Cronaca
Bolzano | Falsa aggressione per mascherare una lotta interna al mondo della droga
Ieri mattina, un tranquillo condominio in Centro Città è stato teatro di un episodio drammatico che ha inizialmente confuso le autorità. La giornata è iniziata con una segnalazione all’emerito “112 NUE” da parte di un residente anziano, che aveva notato tracce di sangue nel vano scala del suo edificio. Quando la polizia è arrivata sul posto, ha trovato segni di sangue sia sui pavimenti che sui muri, che portavano fino all’appartamento di un uomo, lasciato aperto.
Poco dopo, una seconda chiamata ha segnalato un’altra emergenza nello stesso edificio: un uomo, visibilmente ferito e agitatissimo, ha riferito di essere stato aggredito. Secondo la sua versione, alcuni sconosciuti avrebbero fatto irruzione nel suo appartamento, colpendolo con un oggetto metallico e minacciandolo.
Il racconto dell’aggressione sembrava confermato dalla presenza di tracce di sangue e danni evidenti all’interno dell’appartamento, come cocci di ceramica sparsi e una notevole quantità di sangue. Tuttavia, l’analisi successiva ha rivelato che l’aggressione non era avvenuta ad opera di sconosciuti, ma era il risultato di un conflitto legato all’uso di droghe.
Nel corso dell’ispezione, la polizia ha trovato circa 2 grammi di cocaina e una banconota con tracce della stessa sostanza, confermando che l’episodio era strettamente collegato a questioni di droga. L’aggressione, quindi, non è stata una violenza casuale, ma un evento interno a dinamiche legate al consumo e al traffico di sostanze stupefacenti.
Alla luce di queste scoperte, l’uomo che aveva denunciato l’aggressione è stato segnalato come consumatore di droga. Le indagini sono ancora in corso per chiarire tutti i dettagli e per identificare eventuali responsabili dell’incidente.
Il Questore della Provincia di Bolzano, Paolo Sartori, ha commentato l’accaduto sottolineando l’importanza di combattere il problema della droga nella provincia. Ha evidenziato come il fenomeno dello spaccio e del consumo di stupefacenti non sia isolato, ma un problema sistemico che alimenta degrado e microcriminalità, influenzando negativamente l’ordine e la sicurezza pubblica.
Questo episodio mette in luce la gravità della situazione legata alla droga e la necessità di un’azione coordinata per prevenire simili incidenti e ridurre l’impatto devastante delle sostanze stupefacenti sulla comunità.
Cronaca
Messina | Arrestato uomo con armi clandestine e cocaina
Nel pomeriggio di lunedì, nell’ambito di mirati servizi di controllo del territorio a Messina, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 30 anni, residente nel rione Camaro, ritenuto responsabile del reato di detenzione di armi clandestine e munizionamento. Il provvedimento fa parte di una serie di operazioni disposte dal Questore Annino Gargano per prevenire e reprimere i crimini nella città.
L’intervento è scattato a seguito di indagini che avevano alimentato sospetti circa la presenza di armi illegali in alcune abitazioni della zona. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Messina, unitamente alla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo (SISCO), hanno eseguito delle perquisizioni domiciliari. Una delle abitazioni perquisite, appartenente al trentenne, ha rivelato un nascondiglio nascosto sotto le tegole del tetto, facilmente accessibile tramite un lucernaio basculante.
Al suo interno, i poliziotti hanno rinvenuto un revolver calibro 32, privo di matricola, caricato con cinque cartucce calibro 7.65, e ulteriori munizioni dello stesso calibro. Inoltre, è stata trovata circa 30 grammi di cocaina. L’arma è stata sequestrata e sottoposta ad accertamenti tecnico-balistici da parte della Polizia Scientifica.
L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato e accompagnato in carcere a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Le indagini sono ancora in corso, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Messina.
L’operazione sottolinea l’impegno della Polizia di Stato nella lotta alla criminalità e al traffico di armi e stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire ulteriori rischi per la comunità. Come sempre, l’indagato è da considerarsi innocente fino a eventuale condanna definitiva, secondo i principi del diritto.
