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Cronaca

Bologna | Truffa via SMS: denunciato un 49enne per aver sottratto quasi 21.000 euro a un medico

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Un medico bolognese è rimasta vittima di una sofisticata truffa online che ha avuto un esito tragico, con un furto di quasi 21.000 euro. Il truffatore, che si è spacciato per un operatore di una società che gestisce la carta di credito della donna, ha ingannato la vittima con un messaggio SMS che sembrava provenire dalla sua banca.

La truffa è iniziata con l’invio di un SMS, che avvisava il medico di un problema con la sua carta di credito, spingendola a cliccare su un link che sembrava ufficiale. Pochi minuti dopo, la donna ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è presentato come Luca, un operatore del servizio clienti. Il truffatore ha informato la vittima che era stata truffata e le ha consigliato di recarsi a uno sportello ATM per trasferire i soldi rimasti, ovvero 20.900 euro, su un conto “più sicuro”. Il medico, preoccupato, ha seguito le istruzioni e ha inviato i soldi, ignorando che il conto indicato apparteneva al truffatore stesso.

Dopo essersi resa conto di essere stata ingannata, la vittima si è subito rivolta ai Carabinieri della Stazione Bologna Navile. I militari hanno avviato le indagini e, grazie alla collaborazione con la Procura della Repubblica di Bologna, sono riusciti a identificare il presunto autore della truffa: un 49enne italiano, con precedenti di polizia e attualmente disoccupato. Il truffatore, che aveva usato un nome falso (Luca), aveva messo in atto una strategia molto comune, che sfrutta la fiducia delle vittime e le manipola psicologicamente.

Questa truffa rientra in una serie di pratiche fraudolente sempre più diffuse, in cui i criminali cercano di acquisire informazioni personali, bancarie o di sicurezza tramite SMS, telefonate o email fasulle. Il truffatore, spesso in modo molto convincente, tenta di ingannare la vittima inducendola a compiere azioni che sembrano sicure ma che in realtà servono a trasferire denaro su conti correnti controllati dai malintenzionati.

Le forze dell’ordine invitano tutti i cittadini a prestare la massima attenzione alle comunicazioni che ricevono, in particolare quando richiedono azioni urgenti o sensibili, come il trasferimento di denaro o la condivisione di dati personali. È fondamentale non cliccare mai su link sospetti, verificare sempre con l’istituto bancario o con la società di gestione della carta di credito ogni messaggio che sembri sospetto, e non fornire mai informazioni riservate a interlocutori non verificati.

In questo caso, l’intervento tempestivo della vittima ha permesso di avviare le indagini, ma è importante che tutti rimangano vigili per evitare di diventare prede di truffatori sempre più abili.

Cronaca

Taranto | Recuperato ingente carico di vini rubati: indagini in corso per identificare i colpevoli

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Un’operazione della Polizia Stradale di Taranto ha portato al recupero di un ingente carico di vini rubati, restituendo la merce ai legittimi proprietari. L’intervento è avvenuto durante un servizio di vigilanza intensificato lungo le principali arterie stradali, in particolare sulla S.S. 100, in un periodo festivo di maggiore afflusso di traffico.

La segnalazione di un furgone bianco gravemente incidentato e parcheggiato pericolosamente ai margini della strada è giunta da personale dell’ANAS. Gli agenti, giunti sul posto, hanno immediatamente avviato un sopralluogo che ha permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. Il mezzo, rubato poche ore prima, trasportava oltre 400 casse di vino pregiato provenienti da un’azienda vinicola di Leporano. La merce, del valore commerciale di circa 150.000 euro, era stata sottratta dalla struttura vinicola nel corso di un furto avvenuto nella stessa giornata.

Gli agenti della Polizia Stradale hanno rimosso il veicolo in sicurezza, evitando ulteriori rischi per la circolazione, e hanno restituito il carico all’azienda danneggiata. Le indagini sono in corso per identificare gli autori del furto e portare avanti le operazioni di recupero dei beni rubati.

