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Cronaca

Arrestato a Crotone il leader di un’organizzazione criminale nigeriana

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Il 16 gennaio scorso, nell’ambito di una serie di operazioni volte a contrastare l’immigrazione clandestina e il crimine organizzato, la Polizia di Crotone ha arrestato un latitante nigeriano ricercato in tutta Europa. L’uomo, A.D., nato nel 1983, è stato fermato grazie a un’intensa attività investigativa, che ha portato all’esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo.

A.D. è il leader del gruppo criminale “ARROW BAGA – Supremes Vikings”, un’organizzazione pericolosa con base a Marsiglia, nota per essere coinvolta in numerosi reati, tra cui favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione, tratta di esseri umani e violenza sessuale. La banda, operativa da diversi anni, ha agito su un ampio territorio, sfruttando risorse criminali per traffici illeciti che comprendevano anche lo sfruttamento della prostituzione e il furto.

L’arresto di A.D. è stato possibile grazie alla sinergia tra l’Ufficio Immigrazione e la Squadra Mobile della Polizia di Stato, che da tempo monitoravano l’attività dell’uomo. Durante i controlli nella zona vicino alla Questura di Crotone, dove si concentrano stranieri in attesa di regolarizzare la loro posizione, l’uomo ha cercato di eludere il controllo, mostrando segni di nervosismo. Questo comportamento sospetto ha indotto gli agenti ad approfondire la verifica, scoprendo che A.D. era ricercato dal 2023 per una condanna a dieci anni di prigione emessa dal Tribunale di Marsiglia per i crimini commessi come capo di un’organizzazione criminale.

Dopo l’arresto, l’uomo è stato trasferito in carcere e posto a disposizione della Corte d’Appello di Catanzaro, che si occuperà delle procedure di estradizione verso la Francia, dove dovrà scontare la sua pena.

Questo arresto rientra nelle operazioni continue della Polizia per contrastare il crimine organizzato internazionale, con un focus particolare sul contrasto al traffico di esseri umani e alla violenza legata all’immigrazione clandestina, in un contesto di crescente attenzione alla sicurezza pubblica e alla legalità.

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Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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