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Cronaca

Borgo Val di Taro (PR) | Truffa Online: Guadagna con un ‘Mi piace’ si rivela un inganno

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Negli ultimi tempi, il panorama delle frodi online ha subito un’evoluzione, presentando metodi sempre più sofisticati per raggirare le persone. Tra le truffe più insidiose emerge quella che promette guadagni semplici attraverso l’azione di mettere “Mi piace” su vari video. Questa apparente opportunità di guadagno nasconde in realtà intenti criminosi, come la raccolta di dati personali e finanziari.

Recentemente, una donna di Roma è caduta vittima di questo inganno. Dopo aver ricevuto un messaggio da un presunto reclutatore tramite WhatsApp, è stata attirata dall’offerta di facili guadagni. Inizialmente, ha iniziato a eseguire semplici compiti, ricevendo piccole somme in cambio. Tuttavia, il meccanismo truffaldino ha preso piede quando le è stato chiesto di effettuare bonifici, promettendo un rimborso con un margine di guadagno.

La situazione si è aggravata quando, spinta dalla falsa sicurezza dei rimborsi precedenti, la donna ha effettuato un bonifico di 500 euro per “completare la missione”. Da quel momento, ogni contatto con i truffatori è diventato impossibile e la donna ha capito di essere stata truffata. Ha quindi sporto denuncia presso i Carabinieri, avviando un’indagine che ha portato all’identificazione della presunta autrice della frode, una donna di 40 anni, risultata titolare di un conto Postepay utilizzato per ricevere i fondi.

Questo episodio mette in luce l’importanza di prestare attenzione alle offerte che sembrano troppo belle per essere vere, sottolineando come la prudenza e la consapevolezza possano proteggere gli utenti dai pericoli del mondo digitale.

Cronaca

Brindisi | Intensificazione dei controlli in città e nei comuni limitrofi, sequestri e denunce

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ADN24

Nel fine settimana appena trascorso, la Polizia di Stato ha attuato una serie di operazioni di controllo straordinario del territorio, in previsione delle festività imminenti, su disposizione del Questore di Brindisi, Giampietro Lionetti. L’obiettivo di questi rafforzamenti è garantire maggiore sicurezza e contrastare reati come il traffico di sostanze stupefacenti e la detenzione illegale di armi.

A Brindisi, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno eseguito controlli mirati su 120 veicoli e 300 persone, mentre nei comuni di Ostuni e Mesagne, i commissariati locali hanno ispezionato 320 persone e 78 veicoli. Durante le operazioni, gli agenti hanno scoperto un carico significativo di materiali per attività illecite: in un angolo nascosto di un complesso residenziale nel rione Sant’Elia, è stata rinvenuta una pistola di piccolo calibro, insieme a materiale per il confezionamento di dosi di sostanze stupefacenti, tra cui nastro isolante, involucri in cellophane e un bilancino di precisione. La Polizia Scientifica è intervenuta per effettuare i rilievi necessari a identificare i responsabili del nascondiglio.

Anche nei comuni limitrofi, come San Pietro Vernotico, le forze dell’ordine hanno intensificato la loro attività. Qui, i Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato hanno controllato 344 persone e 218 veicoli. Nell’ambito di questi servizi, due uomini sono stati denunciati per violazione degli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria, mentre un altro individuo è stato segnalato alla Prefettura per possesso di un piccolo quantitativo di marijuana.

Questi interventi rientrano in una serie di misure preventive volte a garantire la sicurezza durante il periodo delle festività, con l’obiettivo di ridurre il rischio di crimini e garantire una risposta tempestiva a qualsiasi situazione di emergenza. La Polizia di Stato conferma il proprio impegno continuo nella lotta contro la criminalità e nella protezione della comunità.

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Cronaca

Viterbo | Frodi sui carburanti: la Guardia di Finanza intensifica i controlli nell’alta Tuscia

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ADN24

Continuano i controlli della Guardia di Finanza di Viterbo per contrastare le frodi fiscali nel settore della distribuzione di carburanti. L’intensificazione dei controlli, volti a garantire una concorrenza leale e proteggere i consumatori, è stata attuata anche grazie alle segnalazioni di privati cittadini al numero di pubblica utilità “117”.

