Cronaca
Brindisi | Sequestrati oltre 21.000 euro in banconote false
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi ha portato a termine un’importante operazione di contrasto al fenomeno della contraffazione monetaria, sequestrando nell’ultimo anno 638 banconote false per un valore complessivo di oltre 21.000 euro. Questo intervento rientra nell’impegno del Corpo a garantire la sicurezza economica e finanziaria, tutelando la circolazione dell’euro e la fiducia dei cittadini nei mezzi di pagamento.
L’operazione si inserisce in una strategia più ampia volta a individuare e smantellare le reti responsabili della produzione e distribuzione di valuta contraffatta. L’obiettivo della Guardia di Finanza è quello di risalire lungo tutta la catena del “falso”, individuando i centri di fabbricazione e i canali di distribuzione delle banconote false.
Fondamentale è stata la collaborazione con il Centro Nazionale Analisi della Banca d’Italia, che fornisce regolarmente supporto investigativo attraverso l’analisi delle banconote contraffatte. Questa sinergia ha permesso di approfondire i legami tra le banconote sequestrate e altri episodi criminosi registrati nella provincia di Brindisi.
Tra le banconote false sequestrate, le più diffuse sono quelle da 20 euro (347 esemplari), seguite dai tagli da 50 euro (242 esemplari), e da 100 euro (20 esemplari). Minori, ma comunque significativi, i sequestri di banconote da 10 e 5 euro, nonché di due esemplari da 200 euro.
Questo intervento della Guardia di Finanza testimonia l’attenzione e l’impegno costante nella repressione della falsificazione monetaria, proteggendo così il risparmio dei consumatori e la stabilità del sistema finanziario.
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Cronaca
Catania | Giovane si autodenuncia per dipendenza: una storia di pentimento e speranza
In un episodio che sottolinea il dramma della dipendenza e il desiderio di redenzione, un giovane catanese di 21 anni ha compiuto un gesto insolito e toccante: si è presentato spontaneamente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Librino per autodenunciarsi e chiedere aiuto per uscire dal vortice del crack.
Il giovane, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per reati precedenti, ha colto l’occasione della sua visita regolare al Commissariato per confessare la sua dipendenza dalla sostanza stupefacente. In uno stato di profonda angoscia e disperazione, ha ammesso di non riuscire a liberarsi da solo dall’uso del crack e ha chiesto di essere arrestato, sperando che il carcere potesse offrirgli l’opportunità di disintossicarsi.
I poliziotti del Commissariato hanno subito percepito la sincerità e il profondo disagio del giovane. Dopo aver ascoltato attentamente la sua confessione, hanno deciso di segnalarlo al Servizio per le Tossicodipendenze, affinando un percorso terapeutico volto alla disintossicazione. Tuttavia, consapevoli che la situazione potesse nascondere ulteriori atti illeciti, gli agenti hanno approfondito l’interrogatorio.
Alla luce delle domande poste, il giovane ha rivelato di aver rubato un’auto nel parcheggio di un supermercato a viale Castagnola il giorno precedente. Ha fornito dettagli precisi sul luogo in cui aveva abbandonato il veicolo, permettendo agli agenti di ritrovare l’auto, che presentava visibili danni lungo la carrozzeria.
La polizia ha proceduto a denunciarlo per furto aggravato di autovettura. L’Autorità Giudiziaria ha poi disposto gli arresti domiciliari per il giovane, mantenendo il principio della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva. Nel frattempo, il veicolo è stato restituito al legittimo proprietario, che ha espresso gratitudine per l’efficienza delle forze dell’ordine.
Questo episodio mette in luce non solo la gravosità delle dipendenze da sostanze stupefacenti, ma anche l’importanza di un sistema di supporto che possa accogliere e aiutare chi, come questo giovane, desidera riscattarsi e ricostruire la propria vita lontano dalla droga e dal crimine.
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Cronaca
Lamezia Terme (CZ): Ritrovato Gennaro Mendicno. Vivo Dopo essere finito in un burrone con la sua auto
Dopo una notte di apprensione, è stato ritrovato a Conflenti, in località Cirignano, Gennaro Mendicino, il 44enne scomparso da Lamezia. L’uomo, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo della sua Toyota Corolla, finendo in uno strapiombo profondo 30 metri. La Polizia ha localizzato il veicolo grazie alle tracce di pneumatico rinvenute sul bordo del burrone.
Mendicino, ferito ma cosciente, è stato recuperato dai vigili del fuoco del Comando di Catanzaro, distaccamento di Lamezia Terme, con il supporto del Nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) e del Carro Luci. Immobilizzato su una barella spinale, è stato trasportato in sicurezza con l’ausilio della barella Toboga fino a una zona sicura, dove è stato affidato al personale sanitario del Suem 118 di Rogliano per le cure del caso e il successivo trasferimento in ospedale.
Le operazioni di soccorso, rese difficili dal calare della sera e dalla complessità del territorio, hanno coinvolto un’ampia squadra di soccorritori, tra cui poliziotti, vigili del fuoco e sanitari. Fondamentale anche l’intervento di un pilota APR (operatore di droni) che ha permesso di individuare con precisione l’auto nel burrone.
La vicenda ha avuto inizio con la denuncia di scomparsa da parte dei familiari di Mendicino, che ha dato il via a ricerche frenetiche da parte delle Volanti della Polizia del commissariato di Lamezia, diretto da Antonio Turi. “Sembrava un’impresa impossibile – hanno dichiarato i soccorritori – tra dirupi e difficoltà logistiche di ogni genere”.
La strada è rimasta temporaneamente chiusa al traffico per consentire le operazioni di recupero, che si sono concluse con successo grazie alla determinazione e alla professionalità delle squadre coinvolte.
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Cronaca
Bovisio Masciago: 38enne Ucciso dalla Compagna durante una Lite Domestica
Tragedia a Bovisio Masciago, in provincia di Monza-Brianza, dove Marco Magagna, 38 anni, è stato ucciso con una coltellata al torace dalla compagna, Stella Boggio, 33 anni, nella loro abitazione. L’aggressione è avvenuta al culmine di una lite, durante la quale la donna avrebbe reagito alle percosse subite.
Dopo l’incidente, Stella Boggio ha chiamato i soccorsi e le forze dell’ordine, dichiarando di essersi difesa dall’aggressione del compagno. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118, ma per Magagna non c’è stato nulla da fare: è arrivato già privo di vita al Pronto soccorso dell’ospedale di Desio.
Stella Boggio è stata portata in caserma per essere interrogata e successivamente arrestata. Agli inquirenti ha dichiarato: “Mi ha aggredito e io mi sono difesa”. Secondo le prime ricostruzioni, la donna avrebbe impugnato un coltello da cucina durante l’aggressione, colpendo il compagno al petto.
Non risultano precedenti denunce per violenze domestiche, ma il rapporto tra i due si era deteriorato negli ultimi tempi. Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, anche attraverso le testimonianze dei vicini di casa e dei conoscenti della coppia.
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