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Cronaca

Cagliari | Trovato il corpo senza vita di un uomo disperso sul Monte Arcosu

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Dopo una lunga e intensa operazione di ricerca durata cinque giorni, il corpo di un uomo disperso è stato rinvenuto dai vigili del fuoco e dal soccorso alpino nei pressi del Monte Arcosu. L’uomo era scomparso in seguito a un maltempo che ha colpito le province di Cagliari e Oristano il 26 ottobre.

Le operazioni di recupero, che si sono svolte a valle del rifugio, hanno coinvolto numerosi specialisti e attrezzature avanzate. Il Corpo nazionale ha mobilitato sommozzatori, unità cinofile e droni dotati di termocamera per supportare le ricerche. Inoltre, sono stati utilizzati sistemi sofisticati per localizzare i telefoni cellulari, anche in assenza di segnale.

Il ritrovamento del corpo segna una conclusione triste per una vicenda che ha mobilitato diverse forze di soccorso, dimostrando l’importanza e l’efficacia delle operazioni in situazioni di emergenza. Le squadre sono attualmente impegnate nelle operazioni di recupero, mentre la comunità locale si unisce nel cordoglio per la perdita.

Cronaca

Boscoreale (NA) | Arrestato uomo con una pistola modificata e denaro di sospetta provenienza

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ADN24

Nei giorni scorsi, durante un’operazione di controllo notturno nel comune di Boscoreale (NA), i militari della Guardia di Finanza di Napoli hanno arrestato un uomo trovato in possesso di una pistola con matricola alterata e una cartuccia già camerata, pronta per essere utilizzata. L’intervento, condotto dai baschi verdi del Gruppo Torre Annunziata, ha evidenziato ancora una volta la presenza di armi non autorizzate in circolazione, un fenomeno preoccupante per la sicurezza del territorio.

L’uomo, un 36enne originario di Lauro (AV) ma residente di fatto a Ottaviano (NA), è stato fermato durante un controllo stradale. La pistola, una Beretta calibro 22, era nascosta tra gli indumenti, all’altezza della cintura, e rappresentava un evidente pericolo. Oltre all’arma, durante la perquisizione personale, sono stati trovati oltre 1.000 euro in contanti, presumibilmente legati ad attività illecite.

Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine per una serie di precedenti che includono lesioni, appropriazione indebita, ricettazione e stalking, è stato arrestato con l’accusa di detenzione abusiva di armi. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato trasferito al carcere di Poggioreale, mentre arma, munizioni e denaro sono stati posti sotto sequestro per ulteriori indagini.

L’episodio si inserisce in un contesto di crescente allarme per l’uso e la circolazione di armi nel territorio oplontino. Solo lo scorso mese, durante un’operazione simile, i finanzieri hanno scoperto due fucili perfettamente funzionanti, insieme a 35 cartucce, nascosti in un tubo metallico utilizzato come deposito improvvisato in un canale di scarico a Trecase (NA). I fucili, modelli Benelli e Breda, erano stati occultati con cura, rendendo evidente l’intento di tenerli pronti per un possibile utilizzo.

Questi ritrovamenti, sebbene preoccupanti, confermano l’efficacia del monitoraggio del territorio da parte delle forze dell’ordine. Il sequestro di armi e munizioni e l’arresto di individui legati a queste attività illegali rappresentano un passo importante per garantire la sicurezza pubblica e limitare la diffusione di strumenti potenzialmente letali.

Le operazioni della Guardia di Finanza e delle altre forze dell’ordine proseguiranno per contrastare ulteriormente il fenomeno, con particolare attenzione ai canali attraverso cui le armi non autorizzate entrano in circolazione e ai gruppi criminali che ne fanno uso.

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Cronaca

Cossato (BI) | Incendio doloso: denunciato giovane per combustione illecita di rifiuti

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ADN24

Un giovane ventiquattrenne italiano è stato denunciato dai Carabinieri della Compagnia di Cossato per incendio doloso e invasione di terreni ed edifici, dopo un episodio avvenuto il 9 ottobre 2024 alla periferia di Cossato, in provincia di Biella. L’incendio, che aveva coinvolto una roulotte in un campo privato, è stato classificato come doloso e ha suscitato l’intervento delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco.

Il rogo era stato segnalato da alcuni residenti, che avevano notato la roulotte in fiamme in un terreno privato. Giunti sul posto, i vigili del fuoco hanno rapidamente domato l’incendio, ma le prime indagini hanno fatto emergere subito la natura sospetta del rogo: il caravan era stato deliberatamente privo di targhe e di ogni altro segno distintivo che potesse indicare il proprietario, aumentando il mistero intorno al gesto.

Nonostante l’assenza di vittime e il fatto che non fosse chiaro se l’incendio fosse stato un atto di vandalismo o un tentativo di distruggere prove di un altro crimine, i Carabinieri non si sono fermati e hanno avviato una serie di indagini per fare luce sulla vicenda. Grazie alle informazioni raccolte durante il sopralluogo, le testimonianze dei residenti della zona e l’analisi delle riprese video provenienti da telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a risalire al proprietario della roulotte.

