Cronaca
Comiso | Contrasto al caporalato, deferito all’A.G. titolare di un’azienda agricola
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Comiso ha condotto un’operazione mirata a contrastare l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro, individuando gravi irregolarità in un’azienda agricola situata nella zona di Comiso, in contrada Serra Carcara. L’azienda, impegnata nella coltivazione e lavorazione della cannabis sativa in serre, è finita sotto i riflettori delle forze dell’ordine a seguito di attività investigative, tra cui appostamenti effettuati nei mesi precedenti.
Il servizio ha avuto origine a ottobre, quando gli agenti hanno notato un furgone che, da una zona di Comiso, prelevava alcuni cittadini extracomunitari destinati a lavorare nell’azienda agricola. A seguito di questa osservazione, è stato avviato un controllo accurato presso il sito aziendale, con il supporto della Polizia Scientifica, che ha confermato la presenza di numerose irregolarità in merito alla sicurezza e all’igiene dei luoghi di lavoro.
Durante l’ispezione, sono stati identificati dieci lavoratori extracomunitari, che hanno riferito delle condizioni di sfruttamento a cui erano sottoposti, rivelando pratiche di lavoro forzato e non regolare. In particolare, è emerso che il titolare dell’azienda aveva approfittato della vulnerabilità dei lavoratori, reclutati tramite un cittadino del Bangladesh, anch’esso denunciato. L’uomo si era occupato di reclutare e gestire la manodopera, sfruttando la loro necessità economica.
Il titolare dell’azienda è stato denunciato per sfruttamento del lavoro, violando le normative relative alla sicurezza sul lavoro e all’impiego di manodopera in condizioni di sfruttamento. Ulteriori indagini sono in corso per verificare anche la regolarità della coltivazione e lavorazione della cannabis all’interno delle serre.
Questo intervento si inserisce in un’ampia strategia di contrasto ai crimini legati allo sfruttamento del lavoro, in particolare in ambito agricolo, dove le condizioni di lavoro in nero sono purtroppo frequenti. Le forze dell’ordine proseguono nelle indagini per garantire il rispetto delle normative e la tutela dei diritti dei lavoratori.