con l’accusa di violare gli articoli 474 e 648 bis del codice penale. I prodotti sequestrati sono stati rimossi dal mercato per evitare che finissero nelle mani dei consumatori ignari.

Inoltre, i finanzieri hanno sequestrato oltre 9.000 articoli di bigiotteria, del valore complessivo di circa 40.000 euro, che risultavano non conformi alle normative di sicurezza dei consumatori. Questi prodotti erano privi delle informazioni obbligatorie, come l’indicazione dei materiali utilizzati, la provenienza e i dati dell’importatore, e sono stati ritirati per tutelare la salute e la sicurezza dei clienti. Le aziende coinvolte sono state segnalate alle Camere di Commercio di Viareggio, Rimini e Perugia per le relative sanzioni amministrative, che possono arrivare fino a 25.823 euro per ciascun trasgressore.

Un altro episodio degno di nota è stato il caso di un ambulante sanzionato per la mancata trasmissione telematica di oltre 80 scontrini fiscali emessi, per un importo complessivo di oltre 5.000 euro. Nonostante gli scontrini siano stati regolarmente consegnati ai clienti, non sono stati trasmessi all’Agenzia delle Entrate, comportando una violazione delle norme fiscali. Il registratore di cassa telematico è stato oggetto di un controllo approfondito da parte delle Fiamme Gialle, che ha portato all’imposizione di una sanzione amministrativa e alla possibile sospensione dell’attività commerciale, fino a 30 giorni, da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Queste operazioni fanno parte delle attività di controllo economico del territorio attuate dalla Guardia di Finanza perugina, che prosegue nella lotta contro i traffici illeciti e per garantire il rispetto delle normative fiscali e di sicurezza. Le Fiamme Gialle ribadiscono l’importanza di tutelare i consumatori e il mercato legale, scoraggiando pratiche commerciali fraudolente che danneggiano l’economia e la salute pubblica.

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Cronaca

Rieti | Evasione e oltraggio a pubblico ufficiale: arrestato 23enne

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Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha arrestato un ventitreenne marocchino, residente a Fara Sabina, per evasione ed oltraggio a Pubblico Ufficiale. L’arresto è avvenuto durante un’operazione di controllo del territorio nel Comune di Fara Sabina, condotta dalla pattuglia del Posto di Polizia di Passo Corese.

Gli agenti, mentre pattugliavano la zona, hanno riconosciuto immediatamente il giovane alla guida di un’auto, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari per reati legati alla droga. Il controllo ha rivelato che l’uomo si era allontanato senza autorizzazione dalla propria abitazione, violando così le disposizioni legali relative alla misura cautelare a cui era sottoposto.

Inoltre, l’individuo è stato trovato alla guida di un veicolo privo di copertura assicurativa e senza patente, oltre ad essere già stato sequestrato in passato per infrazioni precedenti. Durante il controllo, è emerso che il giovane possedeva anche una modica quantità di cocaina, pari a 0,54 grammi. Nonostante la situazione, il 23enne ha reagito con ingiurie nei confronti degli agenti, rendendo necessaria l’aggravante del reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale.

L’uomo è stato arrestato e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, è stato ricondotto agli arresti domiciliari. Inoltre, è stato disposto il sequestro amministrativo dell’autovettura, in quanto utilizzata senza assicurazione e in violazione delle norme del Codice della Strada. La polizia ha anche segnalato il giovane al Prefetto di Rieti per il possesso della sostanza stupefacente.

Il procedimento penale è ancora in corso e la responsabilità penale del giovane dovrà essere accertata dal giudice. Come previsto dalla legge, l’individuo arrestato è da considerarsi innocente fino a una sentenza definitiva di condanna.

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Isernia | Frode sui fondi europei: imprenditore agricolo denunciato per truffa aggravata

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La Guardia di Finanza di Isernia, su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, ha concluso un’indagine che ha portato alla denuncia di un imprenditore agricolo per truffa aggravata e falsità ideologica in atto pubblico. L’uomo, nel corso di un’operazione fraudolenta durata dal 2005 al 2023, avrebbe ottenuto indebitamente contributi europei destinati al settore agricolo attraverso dichiarazioni false e documentazione manipolata.

In particolare, l’imprenditore agricolo si è finto affittuario di terreni di alcuni Comuni della provincia di Isernia, presentando falsi contratti di locazione e dichiarazioni sostitutive, al fine di percepire contributi erogati nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) tramite l’AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Tra le falsificazioni più evidenti, l’uomo ha dichiarato di aver ricevuto in affitto ben sette terreni da una persona deceduta da oltre vent’anni, riuscendo così a presentare ben quindici domande, tutte false, per ottenere contributi pubblici.

Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito il sistema illecito con un’indagine articolata, che ha incluso il controllo di documentazione presso l’Agenzia delle Entrate, l’interrogazione di banche dati e le testimonianze dei legittimi proprietari dei terreni coinvolti. Molti di questi proprietari, alcuni dei quali residenti all’estero, hanno confermato di non essere mai stati a conoscenza dell’uso illecito dei loro terreni per ottenere fondi europei.

In totale, l’imprenditore ha ottenuto circa 20.000 euro in contributi non spettanti, un danno diretto ai bilanci pubblici sia nazionali che europei. Il caso, che ha visto una stretta collaborazione tra la Procura di Isernia e la Guardia di Finanza, dimostra l’efficacia delle indagini nel contrastare le frodi ai danni dei fondi pubblici.

L’indagato è accusato di truffa aggravata per l’ottenimento illecito di erogazioni pubbliche e di falsità ideologica, ma la sua presunta responsabilità sarà definitivamente accertata solo dopo il giudizio penale. Come previsto dalla legge, l’imputato gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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