Cronaca

Arezzo | Fuga e arresto: rintracciato un fuggitivo con un passato criminale

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ADN24

Nella scorsa settimana, la Squadra Mobile della Questura di Arezzo, sotto la direzione del Dott. Davide Comito, ha concluso con successo le indagini su un pericoloso episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti della Polizia di Stato avevano effettuato, nell’ambito dei servizi di controllo intensificati per il pattugliamento dei distretti orafi, un controllo su un veicolo sospetto che stava percorrendo la carreggiata in maniera irregolare.

Quando gli operatori hanno intimato l’alt, il conducente del veicolo, invece di fermarsi, ha accelerato improvvisamente, dando inizio a un inseguimento. Durante la fuga, il conducente ha messo a rischio l’incolumità dei presenti con manovre pericolose, riuscendo infine a uscire di strada dopo aver abbattuto un cartello della segnaletica, per fermarsi in un campo. L’uomo, però, è riuscito a scappare a piedi, scomparendo tra i campi circostanti.

Nonostante un immediato intervento delle forze dell’ordine, comprese le operazioni della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile, le ricerche sul territorio non hanno dato esito positivo subito. Tuttavia, grazie a un’attenta attività investigativa e a elementi rinvenuti all’interno dell’automobile, gli investigatori sono riusciti a identificare il fuggitivo: un uomo di 35 anni, di nazionalità albanese, già noto alle forze dell’ordine.

L’individuo, che aveva precedenti penali per omicidio volontario e porto abusivo di arma da taglio, si trovava attualmente sotto il regime della “messa alla prova” dopo aver scontato una pena detentiva. La notte dell’inseguimento, però, l’uomo aveva violato le prescrizioni del giudice di sorveglianza, risultando assente dal suo domicilio e facendo uso di alcol e sostanze stupefacenti.

Dopo essere stato rintracciato, l’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento dei beni dello Stato, e segnalato al Tribunale di Sorveglianza per la violazione delle condizioni imposte. Di conseguenza, è stata disposta la revoca del regime della “messa alla prova” e l’emanazione di un ordine di carcerazione per il suo ritorno in istituto penitenziario.

L’individuo è stato successivamente arrestato dalla Squadra Mobile nella provincia di Arezzo e trasferito presso il carcere di Firenze, dove dovrà scontare la pena residua. Il suo caso, come per ogni indagato, resta soggetto al principio di presunzione di innocenza fino al definitivo accertamento di colpevolezza.

Questa operazione dimostra l’efficacia del lavoro investigativo delle forze dell’ordine e il continuo impegno nel monitorare i trasgressori delle normative, garantendo la sicurezza e il rispetto della legge.

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