Cronaca
Bagnara Calabra | Operazione dei Carabinieri in un cantiere edile: lavoratori in nero e zero sicurezza, cantiere sospeso
In un’operazione congiunta tra i militari della Stazione Carabinieri di Bagnara Calabra e il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria, è stato effettuato un controllo in un cantiere edile nel territorio bagnarese, finalizzato a contrastare le violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro e il fenomeno del lavoro nero.
Durante il sopralluogo, sono emerse significative irregolarità. Due lavoratori sono stati trovati senza regolare contratto, e sono state riscontrate gravi carenze nelle misure di sicurezza, tra cui l’assenza di un quadro elettrico adeguato e la mancanza di un parapetto su una parte del solaio, mettendo a rischio l’incolumità degli operai.
A seguito di queste violazioni, il titolare dell’impresa è stato denunciato e sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 18.000 euro. È stata inoltre disposta la sospensione immediata dei lavori, che potranno riprendere solo dopo l’adeguamento alle normative di sicurezza.
L’operazione rientra nell’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nella tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro e nella lotta contro il lavoro irregolare. Il lavoro nero non solo danneggia l’economia, ma mette a serio rischio la sicurezza dei lavoratori.
L’indagine è ancora in corso, e saranno effettuate ulteriori valutazioni nelle fasi processuali successive.
Cronaca
Catanzaro, Occhiuto su Vibo: “Nuovi investimenti per lo stabilimento baker hughes”
Cronaca
Lamezia Terme e provincia, isolamento dopo il maltempo: urgono fondi per ripristinare la viabilità
Dopo quasi due settimane dall’ondata di maltempo che ha investito l’area di Lamezia Terme, i collegamenti stradali principali del comprensorio rimangono bloccati, lasciando i centri di San Pietro a Maida, Maida e Jacurso in una condizione di parziale isolamento. Le piogge intense hanno danneggiato pesantemente le infrastrutture, e i collegamenti tra i paesi della zona e con Lamezia Terme sono interrotti. Questo blocco delle vie di comunicazione principali costringe gli abitanti e le attività commerciali a utilizzare strade secondarie, con tempi di percorrenza più lunghi e problematiche logistiche notevoli, specialmente per il passaggio di mezzi pesanti come autobus e camion.
Le autorità locali stanno facendo pressione per ottenere nuovi fondi, poiché i circa 300.000 euro stanziati dalla Provincia di Catanzaro per interventi di emergenza non bastano a ristabilire la viabilità in modo adeguato. Finora, queste risorse sono state impiegate principalmente per liberare le strade dai detriti e per interventi di riparazione minima del manto stradale. Tuttavia, per un ripristino completo delle infrastrutture, i fondi locali risultano insufficienti. Per questo motivo, si attende un riconoscimento formale dello stato di calamità naturale da parte del Governo, che consentirebbe l’accesso a ulteriori risorse finanziarie per interventi più significativi.
Le conseguenze di questa situazione colpiscono profondamente l’intera area, mettendo in difficoltà non solo le comunità dei paesi più colpiti, ma anche quelle dei comuni limitrofi. La mancanza di percorsi stradali sicuri e rapidi rende difficile il trasporto di persone e merci. In particolare, il disagio è avvertito dalle aziende di trasporto pubblico, costrette a deviare gli autobus con studenti e pendolari su strade meno adeguate, e dai mezzi di rifornimento che servono negozi e altre attività economiche. L’isolamento forzato incide gravemente sulle famiglie e sugli operatori commerciali locali, compromettendo la continuità lavorativa e l’accesso ai beni essenziali.
I sindaci dei comuni interessati, insieme alle istituzioni provinciali e regionali, continuano a confrontarsi con la Prefettura e altri enti, ma la situazione resta complessa e il rischio di un ulteriore deterioramento della viabilità è alto. Con l’arrivo delle piogge stagionali, il comprensorio rischia di trovarsi in una condizione ancora più critica.
