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Cronaca

Barcellona Pozzo di Gotto (ME) | Dottoressa e infermiera condannate, avrebbero introdotto droga e cellulari nel carcere

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Al termine del processo celebrato con rito abbreviato, il giudice per l’udienza preliminare, Giuseppe Caristia, ha condannato la dottoressa Antonella Campagna e l’infermiera Maria Rosa Genovese a 4 anni e 2 mesi di reclusione ciascuna. Le due donne, dipendenti del Dipartimento dell’Asp di Messina, sono state ritenute colpevoli di aver tentato di introdurre sostanze stupefacenti e dispositivi elettronici all’interno della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.

Le accuse, sostenute dal procuratore Giuseppe Verzera e dalla sostituta procuratrice Emanuela Scali, si riferiscono a un episodio avvenuto tra il 19 e il 20 marzo scorso, quando le due imputate, all’inizio del loro turno di guardia medica presso il carcere, avrebbero cercato di portare all’interno dell’istituto penitenziario 187,19 grammi di hashish, suddivisi in tre panetti. La droga era stata nascosta in una busta, poi occultata nella borsa della dottoressa Campagna e riposta in un armadietto situato nei locali di portineria, area che permette l’accesso alla struttura carceraria.

Oltre alla sostanza stupefacente, le indagini hanno rivelato che le due donne avevano tentato di introdurre anche diversi telefoni cellulari, accessori e schede SIM. Questo materiale sarebbe stato destinato ai detenuti, in violazione delle norme che regolano la sicurezza all’interno del carcere.

La condanna è giunta in seguito a un processo che ha ridotto i tempi grazie al rito abbreviato, confermando la serietà delle accuse iniziali. Questo caso evidenzia ancora una volta le sfide legate al controllo e alla prevenzione del traffico di sostanze e dispositivi illegali all’interno delle strutture penitenziarie, e sottolinea l’importanza di vigilare anche su coloro che, per la loro professione, godono di accesso privilegiato agli ambienti carcerari.

Cronaca

Roma | Operazione anti-degrado al Pigneto, intervento della Polizia e altri enti per ripristinare il decoro urbano

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Questa mattina, il quartiere Pigneto di Roma è stato interessato da un’importante operazione anti-degrado condotta dalla Polizia di Stato, in linea con le direttive del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura. L’iniziativa mira a intensificare il controllo del territorio, contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti e riqualificare alcune aree urbane degradate.

Gli agenti del commissariato Porta Maggiore, in collaborazione con la Polizia Locale di Roma Capitale e AMA, sono intervenuti fin dalle prime ore del mattino per ripristinare il decoro urbano, concentrandosi su Piazza del Pigneto e le zone circostanti. Qui, a seguito di segnalazioni dei cittadini, sono state riscontrate situazioni di bivacco e accumuli di masserizie e rifiuti.

L’operazione rientra in un piano più ampio volto a garantire maggiore sicurezza e vivibilità nei quartieri della città, intervenendo anche su problematiche legate alla microcriminalità e all’abbandono urbano.

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Cronaca

Napoli | Arrestato 39enne per spaccio di droga nel quartiere Vicaria-Mercato

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Nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato hanno arrestato un 39enne di origine nigeriana per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante un controllo del territorio in via Sopramuro, i poliziotti hanno notato l’uomo cedere qualcosa in cambio di una banconota. Intervenuti prontamente, hanno fermato il sospettato e lo hanno trovato in possesso di 5 involucri di cocaina e 60 euro in banconote di vario taglio, ritenuti provento dell’attività illecita.

L’acquirente, fermato con la dose appena acquistata, è stato sanzionato amministrativamente per detenzione di stupefacenti ad uso personale. Il 39enne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici, è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Trieste | Arrestato un uomo per detenzione di stupefacenti e sequestro di mezzo chilo di cocaina

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Nel pomeriggio del 28 agosto, nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione dei reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato di Trieste ha arrestato un trentacinquenne di origine africana per il reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Durante l’operazione, gli agenti hanno sequestrato mezzo chilo di cocaina e 20 mila euro in contanti.

L’arresto è avvenuto durante un servizio di pattugliamento ordinario condotto dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura. Gli agenti, insospettiti dal comportamento ambiguo dell’uomo che camminava a passo spedito nel centro città, hanno tentato di fermarlo. L’uomo ha reagito fuggendo e liberandosi lungo il tragitto di numerose dosi di stupefacenti. Dopo un breve inseguimento, è stato fermato all’interno di un locale nei pressi di Piazza Garibaldi.

Successivamente, la Polizia ha proceduto alla perquisizione della sua abitazione, situata in centro città, dove sono stati trovati diversi involucri di cocaina, alcuni già pronti per lo spaccio al dettaglio, per un totale di circa mezzo chilo. All’interno dell’appartamento sono stati inoltre scoperti 20 mila euro in contanti, custoditi in banconote di vario taglio.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici legati agli stupefacenti, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale “Ernesto Mari” di Trieste, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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