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Cronaca

Chieti | Truffa finanziaria: denunciata una donna per raccolta abusiva di fondi e riciclaggio

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Una donna di 56 anni, residente ad Ortona, è stata identificata e denunciata dalla Guardia di Finanza di Chieti per aver messo in atto una truffa finanziaria che ha coinvolto numerosi risparmiatori locali. L’indagine, condotta dal Comando Provinciale di Chieti, ha portato alla scoperta che la donna si spacciava per consulente finanziaria e prometteva investimenti altamente redditizi all’estero, inducendo le vittime a versare oltre 160 mila euro in progetti che si sono rivelati essere del tutto inesistenti.

Utilizzando il suo ruolo di falsa consulente, la donna ha ingannato diversi residenti della provincia di Chieti, promettendo loro rendimenti irrealistici, che arrivavano fino al 2000%. Le somme di denaro raccolte, invece di essere investite come promesso, venivano trasferite all’estero tramite il circuito Money Transfer, utilizzando la tecnica del “smurfing” (frazionamento delle somme in transazioni inferiori alla soglia di segnalazione obbligatoria), al fine di eludere i controlli e le normative antiriciclaggio.

L’operazione della Guardia di Finanza ha portato alla scoperta di oltre 230 operazioni di trasferimento di denaro, che si sono svolte dal 2015 al 2023, per un ammontare complessivo superiore a 160 mila euro. I finanzieri, grazie all’interoperabilità delle banche dati fiscali e valutarie, hanno inoltre verificato che la donna percepiva il reddito di cittadinanza in maniera fraudolenta, dichiarando falsamente la propria situazione economica e familiare. In questo modo, ha sottratto illegalmente circa 18 mila euro dalle casse dello Stato.

Le indagini, che sono ancora in corso, hanno portato alla segnalazione della donna alla Procura della Repubblica di Chieti. La donna rischia ora una condanna penale per i reati di esercizio abusivo dell’attività finanziaria, autoriciclaggio e percezione indebita del reddito di cittadinanza. Inoltre, potrebbe essere soggetta a una pesante sanzione amministrativa, che potrebbe arrivare fino a 6,5 milioni di euro.

L’operazione sottolinea l’importanza dell’attività della Guardia di Finanza nel contrasto ai fenomeni di abusivismo bancario e finanziario, tutelando la trasparenza degli investimenti e proteggendo i cittadini da truffe sempre più sofisticate. Come sottolineato dal Comandante Provinciale di Chieti, Col. Michele Iadarola, l’azione della Guardia di Finanza è fondamentale per prevenire e reprimere reati che minano la sicurezza economica delle persone.

È importante ricordare che, secondo il principio di presunzione d’innocenza, la donna non può essere considerata colpevole fino a una eventuale sentenza definitiva di condanna. Le indagini proseguono per chiarire ulteriormente l’entità e gli eventuali complici di questa truffa.

Cronaca

Bologna | Arrestato trafficante di droga all’aeroporto Marconi con 121 ovuli di eroina ingeriti

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Prosegue l’attività di contrasto della Guardia di Finanza presso l’Aeroporto “G. Marconi” di Bologna, dove i militari del I Gruppo hanno arrestato un uomo accusato di traffico internazionale di stupefacenti. Si tratta di un trentunenne nigeriano, arrivato a Bologna dall’Olanda, che è stato fermato dopo aver mostrato segnali di nervosismo durante un normale controllo di sicurezza.

I sospetti delle forze dell’ordine sono stati subito confermati dopo approfonditi accertamenti: l’uomo, infatti, è stato accompagnato all’ospedale Sant’Orsola per degli esami radiologici che hanno rivelato la presenza di numerosi corpi estranei all’interno del suo intestino. In totale, il trafficante aveva ingerito 121 ovuli contenenti eroina, per un peso complessivo di circa 1,35 kg. Questa quantità di droga, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare tra i 100.000 e i 120.000 euro.

Il nigeriano è stato arrestato in flagranza di reato e portato presso la Casa Circondariale di Bologna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’operazione si inserisce all’interno delle attività di prevenzione e contrasto al traffico di stupefacenti messe in atto dalla Guardia di Finanza, che combatte l’uso di metodi come il “body packing”, una tecnica in cui i trafficanti ingeriscono ovuli di droga per evitare il rilevamento da parte delle autorità.

In questo caso, la prontezza dei militari ha permesso di fermare un tentativo di traffico di sostanze stupefacenti, confermando l’importanza dei controlli di sicurezza nei luoghi di transito internazionale, come gli aeroporti, per garantire la sicurezza pubblica.

