Cronaca
Catania | Sequestro di impianto GPL, operazioni illegali con rifornimenti di bombole per uso domestico
Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Catania ha portato al sequestro di un impianto di distribuzione GPL di una stazione di rifornimento ad Acireale, utilizzato per operazioni illecite di riempimento di bombole destinate all’uso domestico. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, hanno rivelato che il distributore, oltre a non rispettare le normative di sicurezza, impiegava un adattatore artigianale per trasformare la colonnina di rifornimento destinata ai veicoli in uno strumento per il riempimento di bombole per uso civile.
L’inchiesta, che ha incluso servizi di sorveglianza e il monitoraggio attraverso telecamere, ha mostrato che queste operazioni erano eseguite quotidianamente e senza alcuna precauzione, con numerosi veicoli in coda e persone nelle vicinanze. La sistematicità di questa attività ha esposto i presenti a gravi rischi per la sicurezza, poiché il rifornimento avveniva senza le dovute misure di controllo e sicurezza.
Secondo le indagini, la distribuzione di GPL per uso domestico deve avvenire esclusivamente in impianti autorizzati, dotati di dispositivi adeguati per il controllo della quantità di gas immesso e per la verifica della tenuta delle bombole. L’impianto sequestrato, invece, risultava privo di tali dispositivi, creando un concreto pericolo di esplosioni o dispersioni di gas. A conferma dei rischi, durante le operazioni di rifornimento, si è verificata la fuoriuscita di carburante in più occasioni.
Oltre al sequestro delle attrezzature illecite, l’indagato è stato denunciato per omissione delle necessarie cautele contro infortuni sul lavoro. L’intervento ha visto anche il coinvolgimento del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.) dell’ASP di Catania e dei Vigili del Fuoco, che hanno fornito supporto per approfondire gli aspetti relativi alla sicurezza sul lavoro e alla prevenzione incendi.
Questa operazione si inserisce nel quadro dell’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità economico-finanziaria, in particolare nel settore della distribuzione di carburanti, per garantire la sicurezza pubblica, il rispetto delle normative fiscali e il corretto funzionamento degli impianti.
Cronaca
Como | Italia e Svizzera avviano pattugliamenti congiunti sul Lago di Lugano per potenziare i controlli frontalieri
Il 27 novembre 2024 segna l’avvio di una nuova fase di cooperazione tra Italia e Svizzera nel rafforzamento della sicurezza nelle zone confinanti. Le due nazioni hanno infatti dato il via ai pattugliamenti congiunti sul Lago di Lugano, una misura pensata per intensificare i controlli sulle acque di confine e garantire maggiore sicurezza per le aree lacustri condivise. La prima attività di vigilanza ha visto il coinvolgimento di un’unità navale della Guardia di Finanza, in servizio presso la Sezione Operativa Navale Lago di Lugano, insieme a un’imbarcazione della Polizia federale del Cantone Ticino.
Questi pattugliamenti si inseriscono in un accordo tecnico sottoscritto nell’estate del 2024 tra il Servizio interforze per la cooperazione internazionale di polizia del Ministero dell’Interno italiano e l’omologo organismo svizzero, con l’obiettivo di potenziare la vigilanza nelle acque dei laghi di confine, in particolare sul Lago Ceresio e sul Lago Maggiore. La cooperazione prevede il coinvolgimento di diverse forze di polizia italiane, tra cui le unità navali della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Da parte svizzera, invece, saranno impiegate le motovedette della Polizia cantonale ticinese.
L’attività di pattugliamento include il controllo delle imbarcazioni che solcano i laghi, al fine di prevenire e contrastare attività illecite. Inoltre, le forze di polizia potranno intervenire in caso di incidenti o emergenze, garantendo soccorso tempestivo.
Questa iniziativa congiunta rappresenta un passo importante verso un rafforzamento della sicurezza transfrontaliera, che non solo migliora la presenza delle forze di polizia su entrambi i lati del confine, ma favorisce anche lo scambio di informazioni e il miglioramento delle pratiche operative tra le due nazioni. Il risultato sarà una sorveglianza ancora più capillare e un’efficace risposta alle sfide legate alla sicurezza nei laghi condivisi da Italia e Svizzera.
Cronaca
Catania | Operazione di controllo del territorio: sanzioni e sequestri e prevenzione della criminalità
Un’ampia operazione di controllo del territorio a Catania ha portato all’individuazione e alla sanzione di numerosi automobilisti indisciplinati e al contrasto di attività illegali diffuse. I controlli, organizzati dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Commissariato “Borgo Ognina”, il Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, la Polizia Stradale e la Polizia Locale, hanno avuto luogo in diverse zone della città e si sono concentrati su vari ambiti, dalla sicurezza stradale alla repressione di attività moleste e illecite.
