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Cronaca

Bergamo | Scoperta di una vasta frode fiscale nel settore edile in lombardia

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Recentemente, un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bergamo ha rivelato un complesso sistema di frode fiscale che coinvolgeva 38 imprenditori edili, i quali operavano senza partita IVA. Questa indagine ha permesso di scoprire un’evasione fiscale di oltre 35,3 milioni di euro e un’IVA evasa pari a 2,7 milioni di euro.

Il sistema illecito, attivo dal 2019 al 2022, si basava sull’uso di società cartiere, che emettevano fatture false per operazioni inesistenti. Gli imprenditori edili utilizzavano queste società per occultare i ricavi e per evitare il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali. Il modus operandi prevedeva che le imprese di costruzione si avvalessero di prestanomi per gestire formalmente i lavori, mentre in realtà continuavano a svolgere le loro attività quotidiane.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Bergamo, hanno portato all’individuazione di un gruppo criminale ben organizzato, responsabile della creazione e gestione di queste società fittizie. Durante l’operazione, sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 6,6 milioni di euro, tra cui immobili, veicoli e liquidità.

La Guardia di Finanza ha condotto 50 ispezioni fiscali, scoprendo che 32 di queste riguardavano soggetti privi di partita IVA. L’azione delle forze dell’ordine si inserisce in un più ampio sforzo per combattere l’evasione fiscale e tutelare l’economia del territorio bergamasco.

Le indagini preliminari sono ancora in corso, e le responsabilità degli indagati dovranno essere confermate da una sentenza definitiva. Questo episodio evidenzia l’impegno costante delle autorità nel contrastare le frodi fiscali, che rappresentano un serio ostacolo allo sviluppo economico del paese.

Cronaca

Carabinieri: oltre 7.900 arresti per reati del Codice Rosso nel 2024

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Nel 2024, i Carabinieri hanno eseguito quasi 8.000 arresti per reati previsti dal Codice Rosso, che tutela le donne contro la violenza. È quanto emerge dal bilancio annuale dell’Arma in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questo risultato conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nella protezione delle donne e nella prevenzione delle violenze, con particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, ovvero atti persecutori, maltrattamenti familiari e violenze sessuali, che spesso sono segnali di potenziali tragedie.

Nel 2023, i delitti trattati dall’Arma nell’ambito del Codice Rosso sono aumentati, passando da 54.062 a 55.374 rispetto all’anno precedente, con un incremento del 2,4%. La maggior parte di questi crimini è stata denunciata direttamente nelle Stazioni Carabinieri, confermando la vicinanza dell’Arma alle vittime.

I primi dieci mesi del 2024 hanno visto un totale di 46.317 reati trattati nel contesto del Codice Rosso, con una particolare incidenza in provincia di Bolzano, dove sono stati registrati 395 casi, tutti con i responsabili denunciati all’autorità giudiziaria.

L’attività di contrasto al fenomeno della violenza di genere da parte dei Carabinieri ha avuto un impatto significativo. Nel 2023, l’Arma ha arrestato 7.644 persone per reati connessi al Codice Rosso, rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nel 2024, nei primi dieci mesi, gli arresti sono aumentati ulteriormente, raggiungendo quota 7.928, confermando l’efficacia delle azioni investigative e preventive condotte sul territorio.

Le iniziative dell’Arma continuano a essere fondamentali nel contrasto alla violenza di genere, mirando non solo alla repressione, ma anche alla protezione e al supporto delle vittime, con l’obiettivo di prevenire esiti fatali per le donne.

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Cronaca

Delianuova, confiscati beni per 260 mila euro a un 27enne condannato per rapina

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Carabinieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito due misure di prevenzione, personale e patrimoniale, nei confronti di un 27enne di Delianuova, recentemente condannato a tre anni di reclusione per una rapina a mano armata compiuta a marzo presso l’Ufficio Postale della cittadina.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato nel 2021 dai Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno. All’epoca, era stato trovato in possesso di un’ingente quantità di denaro contante, nettamente superiore rispetto ai suoi redditi dichiarati, fatto che aveva destato sospetti sulla provenienza dei fondi.

L’attività investigativa ha portato alla confisca di beni per un valore complessivo di oltre 260 mila euro. Tra i beni sequestrati figurano contanti, assicurazioni, società di intermediazione, beni mobili e titoli di credito.

L’operazione si inserisce nel quadro delle azioni di contrasto alla criminalità economica e patrimoniale, che mirano a colpire le risorse finanziarie e materiali derivanti da attività illecite. Con questo intervento, i Carabinieri hanno dato un forte segnale contro l’accumulo illecito di ricchezze e il reimpiego di capitali di provenienza non trasparente.

La confisca dei beni, unita alla condanna per la rapina, rappresenta un ulteriore passo verso la giustizia, sottolineando l’efficacia delle attività di prevenzione e controllo patrimoniale nel contrasto alla criminalità. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali ulteriori illeciti connessi al caso.

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Cronaca

Perugia: sequestrati 16 kg di cocaina, arrestato cittadino albanese

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Durante una vasta operazione di polizia finalizzata alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia, con il supporto di un’unità cinofila, hanno sottoposto a controllo un’autovettura nei pressi di un parcheggio adiacente a un centro commerciale di Castiglione del Lago. A bordo del veicolo si trovava un cittadino albanese, incensurato, il cui comportamento particolarmente agitato ha insospettito gli agenti.

Durante il controllo, i cani antidroga hanno segnalato la possibile presenza di stupefacenti a bordo. Un’ispezione approfondita del veicolo ha rivelato l’assenza del dispositivo di protezione nel vano airbag anteriore, una modifica spesso utilizzata per creare nascondigli destinati al trasporto di droga.

L’anomalia ha spinto i finanzieri a estendere la perquisizione al domicilio dell’uomo a Castiglione del Lago. Nell’abitazione, sono stati rinvenuti 15 panetti di cocaina, per un peso complessivo di oltre 16 chilogrammi. Il valore della droga sequestrata ammonta a circa 500 mila euro all’ingrosso e, una volta tagliata e distribuita sul mercato illegale, avrebbe fruttato oltre 1,5 milioni di euro.

Il cittadino albanese è stato arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Perugia-Capanne.

Questa operazione si inserisce nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio condotte regolarmente dalle Fiamme Gialle di Perugia, volte a contrastare i traffici illeciti e, in particolare, il traffico di sostanze stupefacenti. L’arresto rappresenta un duro colpo al mercato della droga, grazie all’impegno e alla professionalità delle autorità coinvolte.

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