Cronaca
Barletta | Scoperta rete di acquisti online di materiale pedopornografico: una denuncia
Un trentenne di Trinitapoli è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per il possesso e la diffusione di materiale pedopornografico. L’indagine, iniziata nell’ambito di un controllo finalizzato alla prevenzione del riciclaggio, ha portato alla scoperta di transazioni sospette legate ad acquisti online su siti esteri. Le operazioni finanziarie, effettuate tramite carte di credito prepagate e criptovalute, sono state monitorate grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate per il contrasto di reati economici.
L’attività investigativa ha preso piede quando le Fiamme Gialle della Tenenza di Margherita di Savoia, supportate dalla Polizia Postale di Foggia, hanno individuato anomalie nei movimenti bancari del sospettato, legati all’acquisto di contenuti pedopornografici tramite il dark web. Dopo un’approfondita analisi delle transazioni, i finanzieri hanno ottenuto il via libera dalla Procura della Repubblica di Bari per procedere con una perquisizione domiciliare.
Nel corso delle operazioni, gli agenti hanno sequestrato uno smartphone che, sottoposto ad analisi forense, ha rivelato centinaia di immagini e video pedopornografici, acquisiti attraverso acquisti anonimi effettuati su piattaforme di criptovalute. L’individuo avrebbe speso alcune centinaia di euro per ottenere questo materiale illecito.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Bari, ha portato a un rinvio a giudizio per il 30enne, che ora dovrà affrontare il processo per i reati a lui contestati. Si precisa che, come da principio costituzionale, l’imputato deve considerarsi innocente fino a prova contraria e che sarà il processo a determinare la sua colpevolezza.
Questo caso dimostra l’efficacia dell’approccio integrato della Guardia di Finanza, che non solo combatte il riciclaggio e le frodi fiscali, ma svolge anche un ruolo fondamentale nel contrasto alla criminalità informatica e ai reati contro la libertà e la sicurezza delle persone. Il monitoraggio delle operazioni finanziarie sospette, in particolare quelle legate all’utilizzo di criptovalute e al dark web, continua a rappresentare un’importante risorsa per prevenire crimini e tutelare le fasce più vulnerabili della società.