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Cronaca

Chiusdino (SI) | Cercatore di funghi soccorso per infortunio nei boschi

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Questa mattina intorno alle 10, i Vigili del Fuoco di Siena, insieme agli operatori del 118, sono intervenuti a Chiusdino, nella zona di Pentolina, per prestare soccorso a un uomo rimasto ferito durante una ricerca di funghi in un’area boschiva. L’intervento si è svolto con l’ausilio di attrezzature specializzate, tra cui una barella toboga e un mezzo fuoristrada, permettendo di trasportare la persona fino alla strada più vicina. Qui è stato affidato ai sanitari del 118 per le cure del caso.

Cronaca

Etna in eruzione, aeroporto di Catania chiuso

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L’Etna ha ripreso a eruttare nelle ultime ore, con una significativa attività vulcanica che sta interessando l’intera area circostante. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dal cratere Bocca Nuova si sono verificati eventi esplosivi che hanno determinato la ricaduta di cenere sul versante est del vulcano. Le località più colpite dalla pioggia di cenere sono Milo e Torre Archirafi, dove la visibilità è stata fortemente compromessa dalla nuvolosità che ha oscurato anche le telecamere di sorveglianza.

L’eruzione è stata accompagnata da un’intensa attività sismica: alle 11:10, il tremore vulcanico ha raggiunto il suo picco, per poi iniziare a diminuire progressivamente. Nonostante il calo dell’intensità sismica, le localizzazioni dei fenomeni esplosivi restano concentrate nella zona del cratere Bocca Nuova, a circa 3000 metri di altitudine. L’area intorno al vulcano, particolarmente esposta, continua a monitorare attentamente gli sviluppi, in previsione di ulteriori attività.

L’eruzione ha anche avuto un impatto diretto sul traffico aereo. L’Aeroporto di Catania ha annunciato la chiusura del settore A3 fino alle 18:00, con la raccomandazione ai passeggeri di verificare eventuali modifiche ai voli contattando le compagnie aeree. Nonostante la chiusura del settore, non si prevedono grandi disagi operativi per i voli in programma durante la giornata.

Nel frattempo, l’INGV ha attivato il suo modello di previsione della dispersione della cenere, che indica una probabile direzione sud-est, alimentando preoccupazioni per altre aree potenzialmente interessate dalla ricaduta del materiale piroclastico. I vulcanologi continuano a seguire l’evoluzione del fenomeno con attenzione, pronti a emettere ulteriori comunicazioni in caso di cambiamenti significativi nell’attività del vulcano.

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Cronaca

Reggio Calabria, piazza della pace: pavimentazione danneggiata a pochi passi dal Granillo

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Reggio Calabria, nella zona adiacente allo Stadio Oreste Granillo, la situazione della pavimentazione di Piazza della Pace sta suscitando preoccupazione tra i cittadini. Un residente del quartiere Gebbione ha segnalato il grave stato di degrado in cui versa questa piccola area verde, uno spazio che dovrebbe rappresentare un luogo di relax e socializzazione per i reggini. Le foto allegate alla segnalazione mostrano un quadro piuttosto allarmante: mattonelle distrutte e porzioni di pavimentazione sollevate, creando evidenti difficoltà per i pedoni.

Il danno alla pavimentazione sembra essere il risultato di due fattori principali: da un lato le radici degli alberi che, crescendo sotto la superficie, sollevano e distruggono le mattonelle; dall’altro, la mancanza di una manutenzione adeguata, che non ha permesso di intervenire tempestivamente per risolvere la situazione. Questi problemi non solo compromettono l’estetica dell’area, ma creano anche un potenziale pericolo per la sicurezza delle persone che quotidianamente frequentano il luogo.

Piazza della Pace, che dovrebbe rappresentare un angolo di tranquillità nel cuore della città, è diventata quasi una “piazza della guerra”, come sottolineato ironicamente da alcuni cittadini, a causa del suo aspetto trascurato. I residenti e i visitatori sono sempre più preoccupati per il rischio che i danni alla pavimentazione possano causare incidenti, soprattutto per anziani e bambini che transitano frequentemente in quella zona.

