Nel quartiere San Cristoforo, la Polizia di Stato ha scoperto un’attività di spaccio di droga gestita da due giovani catanesi, di 21 e 19 anni. I due sono stati colti in flagrante mentre vendevano crack e cocaina in un appartamento protetto da porte blindate e un sofisticato sistema di videosorveglianza, progettato per monitorare i dintorni e prevenire interventi delle forze dell’ordine.

Grazie a un’attenta operazione di osservazione, gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato la casa e sono riusciti a intervenire nonostante le misure di sicurezza adottate dagli spacciatori. All’interno dell’abitazione, sono stati sequestrati 5 grammi di crack, 14 grammi di cocaina e circa 900 euro in contanti, frutto dell’attività illecita.

I due arrestati, dopo la formalizzazione delle accuse, sono stati posti agli arresti domiciliari, in attesa della convalida del provvedimento.

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 44 anni, residente ad Acireale, condannato a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. L’uomo aveva continuato a molestare e usare violenza contro la sua ex moglie, anche dopo la separazione avvenuta nel 2016, con episodi iniziati nel 2009. Nonostante la denuncia della vittima nel gennaio 2023, l’uomo aveva continuato a comportarsi in modo aggressivo, rendendo necessario l’intervento delle autorità.

Grazie a un’indagine condotta dalla Procura di Catania, con il supporto di testimoni e certificati medici, sono state confermate le accuse contro il 44enne. L’arresto è avvenuto sul posto di lavoro dell’uomo, che è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Catania per scontare la sua condanna.

Un chiosco-bar situato nella parte alta di viale Mario Rapisardi a Catania è stato temporaneamente chiuso per sette giorni su ordine del Questore. La decisione è stata presa dopo numerosi controlli della Polizia di Stato, che hanno evidenziato la frequente presenza di persone con precedenti penali nel locale.

Gli accertamenti, condotti dal Commissariato di Nesima e supportati dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, hanno portato alla conclusione che il chiosco-bar rappresentasse un punto di ritrovo abituale per individui ritenuti potenzialmente pericolosi per la sicurezza pubblica.

L’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) consente la sospensione temporanea di attività commerciali in circostanze come questa, dove la presenza di tali frequentatori può compromettere l’ordine pubblico. La misura serve sia a proteggere le attività che operano in modo regolare, sia a dissuadere comportamenti pericolosi da parte di chi è attenzionato dalle autorità.