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Cronaca

Catania | Donna denuncia il compagno violento, salvata dalla Polizia di Stato

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Un episodio di violenza domestica si è consumato a Catania, coinvolgendo una donna di 37 anni che ha trovato il coraggio di denunciare il suo compagno dopo un’escalation di abusi. La vicenda si è svolta nel quartiere San Giorgio, dove la vittima, in cerca di aiuto, si è rifugiata nella sua auto e ha contattato la Polizia di Stato per chiedere soccorso.

Grazie all’intervento tempestivo degli agenti delle Volanti, allertati dalla Sala Operativa della Questura, la donna è stata messa in salvo. Gli operatori, mantenendo un contatto telefonico costante con la vittima, sono riusciti a tranquillizzarla fino al loro arrivo. La donna ha confidato agli agenti di essere stata aggredita dal convivente, un uomo con precedenti penali, dopo aver espresso il desiderio di interrompere la relazione.

L’aggressione non è stata un episodio isolato, ma l’ultimo di una serie di maltrattamenti protratti nel tempo. Questa volta, però, la violenza ha raggiunto un punto di non ritorno, costringendo la donna a fuggire e a cercare protezione. La furia del compagno, culminata in minacce di morte e un’aggressione fisica che ha causato lesioni, ha portato la donna a denunciare quanto accaduto.

Dopo aver ascoltato la sua testimonianza, gli agenti hanno provveduto a trasportarla in ospedale per le cure necessarie, mentre un sopralluogo nell’abitazione ha permesso di rintracciare l’aggressore, ancora alterato. Grazie alla prontezza dell’intervento, il pubblico ministero ha disposto per l’uomo misure cautelari immediate, tra cui l’allontanamento urgente dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla donna.

Questo caso sottolinea l’importanza del supporto offerto dalle forze dell’ordine alle vittime di violenza domestica, e il coraggio necessario per rompere il silenzio. La presunzione di innocenza resta applicabile fino a una condanna definitiva, ma l’intervento rapido e la protezione garantita dimostrano l’impegno concreto verso la tutela delle persone vulnerabili.

Una storia che, pur nella sua drammaticità, rappresenta un segnale di speranza per tutte le donne che si trovano in situazioni simili: chiedere aiuto è possibile, e può fare la differenza.

Cronaca

Verbania | Violenta lite familiare, una donna arrestata per lesioni personali aggravate

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Un grave episodio di violenza domestica si è verificato nei giorni scorsi a Intra, Verbania, dove la Polizia di Stato è intervenuta a seguito di una segnalazione per una lite familiare. Gli agenti della Sezione Volanti, giunti rapidamente sul posto, hanno trovato una scena drammatica all’interno di un appartamento, con una donna gravemente ferita e l’altra intenta a immobilizzarla.

L’allarme era stato lanciato da una vicina di casa, testimone dell’aggressione. Secondo le prime ricostruzioni, una delle due sorelle coinvolte avrebbe colpito l’altra al capo con un oggetto contundente, identificato come un appendi cappello da termosifone. La vittima è stata trovata a terra in una pozza di sangue, con ferite tali da richiedere un immediato ricovero in ospedale. I medici hanno emesso una prognosi di 30 giorni.

Gli agenti, non senza difficoltà, sono riusciti a separare le due donne e a porre fine all’aggressione. L’oggetto utilizzato come arma è stato sequestrato, mentre l’aggressora è stata arrestata per tentato omicidio. Le prime indagini suggeriscono che il conflitto sia scaturito da problemi di alcolismo della vittima e da ripetute richieste di denaro per l’acquisto di bevande alcoliche.

L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto, riformulando l’accusa in lesioni personali aggravate e disponendo per la donna la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Il caso evidenzia ancora una volta la complessità e la drammaticità delle dinamiche familiari che possono sfociare in episodi di violenza estrema, richiamando l’importanza di interventi tempestivi e di supporto per affrontare le problematiche sottostanti.

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Cronaca

Bologna | Smantellata rete di spaccio, 22 arresti e ingenti sequestri di droga

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La Polizia di Stato di Bologna ha portato a termine un’importante operazione antidroga culminata nell’esecuzione di 22 misure cautelari in carcere. L’indagine, avviata nel maggio 2021, ha svelato una complessa rete di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti che operava principalmente nel quartiere Pilastro della città.

L’operazione ha permesso di individuare un’organizzazione criminale composta da spacciatori italiani che rifornivano clienti di origine araba. A loro volta, questi ultimi distribuivano la droga acquistata nelle principali piazze di spaccio. Il sodalizio utilizzava diverse basi operative per stoccare la droga e metodi di comunicazione sofisticati per eludere le intercettazioni.

Le indagini hanno portato alla scoperta di un gruppo albanese che fungeva da fornitore principale, con consegne regolari di oltre 3 kg di cocaina ogni due settimane. Complessivamente, sono stati sequestrati 800 grammi di cocaina, 150 grammi di eroina e 1 kg di marijuana, oltre a una pistola semiautomatica detenuta illegalmente da uno degli indagati.

Nel corso dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, sono state arrestate in flagranza di reato altre sette persone. Le accuse spaziano dalla detenzione e spaccio di stupefacenti al porto illegale di armi.

L’operazione rappresenta un colpo significativo al traffico di droga nella città, evidenziando ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il crimine organizzato e la diffusione di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Ginosa (TA) | Arrestato un 27enne per violazione del divieto di avvicinamento

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I Carabinieri di Ginosa hanno arrestato un 27enne di origine romena per aver violato il divieto di avvicinamento alla casa familiare e alla sua compagna, misura cautelare già disposta nei suoi confronti a seguito di un precedente arresto per maltrattamenti.

La vicenda si è svolta durante un intervento dei militari, recatisi presso l’abitazione della vittima per una notifica. Con sorpresa, hanno trovato il giovane all’interno dell’abitazione, in chiara violazione del provvedimento restrittivo che gli era stato imposto. Di fronte a tale situazione, gli agenti hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato, applicando le disposizioni previste dal “codice rosso” che regolano le misure di tutela per le vittime di violenza di genere.

Il 27enne è stato trasferito alla casa circondariale di Taranto, dove rimarrà in attesa del giudizio di convalida. Le autorità hanno sottolineato l’importanza delle normative introdotte negli ultimi anni, che consentono di agire con maggiore rapidità per proteggere le vittime e prevenire ulteriori episodi di violenza.

In attesa dell’esito del procedimento giudiziario, viene ribadito che l’indagato gode della presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva. Questo episodio rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro la violenza di genere e nella tutela delle persone vulnerabili.

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