L’operazione ha avuto il suo punto focale in via Santa Sofia, dove ben 35 automobilisti sono stati multati per aver lasciato le loro auto parcheggiate nelle corsie riservate ai mezzi di soccorso. Un comportamento che ha creato gravi rischi per la tempestività degli interventi di ambulanze dirette al Pronto Soccorso del Policlinico. I trasgressori sono stati multati per il divieto di sosta in un’area cruciale per la sicurezza e l’efficacia delle operazioni di soccorso. Oltre a queste violazioni, sono state elevate altre 30 contravvenzioni per infrazioni al Codice della Strada, tra cui guida senza casco, mancanza di assicurazione e guida senza patente.
Parallelamente, sono stati intensificati i controlli in altre aree della città, come via Vescovo Maurizio, dove gli agenti hanno accertato l’uso del casco protettivo da parte degli studenti di un vicino istituto scolastico. L’attività ha avuto anche una componente preventiva contro la criminalità, con oltre 230 persone e 150 veicoli identificati e controllati.
Le forze di polizia si sono anche concentrate su fenomeni illegali come il lavavetri e i parcheggiatori abusivi, frequenti nella zona del lungomare, nonché sulle attività commerciali non autorizzate. A Picanello, otto esercizi commerciali sono stati sottoposti a verifica, con due di essi multati per occupazione abusiva del suolo pubblico, in particolare una rivendita di prodotti ittici e una di frutta e verdura.
L’operazione ha visto anche il coinvolgimento della polizia congiunta alla società elettrica Enel per il controllo di un chiosco-bar in via Villa Glori, dove il gestore è stato denunciato per furto di energia elettrica. Il contatore dell’impianto era stato manomesso, con il conseguente prelievo illecito di energia, creando un rischio significativo per la sicurezza degli avventori del locale.
In aggiunta, durante i controlli sono stati rinvenuti cinque veicoli rubati, prontamente restituiti ai legittimi proprietari dopo gli accertamenti del caso. L’operazione si è conclusa con l’elevazione di oltre 10.000 euro in sanzioni e ha evidenziato l’importante ruolo delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza pubblica e contrastare comportamenti illeciti in tutta la città.
Con queste azioni, la Polizia di Stato ha confermato il suo impegno nella prevenzione della criminalità e nel mantenimento dell’ordine, operando in modo capillare per proteggere la sicurezza e il benessere della comunità.
Cronaca
Lodi | Sequestro di beni e mezzi agricoli: indagini su fallimento e illeciti finanziari
Le forze della Guardia di Finanza di Lodi, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di sequestro nei confronti di una società operante nel settore agricolo del basso lodigiano, recentemente dichiarata fallita. L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Casalpusterlengo, ha rivelato gravi irregolarità nella gestione dell’impresa, culminando nel sequestro di beni aziendali e fondi illecitamente ottenuti.
Secondo quanto emerso dalle investigazioni, gli amministratori della società fallita avrebbero svuotato progressivamente il patrimonio aziendale, perpetrando atti di gestione fraudolenti. Tra le irregolarità più rilevanti, si segnala la vendita sottocosto di oltre 60 veicoli agricoli, tra cui trattori, mietitrebbie e seminatrici, a una società riconducibile alla sfera familiare di uno dei soci. Un’operazione finalizzata a dirottare gli asset aziendali a favore di soggetti privati.
In aggiunta, l’indagine ha portato alla luce l’illegittima percezione di un finanziamento pubblico agevolato, destinato a progetti di internazionalizzazione per aziende italiane. La società fallita aveva richiesto un contributo per la creazione di una filiale in Albania, ma i fondi sono stati prontamente bloccati dopo l’emergere delle anomalie. Il valore complessivo del finanziamento illecito ammonta a circa 225.000 euro, somma che è stata sequestrata insieme a 130.000 euro in quote sociali, un immobile, un’officina meccanica e il terreno su cui l’impresa operava.
L’intervento della Guardia di Finanza ha messo in luce un ampio schema di mala gestione economica e ha sottolineato l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto a reati finanziari e societari. Questo tipo di attività si inserisce nell’azione continua delle Fiamme Gialle a tutela della concorrenza e della regolarità del mercato, per garantire un ambiente commerciale sano e competitivo.
L’inchiesta è ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità penale dei soggetti coinvolti sarà stabilita solo attraverso una sentenza definitiva.
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