Recentemente, le Fiamme Gialle hanno accertato un caso di irregolarità in un distributore di carburante situato nell’area dell’alta Tuscia viterbese. L’impianto in questione, durante le operazioni di rifornimento, ha utilizzato una pistola erogatrice che avviava il conteggio del carburante da un importo di 5-6 centesimi, anziché partire da zero, violando così le normative previste per la vendita di prodotti energetici soggetti ad accisa.

A seguito di questa violazione, la pistola erogatrice è stata sequestrata e il legale rappresentante dell’azienda è stato denunciato per truffa, con l’avvio di un’indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria competente. Inoltre, è emerso che l’impianto non aveva effettuato la revisione biennale delle colonnine erogatrici, scaduta da oltre un anno, un ulteriore segno di cattiva gestione.

Questi controlli, oltre a garantire il rispetto della normativa fiscale, mirano a tutelare sia gli operatori economici onesti sia i consumatori, prevenendo comportamenti speculativi. La Guardia di Finanza ha confermato che i controlli proseguiranno, concentrandosi non solo sulla corretta quantità di carburante erogato, ma anche sulla qualità del prodotto, per evitare che i consumatori siano riforniti di carburante adulterato o non conforme agli standard di sicurezza.

In questo contesto, le autorità invitano tutti gli utenti a segnalare eventuali anomalie tramite il numero di pubblica utilità “117”. Le indagini sono ancora in corso, e, come previsto dalla legge, le persone coinvolte saranno considerate innocenti fino a sentenza definitiva.

Il costante impegno della Guardia di Finanza nel monitorare il mercato dei carburanti ribadisce l’importanza della lotta alle frodi e della protezione dei diritti dei consumatori, per un mercato più equo e trasparente.

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Cronaca

Catania | Frode fiscale e distrazione di beni: scoperto il trasferimento illecito di patrimoni aziendali

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ADN24

Un’importante indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Catania ha smascherato un complesso schema di frode fiscale e distrazione di beni aziendali, coinvolgente due imprese operanti nel settore della produzione di manufatti in plastica. Le attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica di Catania, hanno permesso di ricostruire una serie di operazioni fraudolente che hanno danneggiato i creditori, tra cui l’erario, per un importo complessivo di circa 1,5 milioni di euro.

L’indagine ha rivelato che la società fallita, definita la “Bad Company”, ha trasferito in modo illecito beni aziendali e risorse umane alla nuova società, la “New Company”, appena costituita, con l’intento di proseguire le attività economiche senza farsi carico dei debiti accumulati dalla precedente impresa. Nonostante il fallimento della prima società, la nuova realtà operativa ha potuto sfruttare lo stesso patrimonio e la stessa rete di dipendenti, fornitori e clienti, garantendo una continuità nell’attività imprenditoriale.

Il valore complessivo dei beni distratti è stato quantificato in quasi 3 milioni di euro, una somma che ha rappresentato un danno diretto per i creditori, che hanno visto svanire le possibilità di recupero dei crediti a causa del trasferimento illecito. Il principale debitore è risultato l’erario, a causa dei debiti fiscali accumulati dalla “Bad Company”.

L’indagine ha messo in evidenza il tentativo degli indagati di eludere le responsabilità patrimoniali e fiscali, trasferendo di fatto il patrimonio della vecchia azienda alla nuova, con l’intento di proseguire l’attività economica senza assumersi i rischi legati all’insolvenza.

Grazie all’azione tempestiva della Guardia di Finanza di Acireale, su delega della Procura, è stato disposto il sequestro preventivo di tutti i beni aziendali della “New Company”, comprese le quote societarie, i conti correnti e le attrezzature. È stata inoltre nominata un’amministratore giudiziario per la gestione dell’azienda sequestrata e avviata l’azione penale per bancarotta fraudolenta.

L’intervento si inserisce in un più ampio impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali e la criminalità economica, a tutela dell’integrità del sistema economico e della legalità. L’attività continua a essere monitorata per prevenire ulteriori tentativi di infiltrazione nelle imprese legali e tutelare gli interessi dei creditori e dello Stato.

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