Cronaca
Latina | Provvedimenti di divieto di accesso per prevenire atti di violenza durante manifestazioni sportive
Nel contesto delle attività di prevenzione e contrasto alle condotte violente legate agli eventi sportivi, la Polizia di Stato di Latina ha recentemente emesso due provvedimenti di D.A.Spo. (Divieto di Accesso alle Aree Sportive) a carico di soggetti considerati pericolosi per l’ordine pubblico. Questi provvedimenti mirano a prevenire disordini durante le manifestazioni sportive, rafforzando la sicurezza degli eventi e limitando l’accesso a chi potrebbe compromettere l’ordine pubblico.
Il primo provvedimento riguarda un 53enne di Latina, destinatario di un D.A.Spo “fuori contesto”. Questa misura, introdotta dal Decreto Sicurezza bis, permette alle autorità di adottare misure preventive anche nei confronti di persone che, pur non essendo state coinvolte direttamente in episodi violenti in contesti sportivi, hanno precedenti penali gravi che rendono probabile il loro coinvolgimento in futuri atti di violenza. Il 53enne, con un passato da pregiudicato per reati come rissa, violenza privata e traffico di stupefacenti, è stato quindi sottoposto a divieto di accesso agli eventi sportivi per tre anni, come misura preventiva per evitare il rischio che la sua presenza potesse compromettere la sicurezza.
Il secondo provvedimento riguarda un 48enne di Gaeta, vice presidente di una squadra di calcio che milita nelle serie inferiori. L’uomo è stato protagonista di un comportamento provocatorio durante una partita, avvicinandosi intenzionalmente alla zona riservata ai tifosi avversari e incitando alla reazione. La sua condotta ha generato un’immediata reazione dei tifosi, che hanno tentato di scavalcare le recinzioni separanti le due tifoserie. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione degenerasse. La pericolosità dell’uomo, già in passato destinatario di un D.A.Spo, unita alla sua posizione dirigenziale nel club, ha portato l’autorità ad emettere un nuovo provvedimento di divieto di accesso agli stadi per cinque anni, con particolare urgenza per prevenire altri possibili disordini.
Questi provvedimenti riflettono l’impegno della Polizia di Stato di Latina nel garantire la sicurezza durante gli eventi sportivi, intervenendo tempestivamente per prevenire la violenza e proteggere l’incolumità dei tifosi. La linea dura adottata nei confronti di chi manifesta comportamenti pericolosi è volta a mantenere l’ordine e a favorire un ambiente di gioco sano e sicuro per tutti.
Cronaca
Siena | Finanziamenti pubblici: quattro indagati per falsificazione e malversazione
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siena sta conducendo un’indagine nei confronti di quattro individui accusati di malversazione e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le indagini, avviate sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, si concentrano su una società che nel 2020 aveva ricevuto un finanziamento statale di 570.000 euro, nell’ambito del Decreto Liquidità (D.L. 23/2020), volto a sostenere le imprese durante la crisi economica legata alla pandemia.
Le verifiche iniziali, condotte dalla Tenenza di Montepulciano, hanno evidenziato irregolarità nei documenti contabili della società, sollevando il sospetto che i prestiti fossero stati ottenuti grazie a documentazione falsificata. Inoltre, le somme ottenute non sarebbero state destinate agli scopi previsti dal decreto, ma a finalità personali o aziendali estranee al sostegno pubblico.
Le banche e le finanziarie che avevano concesso i prestiti hanno, pertanto, attivato la garanzia statale del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, che mira a facilitare l’accesso al credito da parte delle PMI. Tuttavia, a causa della mancata restituzione dei finanziamenti, l’indagine ha rivelato un possibile abuso del sistema di garanzie statali.
A seguito delle prove raccolte, il Giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Siena ha disposto il sequestro preventivo di 435.558 euro, pari all’ammontare del finanziamento che, secondo le indagini, è stato utilizzato in modo fraudolento.
La Guardia di Finanza ha anche eseguito perquisizioni presso varie sedi aziendali e abitazioni private, distribuite in diverse città italiane, tra cui Roma, Milano, Pavia, Torino e Siena. Le perquisizioni sono state autorizzate dal Pubblico Ministero nell’ambito della fase preliminare dell’inchiesta.
L’indagine conferma il continuo impegno delle forze dell’ordine nel monitorare e prevenire gli illeciti legati alla spesa pubblica, con particolare attenzione agli abusi riguardanti i finanziamenti statali e europei. Si ricorda che, in base alla presunzione di innocenza, le persone indagate saranno ritenute responsabili solo a seguito di una sentenza definitiva.
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