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Cronaca

Como | Espulsione per un marocchino pluripregiudicato: trasferito al C.P.R. di Macomer

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Nella giornata di ieri, le autorità hanno eseguito il trasferimento al Centro di Permanenza per i Rimpatri (C.P.R.) di Macomer, in Sardegna, di un cittadino marocchino di 29 anni, irregolare sul territorio italiano e noto per una lunga serie di precedenti penali.

Il giovane, appena scarcerato dalla Casa Circondariale di Como dopo aver scontato l’ultima di una serie di condanne accumulate negli anni, si era distinto per un percorso criminale variegato e di ampia portata. Tra i reati contestati, furti con spaccata ai danni di negozi, rapine nei pressi di fermate di mezzi pubblici a Milano e attività di spaccio di stupefacenti in collaborazione con un’organizzazione composta da connazionali. A ciò si aggiungono ripetute violazioni della normativa sull’immigrazione.

All’uscita dal carcere, il 29enne è stato immediatamente preso in carico dalla Polizia di Stato e condotto all’Ufficio Immigrazione della Questura di Como. Dopo un’attenta valutazione della sua posizione giuridica e amministrativa, è stata formalizzata l’espulsione dal territorio nazionale.

Completate le procedure amministrative e ottenuta la disponibilità presso il C.P.R. di Macomer, l’uomo è stato trasferito nella struttura, dove rimarrà in attesa dell’esecuzione materiale del rimpatrio.

Questo intervento sottolinea l’impegno delle autorità nel contrasto alla criminalità e nella gestione delle situazioni legate alla permanenza irregolare di persone sul territorio nazionale, con l’obiettivo di garantire sicurezza e rispetto delle normative vigenti.

Cronaca

Catanzaro | Sequestrati 320.000 fuochi d’artificio privi di autorizzazione: due attività commerciali sotto indagine

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Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro hanno intensificato i controlli per prevenire e reprimere il commercio illecito di artifizi pirotecnici, in vista delle imminenti festività natalizie. L’operazione ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di fuochi d’artificio, pari a 320.000 unità, per un peso complessivo di oltre 2 tonnellate. I controlli, condotti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e dalla Compagnia Pronto Impiego di Lamezia Terme, hanno riguardato due attività commerciali situate nella zona del lametino.

Il materiale pirotecnico è stato trovato in violazione delle normative di sicurezza, conservato in magazzini privi dei requisiti anti-incendio e troppo vicini a materiali altamente infiammabili. In particolare, oltre 170 kg di fuochi d’artificio sequestrati erano vietati per la vendita al dettaglio e destinati esclusivamente a operatori professionali, poiché il loro alto contenuto esplosivo richiede una licenza speciale.

I due amministratori delle attività commerciali sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per detenzione e commercio abusivo di materiale esplodente. L’operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nella tutela della sicurezza pubblica e dei consumatori, in particolare durante il periodo delle festività.

Il procedimento è attualmente nelle fasi delle indagini preliminari, con la presunzione di innocenza che rimane valida fino a una sentenza definitiva di condanna.

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Cronaca

Taranto | Recuperato ingente carico di vini rubati: indagini in corso per identificare i colpevoli

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Un’operazione della Polizia Stradale di Taranto ha portato al recupero di un ingente carico di vini rubati, restituendo la merce ai legittimi proprietari. L’intervento è avvenuto durante un servizio di vigilanza intensificato lungo le principali arterie stradali, in particolare sulla S.S. 100, in un periodo festivo di maggiore afflusso di traffico.

La segnalazione di un furgone bianco gravemente incidentato e parcheggiato pericolosamente ai margini della strada è giunta da personale dell’ANAS. Gli agenti, giunti sul posto, hanno immediatamente avviato un sopralluogo che ha permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. Il mezzo, rubato poche ore prima, trasportava oltre 400 casse di vino pregiato provenienti da un’azienda vinicola di Leporano. La merce, del valore commerciale di circa 150.000 euro, era stata sottratta dalla struttura vinicola nel corso di un furto avvenuto nella stessa giornata.

Gli agenti della Polizia Stradale hanno rimosso il veicolo in sicurezza, evitando ulteriori rischi per la circolazione, e hanno restituito il carico all’azienda danneggiata. Le indagini sono in corso per identificare gli autori del furto e portare avanti le operazioni di recupero dei beni rubati.

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Cronaca

Palermo | Sequestro di beni per oltre 250.000 euro: coinvolta presidente di associazione antiracket

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I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo ante causam per un valore complessivo di oltre 250.000 euro, emesso dalla Corte dei conti per la Regione Siciliana, nei confronti della presidente di un’associazione antiracket. La misura è il risultato di un’indagine istruttoria che ha rivelato una serie di irregolarità legate all’occupazione di un immobile confiscato alla mafia e affidato all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni Sequestrati e Confiscati (A.N.B.S.C.).

Secondo quanto emerso dalle indagini, la presidente dell’associazione avrebbe occupato senza titolo l’immobile, utilizzandolo per svolgere un’attività di palestra. La vicenda è stata portata all’attenzione delle autorità a seguito di una denuncia di un imprenditore locale che lamentava il mancato pagamento di lavori eseguiti nel locale per un valore di circa 50.000 euro.

Gli accertamenti effettuati dalla Procura Regionale della Corte dei conti hanno rivelato un danno erariale complessivo di circa 165.000 euro, derivante dall’occupazione abusiva dell’immobile. Inoltre, sono stati rilevati altri 80.000 euro, frutto dei compensi incassati negli anni dai frequentatori della palestra, e ulteriori somme per circa 10.000 euro raccolte a fini di lucro.

A seguito di questi accertamenti, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo ha effettuato un’indagine patrimoniale per individuare beni da sottoporre a sequestro conservativo, con l’obiettivo di garantire il risarcimento dei danni causati allo Stato. L’operazione di oggi segna un altro passo nella lotta contro gli illeciti economico-finanziari e sottolinea la collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Corte dei conti nella tutela della spesa pubblica e nella gestione delle risorse statali.

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