Cronaca
Colpo al narcotraffico in Sardegna: sette arresti e smantellato un sodalizio criminale attivo nel traffico internazionale di droga
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cagliari, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” e di un velivolo dell’11° Nucleo Elicotteri, hanno eseguito all’alba un’importante operazione contro il traffico di sostanze stupefacenti. L’azione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato all’arresto di sette persone, con tre custodie cautelari in carcere e quattro ai domiciliari. Contestualmente, sono state condotte perquisizioni volte a raccogliere ulteriori prove sul sodalizio criminale.
Le indagini sono iniziate con il sequestro di un plico contenente 5 chilogrammi di ketamina, il più grande ritrovamento di questa sostanza mai registrato in Sardegna. Questo episodio ha fatto emergere un’organizzazione composta da almeno 12 persone, attiva nelle province di Cagliari e Oristano, dedita all’importazione e alla distribuzione di droga, con un focus particolare sui giovani frequentatori di locali notturni.
Il gruppo criminale, strutturato con una chiara suddivisione di compiti, adottava misure sofisticate per ridurre il rischio di intercettazione. Tra queste, l’utilizzo di veicoli a noleggio, comunicazioni criptiche e l’impiego di persone insospettabili per il trasporto e la custodia della droga. Il presunto capo, un uomo di 38 anni residente a Cagliari, gestiva personalmente i rapporti con i fornitori internazionali e coordinava la distribuzione sia al dettaglio che all’ingrosso.
L’operazione ha avuto risultati significativi anche nei mesi precedenti, con l’arresto in flagranza di 15 persone e il sequestro di ingenti quantità di droga: oltre 2 chilogrammi di hashish, quasi un chilogrammo di marijuana, 720 grammi di cocaina e diverse sostanze sintetiche, tra cui 151 pastiglie di MDMA e 43 grammi di “cocaina rosa” (2C-B), intercettata per la prima volta sull’isola e nota per i suoi gravi effetti psicotropi.
Questa azione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il narcotraffico e nel colpire le reti criminali che sfruttano vulnerabilità sociali per alimentare mercati illeciti, con un impatto diretto sulle comunità locali.
Cronaca
Incendia il citofono dell’ex moglie: arrestato in differita grazie a un video
Il 47enne di Civitavecchia, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a atti persecutori nei confronti della sua ex moglie, è stato arrestato dai Carabinieri per l’ennesima aggressione nei suoi confronti. L’uomo, in preda alla rabbia e al tentativo di riavvicinarsi alla donna, si era recato più volte davanti alla sua abitazione, costringendola a rimanere chiusa in casa per l’intero pomeriggio.
Poco dopo, il 47enne ha incendiato il citofono condominiale, cercando poi di fuggire. Fortunatamente, alcuni passanti hanno avvertito i Carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente. Il sospetto è stato fermato mentre cercava di scappare, con l’accendino utilizzato per l’incendio ancora in suo possesso.
Grazie a un video girato dai condomini, che lo riprendeva mentre appiccava il fuoco, gli investigatori sono riusciti a arrestare l’uomo anche in differita, in applicazione della legge n. 168/2023, che permette l’arresto anche quando non avviene in flagranza di reato. L’uomo è stato successivamente portato in carcere, prevenendo ulteriori danni alla vittima.
Cronaca
Nas di Palermo chiudono tre B&B abusivi: sequestrati beni per tre milioni di euro
I Carabinieri del NAS di Palermo hanno messo a segno un’importante operazione di controllo nel settore turistico-ricettivo, portando alla chiusura di tre Bed & Breakfast (B&B) operanti abusivamente nella città. Le strutture, che nel complesso hanno un valore di circa tre milioni di euro, sono state sequestrate a seguito di accertamenti condotti dai militari. L’operazione ha avuto come obiettivo la verifica delle condizioni igienico-sanitarie, strutturali e autorizzative delle strutture turistiche, nonché il rispetto delle normative relative alla conservazione e somministrazione di alimenti e bevande.
Durante i controlli, sono emerse numerose irregolarità, tra cui la mancanza delle necessarie autorizzazioni per l’avvio delle attività, carenze nelle condizioni igieniche e strutturali, insegne non conformi, e l’assenza delle procedure di autocontrollo aziendale. In particolare, sono stati riscontrati gravi problemi nella tracciabilità alimentare e nell’ampliamento arbitrario dei locali, con l’incremento dei posti letto senza le relative autorizzazioni. Uno dei B&B sequestrati è stato trovato in una situazione anomala: apparentemente una struttura ricettiva di piccole dimensioni, ma in realtà nascondeva un vero e proprio albergo con ventidue stanze e una capacità ricettiva di circa cento posti letto, un’ampliamento non autorizzato.
Oltre ai sequestri delle strutture, i Carabinieri hanno provveduto al sequestro di circa sessanta chili di alimenti, del valore di circa 1.500 euro, che erano in cattivo stato di conservazione e senza la necessaria rintracciabilità alimentare, mettendo a rischio la salute dei consumatori. Complessivamente, sono state elevate sanzioni amministrative per circa 15 mila euro.
L’operazione evidenzia l’importanza dei controlli nel settore turistico per garantire la sicurezza e la qualità dei servizi offerti, oltre a tutelare la concorrenza leale tra le strutture ricettive.
Cronaca
Rete di falsificazioni per ottenere incarichi da insegnante: 12 misure cautelari eseguite in Puglia e Campania
Un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di aver utilizzato documenti falsificati per ottenere incarichi come insegnanti. L’inchiesta, che ha coinvolto le province di Foggia e Caserta, ha portato alla scoperta di un complesso meccanismo illecito che ha visto coinvolti un avvocato, un insegnante e un dirigente di una scuola paritaria.
Secondo le indagini, gli accusati avrebbero falsificato certificati e comunicazioni relative a presunti rapporti di lavoro, creando false tracce di docenza per gli anni tra il 2018 e il 2023. Questi documenti sono stati utilizzati per far entrare gli indagati nelle graduatorie provinciali degli insegnanti, ottenendo così punteggi falsi e il diritto di lavorare nelle scuole. Le indagini sono partite da alcuni esposti anonimi nel 2023, portando alla luce una rete di atti ideologicamente falsi che hanno ingannato gli uffici scolastici.
Le misure cautelari emesse dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Foggia comprendono arresti domiciliari e interdizioni dall’esercizio della professione per 9 dei 12 indagati. Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva messo in piedi una vera e propria fabbrica di documenti falsi, con l’obiettivo di favorire l’ingresso di persone non qualificate nel sistema scolastico pubblico. Il dirigente scolastico, complice in questo sistema, avrebbe anche avallato l’utilizzo di dichiarazioni mendaci, permettendo ai falsi insegnanti di guadagnare punti decisivi per l’accesso alle graduatorie.
L’indagine ha avuto inizio nell’agosto 2023 ed è stata conclusa a maggio 2024, dopo aver raccolto prove che hanno confermato la produzione e l’uso di atti falsi per facilitare l’accesso all’insegnamento, compromettendo così il sistema di selezione pubblico.
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