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Cronaca

Avellino | Operazione antidroga: 15 indagati colpiti da ordinanza cautelare

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Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno eseguito un’importante operazione che ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti di quindici individui. Le ordinanze, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, riguardano soggetti accusati di essere coinvolti in attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le misure adottate includono nove arresti domiciliari, insieme a obblighi di dimora e di presentazione presso la Polizia Giudiziaria per altri tre indagati. Questo provvedimento è il risultato di un’operazione di polizia iniziata nel 2021, che ha visto la collaborazione tra la Procura della Repubblica e i Carabinieri della Compagnia di Avellino.

Attraverso una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche, nonché l’analisi di immagini da sistemi di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a smantellare una rete di spacciatori che operava nel capoluogo irpino. I dettagli emersi dall’indagine hanno rivelato come gli indagati effettuassero scambi di sostanze stupefacenti anche in pieno giorno, nel centro della città.

La droga, principalmente proveniente da aree dell’hinterland napoletano come Scampia e Castello di Cisterna, veniva spesso trasportata in modo intensivo, con spostamenti ripetuti nel corso della stessa giornata. Le indagini hanno anche messo in luce un canale di approvvigionamento alternativo, legato alla distribuzione di metadone a persone iscritte ai servizi di dipendenza dell’A.S.L. di Avellino, che cedevano poi la sostanza agli indagati per essere rivenduta ai consumatori.

Questa operazione rappresenta un passo significativo nel contrasto al traffico di droga nella regione, evidenziando l’impegno delle forze dell’ordine nel mantenere la sicurezza e la legalità.

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Sequestro di 10.000 articoli contraffatti nel Centergross di Funo di Argelato: Denunciato un imprenditore cinese

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Un’importante operazione anticontraffazione è stata portata a termine dai Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna all’interno del Centergross di Funo di Argelato, uno dei più grandi poli commerciali del pronto moda in Italia. L’intervento ha permesso di scoprire una società dedita alla vendita di articoli di abbigliamento e accessori contraffatti.

Dopo un’accurata attività di intelligence e il controllo economico del territorio, i militari del Nucleo Operativo Metropolitano hanno individuato una società che deteneva e stava per immettere sul mercato una grande quantità di merce contraffatta. Tra gli articoli sequestrati figuravano foulards, borse, cinture e portafogli riproducenti marchi prestigiosi come Gucci, Louis Vuitton e Fendi. In totale, sono stati sequestrati oltre 10.000 articoli contraffatti.

L’operazione ha riguardato anche 10.274 paia di occhiali da sole, risultati privi della necessaria certificazione di conformità agli standard di sicurezza previsti dall’Unione Europea. Questi prodotti, venduti senza alcuna garanzia di qualità e sicurezza, rappresentano un rischio per i consumatori, che spesso ignorano i pericoli derivanti dall’acquisto di articoli non conformi.

Il legale rappresentante della società, un uomo di origine cinese, è stato denunciato a piede libero per i reati di contraffazione di marchi e introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi. Inoltre, gli sono state comminate sanzioni amministrative per la violazione delle normative sulla sicurezza, con una multa che potrebbe arrivare fino a 6.000 euro.

L’operazione dei Finanzieri del Comando Provinciale di Bologna sottolinea l’importanza del contrasto alla contraffazione, che non solo danneggia l’economia legale, ma mette anche a rischio la salute dei consumatori. Le Fiamme Gialle, infatti, non solo proteggono i diritti degli imprenditori onesti, ma lavorano anche per garantire la sicurezza dei cittadini contro prodotti che potrebbero risultare pericolosi.