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Palermo | Sequestro di beni per oltre 250.000 euro: coinvolta presidente di associazione antiracket

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I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo ante causam per un valore complessivo di oltre 250.000 euro, emesso dalla Corte dei conti per la Regione Siciliana, nei confronti della presidente di un’associazione antiracket. La misura è il risultato di un’indagine istruttoria che ha rivelato una serie di irregolarità legate all’occupazione di un immobile confiscato alla mafia e affidato all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni Sequestrati e Confiscati (A.N.B.S.C.).

Secondo quanto emerso dalle indagini, la presidente dell’associazione avrebbe occupato senza titolo l’immobile, utilizzandolo per svolgere un’attività di palestra. La vicenda è stata portata all’attenzione delle autorità a seguito di una denuncia di un imprenditore locale che lamentava il mancato pagamento di lavori eseguiti nel locale per un valore di circa 50.000 euro.

Gli accertamenti effettuati dalla Procura Regionale della Corte dei conti hanno rivelato un danno erariale complessivo di circa 165.000 euro, derivante dall’occupazione abusiva dell’immobile. Inoltre, sono stati rilevati altri 80.000 euro, frutto dei compensi incassati negli anni dai frequentatori della palestra, e ulteriori somme per circa 10.000 euro raccolte a fini di lucro.

A seguito di questi accertamenti, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo ha effettuato un’indagine patrimoniale per individuare beni da sottoporre a sequestro conservativo, con l’obiettivo di garantire il risarcimento dei danni causati allo Stato. L’operazione di oggi segna un altro passo nella lotta contro gli illeciti economico-finanziari e sottolinea la collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Corte dei conti nella tutela della spesa pubblica e nella gestione delle risorse statali.

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Genova | Operazione antidroga: tre giovani arrestati e sequestrati oltre 6.000 euro in contante

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Proseguono i controlli della Polizia di Stato a Genova, in particolare nella zona del parco della Fiumara, sempre più frequentata da giovani coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti. Lunedì scorso, gli agenti della volante dell’UPGSP hanno notato movimenti sospetti nei giardini, dove due giovani, un 22enne e un 19enne, si trovavano seduti sulle panchine. A attirare l’attenzione delle forze dell’ordine è stato il via vai di persone che si avvicinavano ai ragazzi: i clienti si rivolgevano al 22enne per scambiare denaro, mentre il 19enne, nascosto accanto a una panchina, prelevava la droga da un buco e la cedeva agli acquirenti.

A seguito della perquisizione del 19enne, sono stati trovati circa 7 grammi di hashish e una dose di cocaina. Il ragazzo è stato denunciato in stato di libertà. L’attenzione si è poi concentrata sul 22enne, che, oltre a una somma di 290 euro in contante e un precedente per reati legati alla droga, aveva nascosto ulteriori sostanze stupefacenti nella sua abitazione. In collaborazione con il team cinofili, la Polizia ha trovato 135 grammi di hashish, alcune dosi di cocaina e un bilancino di precisione. Inoltre, è stato sequestrato un ingente ammontare di denaro, circa 6.200 euro. Per il 22enne sono scattate le manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

Un’altra operazione è stata condotta nel pomeriggio di martedì, quando le pattuglie del Commissariato Cornigliano hanno fermato un altro giovane, un 19enne, trovato con 11 confezioni di hashish nascoste nel risvolto dei pantaloni e 165 euro in contante. Durante la perquisizione domiciliare, il cane Leone ha individuato ulteriori 30 grammi di cannabis. Anche per questo ragazzo sono stati avviati gli accertamenti del caso.

Le indagini proseguono, ma gli arresti e i sequestri effettuati sono un chiaro segnale dell’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga in città, a tutela della sicurezza dei cittadini. Naturalmente, resta valida la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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