Si è trattato di un giovane pastore residente nel biellese, che, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva deciso di abbandonare il veicolo dopo averlo ritenuto inutilizzabile. Il giovane, probabilmente per evitare che la roulotte venisse identificata e potesse essere ricondotta a lui, aveva rimosso le targhe e appiccato il fuoco, trasformando quello che sembrava un semplice atto di smaltimento in un incendio doloso.

La denuncia per combustione illecita di rifiuti deriva dal fatto che la roulotte, essendo considerata un rifiuto a causa del suo stato di inutilizzabilità, è stata distrutta in modo illecito, con il rischio di danneggiare l’ambiente e creare potenziali pericoli per la sicurezza pubblica.

Il giovane è stato anche denunciato per invasione di terreni, in quanto il campo su cui aveva parcheggiato la roulotte non era di sua proprietà, e l’atto di abbandonare e bruciare il veicolo senza permesso rappresenta un ulteriore reato.

Le indagini continuano per verificare eventuali legami tra questo episodio e altri crimini, ma per il momento il giovane pastore dovrà rispondere delle accuse di incendio doloso e gestione impropria dei rifiuti. Il suo gesto ha suscitato preoccupazione tra i residenti, che si sono visti coinvolti in un episodio che ha messo a rischio la sicurezza e la tranquillità del quartiere.

Questo episodio, inoltre, solleva nuovamente il tema dello smaltimento illecito dei rifiuti e degli incendi dolosi, che rappresentano una grave minaccia per l’ambiente e per la sicurezza della comunità. La denuncia dei Carabinieri di Cossato è un importante passo verso la prevenzione e il contrasto di simili crimini sul territorio.

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Cronaca

Padova | Scontri e aggressioni nell’Arcella: due feriti e un arresto

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Nella serata di lunedì 18 novembre 2024, il quartiere Arcella di Padova è stato teatro di un violento scontro tra gruppi di persone che ha coinvolto due individui, entrambi feriti durante un episodio che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi medici.

Le pattuglie della Polizia di Stato, impegnate in attività di prevenzione e controllo del territorio, sono state chiamate a intervenire a seguito di una segnalazione urgente per un uomo ferito al petto da una coltellata. Gli agenti hanno trovato il ferito, un giovane di origini tunisine, a terra in via Aspetti, nei pressi della fermata del tram San Carlo, dove è stato prontamente soccorso da un’ambulanza e un’auto medica. La ferita, inflitta con un coltello, si trovava tra il petto e la spalla del giovane, che è stato trasportato in ospedale per le cure del caso.

Nel frattempo, un altro equipaggio di polizia si è diretto verso via Cardinal Callegari, a pochi passi dal luogo dell’aggressione, dove è stato trovato un secondo individuo, un 48enne moldavo, anch’esso ferito dopo essere stato aggredito da un gruppo di persone. Quest’ultimo è stato anch’esso soccorso e portato in ospedale, dove gli è stata diagnosticata una prognosi di 15 giorni per le ferite riportate.

Le indagini preliminari hanno permesso di ricostruire quanto accaduto nelle ore precedenti. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, un uomo di origini est-europee, apparentemente ubriaco, si aggirava nei pressi della galleria San Carlo chiedendo una sigaretta a un gruppo di cittadini nordafricani. Dopo essere stato allontanato, il soggetto ha estratto un coltello e ha aggredito uno dei membri del gruppo. La violenza ha scatenato una reazione a catena: alcuni connazionali del ferito hanno inseguito l’aggressore e, in un atto di vendetta, lo hanno picchiato brutalmente, lasciandolo a terra.

Durante il sopralluogo, gli agenti hanno trovato un coltello da cucina, ancora sporco di sangue, sotto il parabrezza di una macchina parcheggiata nelle vicinanze, che è stato sequestrato come prova.

Nel corso della mattinata successiva, gli agenti della Squadra Mobile hanno proseguito le indagini, portando all’arresto del 48enne moldavo, che è stato accusato di lesioni aggravate per la sua partecipazione all’aggressione. L’uomo è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del processo per direttissima. L’udienza si è svolta il 20 novembre, con il giudice che ha convalidato l’arresto e disposto per il moldavo una misura cautelare di obbligo di dimora a Padova, con divieto di allontanarsi dall’abitazione durante le ore notturne.

In risposta alla gravità degli incidenti e alle circostanze che hanno coinvolto entrambe le persone ferite, il Questore di Padova ha preso ulteriori provvedimenti di prevenzione. Sono state adottate misure nei confronti dei due soggetti coinvolti, tra cui l’Avviso Orale e il Daspo Willy, che vieta l’accesso a esercizi pubblici nell’intera provincia per i prossimi quattro anni.

L’episodio ha sollevato preoccupazioni sullo stato di sicurezza in alcune zone della città e ha evidenziato la necessità di un monitoraggio costante per prevenire nuovi scontri violenti. La polizia continua a indagare sugli eventi, con l’obiettivo di fare piena luce sulla dinamica dell’aggressione e di garantire la sicurezza dei cittadini.

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