Un’operazione su larga scala contro la frode finanziaria ha portato a Como all’arresto di 19 persone, con misure cautelari che includono detenzioni in carcere e agli arresti domiciliari, e al sequestro di beni per un valore complessivo di 13,8 milioni di euro. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza e avviata nel 2023, ha fatto emergere un complesso schema di truffa contro lo Stato, attuato tramite un sistema di aziende fittizie, prestanome e falsi bilanci.
Il gruppo criminale individuato operava principalmente attraverso una rete di società intestate a persone compiacenti, specialmente nel settore della telefonia, dei polimeri e della carta. Queste aziende apparivano solide agli occhi degli istituti di credito grazie a falsi aumenti di capitale e bilanci alterati. Il meccanismo prevedeva la richiesta di finanziamenti bancari garantiti dallo Stato, che venivano successivamente sottratti e utilizzati per scopi personali.
Per superare eventuali controlli, il gruppo allestiva vere e proprie scenografie, compreso l’affitto temporaneo di strutture aziendali e la presenza di falsi dipendenti, così da simulare un’attività economica reale. Il denaro ricevuto veniva rapidamente prelevato o trasferito all’estero attraverso operazioni commerciali simulate e conti correnti internazionali, alcuni dei quali collegati a società estere. Il sistema garantiva un flusso costante di capitali tra società fantasma, seguendo uno schema simile a quello dei sistemi Ponzi.
L’operazione è frutto della collaborazione tra le sezioni della Guardia di Finanza di Como e Brescia, coordinata dalla Procura di Monza, che ha permesso di smantellare il gruppo e di avviare il recupero del denaro sottratto.