Cronaca
Brindisi | Operazione Antiriciclaggio, estorsione e ricettazione, cinque persone arrestate
Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Brindisi hanno eseguito un’importante operazione, arrestando cinque persone nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi. L’indagine, iniziata nel settembre 2022, ha portato a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, contestando ai soggetti coinvolti i reati di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, estorsione, ricettazione e furti.
L’operazione ha permesso di ricostruire un ampio schema criminale. Gli indagati erano coinvolti in furti su commissione di veicoli, seguiti dalla rivendita illegale degli stessi, spesso dopo averne alterato i dati identificativi del telaio. Alcuni veicoli venivano smontati e i pezzi rivenduti sul mercato illecito, mentre altri erano usati per estorcere denaro alle vittime tramite la pratica del “cavallo di ritorno”, ovvero la restituzione del veicolo rubato in cambio di un riscatto.
Le indagini hanno portato al recupero di oltre 40 autovetture rubate e un motociclo, restituiti ai legittimi proprietari. Sono stati inoltre sequestrati quattro veicoli con numeri di telaio alterati e provenienza illecita. La base operativa dell’associazione era situata in un garage, riconducibile al presunto capo del gruppo criminale, il quale, secondo le indagini, esercitava un rigido controllo sui membri e applicava un “codice sanzionatorio” interno per i comportamenti non conformi.
Le attività del gruppo si concentravano nei parcheggi del centro commerciale “Le Colonne” e dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, ma si estendevano in tutta la provincia e a livello regionale. In alcuni casi, le vittime dei furti, anziché denunciare alle forze dell’ordine, si rivolgevano direttamente ai membri dell’organizzazione per recuperare i beni rubati pagando un riscatto.
Oltre agli arresti, nove ulteriori indagati sono stati convocati per interrogatori preventivi dinanzi al G.I.P. Gli indagati restano presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva. Dopo l’esecuzione delle misure cautelari, si terranno gli interrogatori di garanzia.