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Cronaca

Vicenza | Sequestro di materiale pirotecnico, intensificati i controlli per le festività

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In vista delle imminenti festività, la Guardia di Finanza di Vicenza ha intensificato i controlli per contrastare il fenomeno della detenzione e commercializzazione illegale di prodotti pirotecnici. Nel comune di Thiene, i militari della Tenenza locale hanno scoperto un’ingente quantità di materiale esplosivo detenuto senza le necessarie autorizzazioni.

Durante un’operazione di controllo, i finanzieri hanno perquisito un’abitazione e un garage situato in zona, rinvenendo 46 confezioni di fuochi d’artificio e altri prodotti pirotecnici, per un totale di 32,238 kg di esplosivo. Il materiale, destinato a rimanere in deposito presso il domicilio, non era accompagnato dalle necessarie licenze, e il quantitativo superava ampiamente i limiti consentiti dalla legge per i privati cittadini senza autorizzazioni specifiche.

Il responsabile dell’abitazione, un cittadino italiano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per illecita detenzione di materiale esplodente e per non aver denunciato l’esistenza di tale deposito all’Autorità competente, come richiesto dalla normativa in materia di sicurezza.

L’operazione rientra nell’ambito di un’azione di contrasto più ampia della Guardia di Finanza, che sta intensificando i controlli soprattutto in prossimità delle festività natalizie, periodo in cui l’utilizzo di prodotti pirotecnici aumenta e con esso anche i rischi connessi alla loro gestione illegale.

Le forze di polizia invitano la cittadinanza a segnalare eventuali situazioni sospette, al fine di prevenire incidenti e garantire la sicurezza pubblica. Il materiale sequestrato è stato messo sotto sequestro, mentre il procedimento legale seguirà il suo corso.

In accordo con il principio di presunzione di innocenza, il responsabile sarà considerato colpevole solo in caso di sentenza definitiva.

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Cronaca

Padova | Rapina al Portello e tentato furto: arrestati quattro giovani

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Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2024, la Polizia di Stato di Padova ha arrestato quattro giovani di origine nordafricana, accusati di rapina aggravata in concorso e tentato furto aggravato. Gli arresti sono stati eseguiti nell’ambito di un’operazione di sicurezza e controllo del territorio, finalizzata alla prevenzione dei reati e alla tutela dei residenti.

L’episodio è iniziato intorno alle 23.50 di mercoledì 20 novembre, quando tre giovani, vittime di rapina, si sono avvicinati a una pattuglia della Polizia, riferendo di essere stati minacciati con un coltello da un gruppo di ragazzi stranieri al Portello, zona di Padova. I rapinatori avevano sottratto loro i telefoni cellulari, agendo con violenza.

Grazie alla descrizione dettagliata fornita dalle vittime, gli agenti sono riusciti a individuare due dei presunti autori della rapina, un 21enne e un 26enne di origine tunisina, che si trovavano in zona e cercavano di passare inosservati. Alla loro vista, i due giovani hanno cercato di disfarsi dei cellulari rubati, nascondendoli sotto una macchina parcheggiata. I poliziotti li hanno arrestati e, durante le indagini, hanno scoperto che entrambi avevano precedenti penali per furti e rapine.

Nel corso della notte, un’altra pattuglia è intervenuta su segnalazione di un furto in atto in un esercizio pubblico in via Valeri. Qui, gli agenti hanno bloccato due uomini all’interno del bar, dopo che avevano distrutto la porta d’ingresso per entrare nel locale. Durante l’identificazione, è emerso che anche questi due giovani erano coinvolti nella rapina al Portello, in quanto corrispondevano perfettamente alla descrizione fornita dalle vittime. Si trattava di un 18enne e un 21enne marocchini, senza fissa dimora.

Oltre all’accusa di rapina, i due sono stati arrestati anche per il tentato furto aggravato nel bar. Il 18enne aveva un permesso di soggiorno scaduto e precedenti per violenza sessuale di gruppo, mentre il 21enne risultava privo di precedenti penali, ma con una richiesta di permesso di soggiorno sospesa.

Tutti e quattro i giovani sono stati arrestati e portati in carcere. Successivamente, il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato gli arresti, disponendo la custodia cautelare in carcere per tutti i coinvolti.

In risposta agli arresti, il Questore di Padova, Marco Odorisio, ha adottato misure di prevenzione per i quattro arrestati, inclusi il foglio di via obbligatorio e il Daspo Willy, che vieta loro l’accesso a esercizi pubblici in tutta la provincia per i prossimi 4 anni. Inoltre, è stato avviato il procedimento per la revoca del permesso di soggiorno per i due indagati regolari.

La comunità di via Belzoni e del rione Portello ha espresso il proprio apprezzamento per l’azione della Polizia, inviando una lettera di ringraziamento al Questore per l’efficace contrasto alla criminalità e la tutela della sicurezza nella zona.

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