Cronaca
Roma, scontro sullo sciopero nazionale dei trasporti: lavoratori in piazza e il governo risponde con fermezza
Nella giornata dello sciopero nazionale del trasporto pubblico, le tensioni tra governo e sindacati si sono intensificate. L’agitazione, che ha coinvolto bus, metro e altri mezzi pubblici in tutta Italia, ha suscitato una polemica accesa tra il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e i leader sindacali che hanno promosso la mobilitazione. Salvini ha criticato duramente l’iniziativa, definendola una protesta “selvaggia” che penalizza la cittadinanza, sottolineando che il diritto allo sciopero è legittimo, ma deve essere organizzato nel rispetto delle necessità pubbliche.
le ragioni del governo: “non si può bloccare il paese”
Secondo il ministro Salvini, la protesta è stata organizzata senza prevedere fasce di garanzia per i cittadini, lasciando milioni di italiani senza mezzi di trasporto per gestire impegni cruciali come visite mediche, appuntamenti di lavoro e studi. In una dichiarazione rilasciata durante una visita in Umbria, Salvini ha affermato che non consentirà più a minoranze di “boicottare” il paese. Ha inoltre promesso un intervento deciso per evitare che scioperi simili possano paralizzare il Paese in futuro.
la replica dei sindacati: “i lavoratori meritano rispetto e un contratto adeguato”
I sindacati, rappresentati da figure come Pierpaolo Bombardieri della Uil e Maurizio Landini della Cgil, hanno risposto con fermezza alle dichiarazioni di Salvini. Bombardieri ha sottolineato che la mobilitazione è anche a beneficio della cittadinanza, poiché mira a ottenere migliori condizioni di lavoro, sicurezza e mezzi più efficienti. I lavoratori, ha ribadito, sono scesi in piazza non solo per sé stessi, ma per migliorare il servizio pubblico e per chiedere un contratto dignitoso. Landini ha poi confermato un’adesione allo sciopero superiore al 90%, dimostrando la determinazione dei lavoratori e la necessità di nuovi investimenti nel settore.
prossimo passo: un tavolo di confronto per il rinnovo del contratto
In risposta alla mobilitazione, il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha annunciato che il governo ha già avviato un dialogo con i sindacati e prevede di convocare un tavolo di confronto con le parti datoriali e altri ministeri per discutere del rinnovo dei contratti nel settore del trasporto pubblico. Rixi ha sottolineato l’importanza di un piano strutturale per affrontare i problemi che affliggono il settore, ma resta da vedere se tale confronto riuscirà a trovare una sintesi tra le istanze dei lavoratori e le proposte del governo.
il dibattito sul futuro del trasporto pubblico e del diritto di sciopero
Questa giornata di sciopero ha riportato alla luce temi di grande rilevanza per il trasporto pubblico italiano, dai finanziamenti necessari per garantire servizi di qualità al delicato equilibrio tra il diritto di sciopero e l’impatto sociale delle mobilitazioni. Da un lato, il governo cerca di contenere le interruzioni dei servizi essenziali, dall’altro i sindacati sottolineano l’urgenza di investire nel settore e di tutelare i diritti dei lavoratori. Il confronto è solo all’inizio, ma la posta in gioco è alta e riguarda tanto la vita dei lavoratori quanto quella degli utenti che ogni giorno si affidano ai servizi di trasporto pubblico.
-
Attualità22 ore ago
Forbes, Ivan Rizzuto tra i 100 direttori marketing e comunicazione più influenti d’Italia
-
Cronaca20 ore ago
GdF e Dogana devolvono 45.000 capi di abbigliamento e scarpe sequestrati in beneficenza
-
Cronaca23 ore ago
‘Ndrangheta a Lamezia Terme: dettagli “Operazione Artemis” (NOMI)
-
Attualità24 ore ago
Catanzaro | Pronta per la metro di superficie: un cambiamento fondamentale per la città
-
Cronaca24 ore ago
Reggio Calabria | Irregolarità nelle delibere comunali sui photored: l’avvocato Musicò presenta i ricorsi
-
Cronaca19 ore ago
Prato | 640 mila euro allo Stato dopo la vendita di tessuti sequestrati per contrabbando
-
Cronaca20 ore ago
Catanzaro | Visita del comandante interregionale al comando regionale
-
Motori20 ore ago
Crisi dell’auto: anche Nissan e Honda affrontano difficoltà