L’episodio solleva interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e sulla necessità di interventi urgenti per ripristinare la sicurezza e l’aspetto di questa piazza. I cittadini sperano che le autorità locali possano adottare misure tempestive per riparare i danni e prevenire ulteriori deterioramenti, restituendo così alla città uno spazio più sicuro e fruibile.

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Cronaca

Il degrado della viabilità secondaria in Calabria e Sicilia

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La viabilità secondaria riveste un’importanza fondamentale per le aree interne della Calabria e della Sicilia, specialmente per quelle zone rurali e montuose che vivono una situazione di forte svantaggio infrastrutturale. Sebbene gli interventi sulla grande viabilità siano in corso, soprattutto per le principali arterie stradali e autostradali, l’attenzione alla rete secondaria risulta essere insufficiente, e questo mina lo sviluppo delle economie locali, creando difficoltà per gli agricoltori e i residenti di accedere ai propri terreni e ai principali centri di scambio.

In Calabria, la viabilità principale sta conoscendo dei miglioramenti, come nel caso del raddoppio della statale ionica nei tratti settentrionali e della riqualificazione della statale 534 tra la A2 e Sibari. Tuttavia, la rete che collega i centri più interni continua a essere inadeguata, con strade mal tenute, mancanti di manutenzione o semplicemente abbandonate. La recente abolizione delle Province ha acuito il problema, in quanto la gestione della viabilità secondaria è passata sotto la responsabilità degli enti locali che spesso non hanno né le risorse né le competenze per intervenire efficacemente.

Anche la Sicilia presenta analoghe problematiche. Seppure siano in fase di realizzazione opere importanti, come il completamento della statale 117 nord-sud e l’anello autostradale, altre aree del territorio rimangono fuori da qualsiasi programma di intervento. In particolare, il progetto per un’ulteriore attraversamento montuoso del nord dell’isola resta un’idea senza concretezza, in assenza di finanziamenti e progettazioni ufficiali. La difficoltà di collegamento tra i vari territori siciliani, soprattutto nell’entroterra, è evidente, e la scarsa manutenzione delle strade secondarie contribuisce a ostacolare lo sviluppo economico, in particolare nelle zone agricole.

Un aspetto fondamentale che viene spesso trascurato riguarda il legame tra la viabilità e il traffico merci, soprattutto considerando la necessità di favorire il trasporto ferroviario. Un collegamento efficace tra le strade secondarie e le strutture portuali o ferroviarie, come gli interporti, potrebbe facilitare il passaggio del carico dai camion ai treni, riducendo le emissioni di CO2 e migliorando l’efficienza del sistema logistico. Tuttavia, la realizzazione di questi collegamenti viene ostacolata dalla mancanza di una pianificazione integrata, con percorsi adatti a garantire una continuità tra le varie modalità di trasporto.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che si propone di finanziare infrastrutture strategiche per il rilancio economico del paese, sembra non aver messo abbastanza attenzione sul potenziamento della rete stradale secondaria, che rimane un elemento fondamentale per la crescita delle regioni più svantaggiate. Mentre si investe su grandi opere di collegamento, i fondi non sono stati adeguatamente indirizzati a migliorare le condizioni delle strade rurali, elemento che potrebbe avere un impatto positivo sulla vita quotidiana di milioni di persone e sulle attività produttive locali.

Nel contesto calabrese e siciliano, dove le strade rurali sono frequentemente interrotte o in condizioni disastrose, gli agricoltori e le piccole imprese soffrono particolarmente, perché le difficoltà logistiche aumentano i costi e riducono la competitività. Le forti piogge e gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, aggravano la situazione, mettendo in pericolo la sicurezza degli utenti e danneggiando ulteriormente il manto stradale.

Per evitare che la situazione continui a peggiorare, è necessario un intervento diretto, con una chiara divisione delle responsabilità, che garantisca una gestione efficiente e una progettazione adeguata degli interventi di riqualificazione. Bisogna puntare su una sinergia tra le risorse nazionali e quelle comunitarie, potenziando le capacità progettuali degli enti locali e sfruttando al meglio le opportunità di finanziamento. Se non si interviene subito, il rischio è che la situazione delle infrastrutture secondarie continui a deteriorarsi, compromettendo i progressi fatti sulla viabilità principale e rallentando lo sviluppo delle aree interne della Calabria e della Sicilia.

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