Cronaca
Catania | Aggressione al Pronto Soccorso: denunciato 36enne
Un episodio di violenza ha scosso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Marco” a Catania, dove un operatore sanitario è stato aggredito da un uomo di 36 anni, in compagnia di suo padre. I due si erano recati in ospedale per chiedere assistenza per una donna, affetta da problemi psichici, ma la situazione è rapidamente degenerata.
Durante le fasi di triage, il marito della paziente ha mostrato segni di crescente frustrazione, sfogando il suo malcontento colpendo una vetrata del triage e danneggiando un monitor. A questo punto, il figlio ha preso parte alla violenza, rivolgendo insulti al personale e, infine, aggredendo fisicamente un operatore, schiaffeggiandolo.
La rapida reazione delle forze dell’ordine ha portato al controllo della situazione, con l’arrivo degli agenti della squadra Volanti. Dopo aver identificato i responsabili, il 36enne è stato denunciato per percosse aggravate, mentre il personale sanitario ha potuto riprendere le proprie funzioni. Questo episodio mette in luce l’importante tema della sicurezza degli operatori sanitari, spesso esposti a situazioni di stress e violenza.
Cronaca
Benevento | Sospensione licenza per un locale, somministrazione di alcolici a minori
Il Questore della provincia di Benevento ha disposto la sospensione della licenza di un locale situato nel centro storico, lungo Corso Garibaldi, con la conseguente chiusura per dieci giorni. La decisione è stata presa a seguito di un incidente verificatosi circa dieci giorni fa, quando la Polizia di Stato ha sorpreso i dipendenti dell’esercizio commerciale mentre somministravano bevande alcoliche a due minori, senza aver richiesto loro un documento di identità per verificarne l’età.
Questo comportamento ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza e l’ordine pubblico, in quanto il locale si trova in una zona frequentata da numerosi giovani, specialmente nelle ore serali e notturne durante i fine settimana. Negli ultimi tempi, infatti, si sono verificati episodi di violenza che hanno compromesso la tranquillità della zona, con conseguenze negative per l’incolumità e la sicurezza pubblica.
Per evitare il ripetersi di tali situazioni, e per tutelare la sicurezza dei giovani e della comunità, le autorità hanno ritenuto necessario adottare una misura preventiva. La chiusura temporanea del locale rappresenta una misura cautelare per prevenire ulteriori rischi legati alla somministrazione di alcolici a minori, e per garantire il rispetto delle normative in materia di ordine pubblico e sicurezza.
Cronaca
Arezzo | Fuga e arresto: rintracciato un fuggitivo con un passato criminale
Nella scorsa settimana, la Squadra Mobile della Questura di Arezzo, sotto la direzione del Dott. Davide Comito, ha concluso con successo le indagini su un pericoloso episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti della Polizia di Stato avevano effettuato, nell’ambito dei servizi di controllo intensificati per il pattugliamento dei distretti orafi, un controllo su un veicolo sospetto che stava percorrendo la carreggiata in maniera irregolare.
Quando gli operatori hanno intimato l’alt, il conducente del veicolo, invece di fermarsi, ha accelerato improvvisamente, dando inizio a un inseguimento. Durante la fuga, il conducente ha messo a rischio l’incolumità dei presenti con manovre pericolose, riuscendo infine a uscire di strada dopo aver abbattuto un cartello della segnaletica, per fermarsi in un campo. L’uomo, però, è riuscito a scappare a piedi, scomparendo tra i campi circostanti.
Nonostante un immediato intervento delle forze dell’ordine, comprese le operazioni della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile, le ricerche sul territorio non hanno dato esito positivo subito. Tuttavia, grazie a un’attenta attività investigativa e a elementi rinvenuti all’interno dell’automobile, gli investigatori sono riusciti a identificare il fuggitivo: un uomo di 35 anni, di nazionalità albanese, già noto alle forze dell’ordine.
L’individuo, che aveva precedenti penali per omicidio volontario e porto abusivo di arma da taglio, si trovava attualmente sotto il regime della “messa alla prova” dopo aver scontato una pena detentiva. La notte dell’inseguimento, però, l’uomo aveva violato le prescrizioni del giudice di sorveglianza, risultando assente dal suo domicilio e facendo uso di alcol e sostanze stupefacenti.
Dopo essere stato rintracciato, l’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento dei beni dello Stato, e segnalato al Tribunale di Sorveglianza per la violazione delle condizioni imposte. Di conseguenza, è stata disposta la revoca del regime della “messa alla prova” e l’emanazione di un ordine di carcerazione per il suo ritorno in istituto penitenziario.
L’individuo è stato successivamente arrestato dalla Squadra Mobile nella provincia di Arezzo e trasferito presso il carcere di Firenze, dove dovrà scontare la pena residua. Il suo caso, come per ogni indagato, resta soggetto al principio di presunzione di innocenza fino al definitivo accertamento di colpevolezza.
Questa operazione dimostra l’efficacia del lavoro investigativo delle forze dell’ordine e il continuo impegno nel monitorare i trasgressori delle normative, garantendo la sicurezza e il rispetto della legge.
Cronaca
Latina | Operazione antidroga: 16 arresti per traffico di sostanze e altri reati
Nella mattinata odierna, un’importante operazione congiunta delle forze di polizia ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone accusate di far parte di un’associazione criminale dedita al traffico di droga, estorsione, usura, minaccia aggravata e violenza privata. L’operazione ha visto il coinvolgimento del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, della Polizia di Stato, e altre unità specializzate, supportate da tecniche investigative avanzate, come il decriptaggio delle comunicazioni tramite il sistema criptato «Encrochat».
L’inchiesta, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Roma, è il risultato di tre distinte attività investigative che, seppur iniziate separatamente, si sono interconnesse nel medesimo procedimento penale. La prima indagine è iniziata nel 2020 dopo l’arresto di un affiliato al gruppo criminale, che ha collaborato con gli inquirenti. Le comunicazioni via «Encrochat», che sono state successivamente decifrate, hanno rappresentato una delle principali fonti di prova contro gli indagati.
La seconda fase dell’indagine ha preso avvio nel 2021 a seguito di una serie di attentati dinamitardi a Fondi, e la terza fase, che ha avuto luogo tra aprile e agosto 2024, si è concentrata su un episodio estorsivo. Gli investigatori hanno ricostruito una rete di traffico di droga che coinvolgeva vari soggetti con diversi ruoli, tra cui capi, promotori e finanziatori, attivi nel rifornire le piazze di spaccio di Fondi, Latina, Terracina e Nettuno con ingenti quantità di stupefacenti, tra cui cocaina, hashish e marijuana.
Durante l’operazione, sono stati compiuti arresti in flagranza di reato e sequestri significativi, tra cui armi da guerra, munizioni e un ingente quantitativo di droga. Inoltre, l’indagine ha permesso di impedire tre attentati armati contro altri spacciatori che cercavano di inserirsi nel mercato della droga nella zona di Latina.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, e gli indagati sono presunti innocenti fino alla sentenza definitiva, come previsto dalla legge italiana. L’operazione segna un ulteriore successo nella lotta al crimine organizzato e al traffico di stupefacenti, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e legalità nel territorio.
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