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Cronaca

Bologna | Diplomi “facili” e corruzione, in corso perquisizioni e sequestri

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Dalla mattinata di oggi, un’operazione della Guardia di Finanza di Bologna ha preso di mira un istituto noto per la sua attività di recupero anni scolastici. I militari stanno eseguendo perquisizioni presso la sede di questo “diplomificio” e hanno messo sotto sequestro conti correnti e l’immobile dove si tengono i corsi.

Le indagini, condotte con attenzione dai Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, hanno portato alla luce un’intricata rete di illeciti legati alla falsificazione e alla corruzione. Gli inquirenti sospettano che l’istituto bolognese abbia operato in maniera fraudolenta per favorire la promozione degli studenti presso due istituti paritari situati in altre regioni italiane.

Secondo quanto emerso, gli studenti, previa iscrizione a pagamento, frequentavano corsi a Bologna e poi, grazie a false dichiarazioni di residenza e alternanza scuola-lavoro, sostenevano e superavano gli esami presso gli istituti paritari. Parte delle somme versate per l’iscrizione veniva trasferita come “tassa d’esame” agli istituti paritari, che a loro volta garantivano il successo degli studenti.

Questo sistema illecito ha permesso all’istituto di recupero di aumentare significativamente la propria popolarità e i propri ricavi, che sono cresciuti di sei volte in cinque anni.

Le persone coinvolte sono attualmente sotto indagine e, come sempre, si sottolinea il principio della presunzione di innocenza fino a una condanna definitiva.

Questa operazione rappresenta un’importante azione nella lotta contro i “diplomifici” e segna uno dei primi risultati concreti di un recente protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la Guardia di Finanza, mirato a contrastare tali pratiche illecite. L’intervento, diretto dalla Procura della Repubblica di Bologna, sottolinea l’impegno delle autorità nella tutela della legalità economica e nella protezione dell’integrità del sistema educativo.

Cronaca

Confermato l’ergastolo per Antonio De Pace: omicidio di Lorena Quaranta

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È stato confermato l’ergastolo a Antonio De Pace, l’infermiere che il 21 marzo 2020 ha ucciso la sua fidanzata, Lorena Quaranta, una giovane studentessa di Medicina di Furci Siculo (Messina). La sentenza di ergastolo era stata inizialmente annullata dalla Cassazione con rinvio, perché si era ritenuto che i giudici di secondo grado non avessero preso in considerazione lo stato di stress dell’imputato, che avrebbe attribuito la sua condotta alla pressione psicologica derivante dalla pandemia di Covid-19.

Nel nuovo processo, però, la pena dell’ergastolo è stata confermata, con la motivazione che non vi erano elementi sufficienti per attenuare la responsabilità di De Pace. Le motivazioni complete della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e, solo dopo tale deposito, si valuterà se ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione.

I genitori di Lorena, Vincenzo Quaranta e Cinzia Nina, hanno commentato la sentenza con parole di conforto, pur riconoscendo che “questa sentenza non ci restituisce Lorena, ma quantomeno offre il conforto che la giustizia ha dato la risposta che ci aspettavamo”.

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Cronaca

Renzo Cristofori ucciso a coltellate: indagini sul vicino di casa

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Tragedia a Caprarola, in provincia di Viterbo, dove Renzo Cristofori, netturbino di 68 anni, è stato accoltellato a morte a pochi passi dalla casa che condivideva con la madre anziana. La vittima è stata colpita almeno cinque volte all’addome.

Le indagini puntano su Ian Patrick Sardo, un vicino di casa 31enne, che però si dichiara estraneo ai fatti. “Ero uscito per prendere sigarette da un amico. Non c’entro con la morte di quell’uomo”, ha dichiarato, ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti.

Restano diversi punti oscuri, a partire dall’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi per chiarire il movente e verificare le responsabilità.

L’intera comunità è sotto shock per l’efferatezza dell’omicidio, avvenuto in un contesto di apparente normalità. Nel frattempo, gli inquirenti lavorano senza sosta per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare luce su questa drammatica vicenda.

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Cronaca

Incendio in un B&B a Napoli: muore una ragazza di 28 anni

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Tragedia nella notte a Napoli, dove un incendio è scoppiato al settimo piano di un palazzo in piazza Municipio, causando la morte di una giovane di 28 anni originaria di Maglie, in provincia di Lecce. Il rogo, divampato in un bed and breakfast, ha richiesto l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area.

Secondo le prime informazioni, il corpo della vittima è stato trovato privo di vita nell’appartamento. Le autorità ipotizzano che il decesso possa essere avvenuto per asfissia, ma solo l’autopsia chiarirà con certezza la causa. Tra le possibili origini dell’incendio, si valutano un corto circuito o il malfunzionamento di un elettrodomestico, anche se tutte le piste restano aperte.

La polizia scientifica è al lavoro per effettuare i rilievi e ricostruire la dinamica dei fatti, mentre cresce la commozione per una tragedia che ha scosso la città. Lo stabile, situato in una zona centralissima, è stato evacuato per precauzione durante l’intervento. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità.

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