Un’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, in collaborazione con la Procura dei minori di Taranto, ha portato all’arresto di un minorenne di origine tunisina. Il giovane è accusato di attività di addestramento con finalità di terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale.

Durante le operazioni di perquisizione, gli agenti della Digos di Taranto hanno rinvenuto nella camera del ragazzo numerosi materiali, tra cui fogli manoscritti contenenti istruzioni e progetti per la realizzazione di un razzo, oltre a disegni e quadri raffiguranti simboli associati all’Isis.

In aggiunta, sui dispositivi elettronici in possesso del 17enne sono state trovate numerose immagini e video che documentano le azioni di gruppi terroristici. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Taranto ha convalidato l’arresto, ordinando il trasferimento del giovane in un Istituto penale minorile. Questo episodio mette in luce la crescente preoccupazione per fenomeni di radicalizzazione tra i giovani.

Un episodio di coraggio e prontezza si è verificato a Ferentino, dove una ragazza di 14 anni ha allertato le forze dell’ordine per soccorrere la madre, vittima di un’aggressione da parte del compagno. La giovane, che era in casa con il suo fratellino di soli sei anni, ha assistito a un litigio tra i genitori, durante il quale il padre ha aggredito violentemente la madre. Nonostante la presenza dei bambini, l’uomo ha continuato a colpire la compagna con una furia incontrollata.

Dopo aver contattato il numero di emergenza, la ragazza ha cercato di spiegare la situazione, rassicurando gli operatori che tutto sembrava essersi risolto con l’arrivo della nonna. Tuttavia, l’operatore del 112 ha percepito la gravità della situazione e, mantenendo la giovane al telefono, ha immediatamente inviato una pattuglia sul posto.

All’arrivo dei Carabinieri, la donna è stata trovata in condizioni critiche, con evidenti segni di violenza su tutto il corpo. Interrogata dai militari, ha confermato di essere stata vittima di maltrattamenti da tempo, sia fisici che psicologici, da parte del compagno. Grazie alla pronta azione della ragazza e dei Carabinieri, la donna è stata portata in ospedale per ricevere le cure necessarie.

Nel frattempo, l’aggressore è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, lontano dall’abitazione familiare. L’episodio ha messo in luce non solo il coraggio della giovane, ma anche l’importanza di una risposta tempestiva da parte delle forze dell’ordine in situazioni di violenza domestica. Gli accertamenti continueranno, ma per ora la famiglia ha trovato un po’ di tranquillità, grazie all’intervento decisivo della figlia.

La Polizia Stradale di Novara ha identificato il conducente di un veicolo che, lo scorso 24 settembre, ha percorso quasi due chilometri contromano sull’autostrada A4, seminando panico tra gli automobilisti. L’incidente è avvenuto sul raccordo N1 che collega il Centro Intermodale di Novara al casello di Novara Est.

L’allerta è scattata dopo che diversi automobilisti hanno contattato la sala operativa per segnalare la situazione pericolosa. Gli agenti sono intervenuti prontamente, ma al loro arrivo il veicolo era già fuggito. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della concessionaria SATAP Spa, è stato possibile ricostruire la manovra azzardata dell’automobilista, che, accortosi di aver sbagliato direzione, ha invertito il senso di marcia lungo il raccordo.

Dopo un’attenta indagine, il conducente è stato rintracciato presso la sua abitazione, dove ha confessato di essere entrato per errore in autostrada e di aver continuato a percorrere la carreggiata nel senso opposto. A seguito di questo episodio, sono stati adottati severi provvedimenti nei suoi confronti: il ritiro della patente, una sanzione pecuniaria e il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi. Questo incidente sottolinea l’importanza della prudenza alla guida e il rispetto delle norme stradali per garantire la sicurezza di tutti.