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Cronaca

Controlli a Frascati: Arresti per furto di energia e spaccio, multe per irregolarità sanitarie

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Un’operazione di controllo mirata alla prevenzione della microcriminalità ha portato a numerosi arresti e denunce a Frascati. I Carabinieri della Compagnia di Frascati, supportati dai militari del NAS di Roma e dal personale di Acea, Areti e Italgas, hanno svolto controlli a tappeto in linea con le disposizioni del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Tra le azioni più significative, due persone – un uomo di 62 anni e una donna di 59 – sono state arrestate per il secondo allaccio abusivo alla rete elettrica, una pratica che continua a minare la legalità e le risorse pubbliche. Altri sei individui sono stati denunciati alla Procura della Repubblica, accusati di furto aggravato di energia elettrica, per aver tentato di usufruire della fornitura elettrica in modo illecito. Gli arresti e le denunce si sono concentrati in via di Tenuta di Torrenova, un’area particolarmente monitorata per il fenomeno degli allacci abusivi.

Nel frattempo, a Roma Tor Vergata, tre persone sono state arrestate dai Carabinieri della locale Stazione per spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arrestati sono stati colti in flagranza mentre cedevano dosi di droga in cambio di denaro, un’attività che ha richiesto un rapido intervento delle forze dell’ordine.

Un altro episodio che ha coinvolto le forze dell’ordine ha visto protagoniste due giovani, una 21enne della provincia di Chieti e una 24enne di origine rumena, arrestate per furto aggravato. Le due donne erano riuscite a sottrarre cosmetici per un valore di oltre 2.100 euro, rimuovendo i dispositivi antitaccheggio per eludere i controlli di sicurezza. La loro azione criminosa è stata interrotta grazie all’accurato lavoro investigativo dei Carabinieri.

In un altro intervento, i Carabinieri del NAS hanno sanzionato con una multa di 2.100 euro il titolare di un bar per gravi violazioni delle normative sulla sicurezza alimentare, riscontrando anche carenze igienico-sanitarie e strutturali nell’attività commerciale.

Nel complesso, durante queste operazioni di controllo, i Carabinieri hanno identificato 138 persone e verificato 76 veicoli, intensificando l’attività di prevenzione e repressione per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nel territorio.

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Cronaca

Segregata e picchiata dal compagno, arrestato 30enne tunisino a Palermo

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ADN24

Una giovane donna di 29 anni, originaria della Tunisia, ha vissuto un incubo di violenze fisiche e psicologiche, costretta a subire abusi e minacce di morte dal compagno, che l’ha segregata in casa per settimane. La vicenda, emersa grazie alla denuncia della vittima nel dicembre del 2023, ha portato all’arresto di un 30enne tunisino, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

La donna, arrivata clandestinamente in Italia con la speranza di una vita migliore, è stata ingannata dal suo compagno che l’aveva rassicurata sulla sua sicurezza. Tuttavia, quella che doveva essere una nuova opportunità si è presto trasformata in un incubo. Il 30enne l’ha segregata in casa, privandola di ogni libertà: non poteva uscire, non poteva entrare in contatto con altre persone e persino il suo cellulare le è stato sottratto. Le violenze erano quotidiane, e ogni suo tentativo di fuga veniva frustrato. La ragazza veniva infatti ritrovata e riportata a casa dall’aguzzino ogni volta che cercava di allontanarsi.

La situazione è culminata in una violenta lite nel dicembre del 2023, quando la vittima è riuscita a farsi sentire da alcuni passanti, che hanno immediatamente allertato i carabinieri. L’intervento delle forze dell’ordine ha dato il via alle indagini, che hanno confermato la gravità della situazione. Durante l’interrogatorio, la giovane ha raccontato dei maltrattamenti subiti e delle minacce che le venivano rivolte, tra cui quella di essere rimpatriata, per farla tacere.

L’indagato, dopo l’arresto della compagna, ha cercato più volte di avvicinarla, promettendole una relazione migliore se avesse ritirato la denuncia. Il rifiuto della donna ha scatenato nuovamente la sua ira, con un’aggressione fisica nei suoi confronti. Nonostante la giovane fosse stata collocata in una struttura protetta per la sua sicurezza, l’uomo non ha mai smesso di cercarla, mantenendo il suo atteggiamento ossessivo.

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